Gente comune |
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Un film di Robert Redford.
Con Donald Sutherland, Timothy Hutton, Mary Tyler Moore, Judd Hirsch.
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Titolo originale Ordinary People.
Drammatico,
durata 123 min.
- USA 1980.
MYMONETRO
Gente comune
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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toccante e commoventedi vic fontaineFeedback: 1145 | altri commenti e recensioni di vic fontaine |
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martedì 20 maggio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un bellissimo film, emotivamente coinvolgente, forse un po' patinato nella sua struttura estetica (specie la fotografia), anche se ciò era forse voluto per fare da controcampo ai momenti difficili vissuti dalla famiglia protagonista. Conrad (un eccellente Timothy Hutton, premiato con l'Oscar come attore non protagonista causa la sua giovanissima età, nonostante fosse il personaggio maggiormente presente nel film) si sente inconsciamente responsabile della morte del fratello maggiore Buck, avvenuta durante una spericolata gita in barca a vela, ha tentato il suicidio e cerca di tornare alla normalità (amici, attività sportive ed extrascolastiche ecc.) dopo mesi di cura in un ospedale psichiatrico, grazie anche all'aiuto di uno psichiatra (un ottimo Judd Hirsch); il padre Calvin (un bravissimo ed intenso Donald Sutherland) cerca di essere presente e di preoccuparsi in modo positivo per le sorti della famiglia; la madre Beth (Mary Tyler Moore, bravissima a tratteggiare i lati alquanto sgradevoli del suo personaggio) incolpa inconsciamente Conrad di aver fatto morire Buck, che adorava e al quale si sentiva molto più vicina, camuffando le proprie latenti debolezze (non riesce a dialogare con Conrad e a trasmettergli alcun affetto materno) con un'esistenza fatta di perbenismo high-class e ipocrita rispettabilità sociale (in una scena, ella rimprovera il marito di essersi fatto sfuggire, durante un party con amici e colleghi di lavoro, che Conrad è in cura da uno psichiatra). Solida e convincente la sceneggiatura di Alvin Sargent, che riesce a dosare con equilibrio e misura i vari momenti di evoluzione delle dinamiche sia familiari che personali, soprattutto di Conrad (l'apparente ritorno alla normalità, la tenera amicizia con la compagna di scuola, il rapporto con lo psichiatra, i tentativi di approccio affettuoso con la madre sempre da questa respinti, lo sconvolgimento per la morte dell'amica di ospedale Karen, la disperata richiesta di aiuto allo psichiatra, l'abbraccio finale con il padre).
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