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I fratelli Salkind già produttori della saga di Superman ci riprovano con la cugina Kara: una versione femminile del più celebre supereroe interplanetario. Nonostante l'alto budget e un cast di tutto rispetto il film fu un flop colossale. Al suo fallimento contribuirono la pessima regia di Jeannot Szworc, una sceneggiatura per cerebrolesi infarcita di dialoghi ridicoli e l’aggiunta delle orride interpretazioni di alcune star in declino. Ecco la storia: la bella Kara (Slater) scende sulla terra travestita da collegiale per recuperare una sfera indispensabile per la sopravvivenza del suo pianeta. L'oggetto dagli straordinari poteri è finito nelle grinfie di una perfida strega (Dunaway) che vuole servirsene per dominare il mondo. L'esordiente Helen Slater nel ruolo della giovane eroina è perfetta: dolce e ingenua quando veste i panni della studentessa, tenace e coraggiosa quando indossa il costume da Supergirl. La Slater ha le physique du role ed è deliziosa con la bionda criniera al vento e il fisico da pin-up stretto nel costume succinto. Se la protagonista si salva, il resto del cast non brilla ma la palma della peggiore va senz'altro a Faye Dunaway che vampirizza ben presto il film col suo insopportabile narcisismo. Il personaggio di Selena è già in partenza terribile ma la Dunaway che "gracchia" compiaciuta frasi come -il mondo è molto bello e non vedo l'ora che diventi solo mio- è semplicemente penosa. Abbigliata con improbabili tuniche new age e con un parruccone di riccioli rosso-shoc sembra più una maldestra megera di mezza tacca che una vera antagonista della sua avversaria. Selena si atteggia a fatalona sexy nel tentativo di circuire un fusto che immancabilmente si invaghisce della giovane rivale. Il gigionismo della Dunaway si spinge a tal punto da far cambiare al regista la sceneggiatura pur di darle la giusta punizione. Infatti all'inizio il ruolo di Selena doveva andare a Dolly Parton ed era previsto un finale di pentimento e salvezza per la cattiva. La strega della Dunaway invece fa la fine più ingloriosa possibile: divorata tra urla strazianti da un mostro tanto brutto quanto ridicolo. Se è vero che la Dunaway non è mai stata così odiosa e imbarazzante bisogna però dire che la sua presenza è l'unico motivo di interesse del film: infatti da quando fa la sua comparsa non si aspetta altro che vederne la meritata brutta fine.
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