Un racconto semiautobiografico per una delicata meditazione sulle ferite non rimarginabili del coming of age che assorbe sia la leggerezza di Truffaut che il decadentismo di Malle. Da domani in sala.
di Fabio Fulfaro Sentieri Selvaggi
Tu, sanguinosa infanzia. Parafrasando il titolo della celebre raccolta di racconti di Michele Mari, potremmo dire Tu, sanguinosa pre-adolescenza. Dopo il grande successo di La maman et la putain, Jean Eustache cambia visibilmente tono e direzione in un percorso a rebours che lo porta direttamente nei luoghi della sua prima giovinezza. Il racconto semiautobiografico è in realtà lo spunto per una delicata meditazione sulle ferite non rimarginabili del coming of age. Daniel (Martin Loeb) è un dodicenne che vive con la nonna (Jacqueline Dufranne) a Pessac, vicino Bordeaux: è un bravo studente e sta per entrare al college, legge i fumetti, cerca di rifare i trucchi del mangiatore di spade del circo, va spesso al cinema, è introverso ed è incuriosito dall'universo femminile verso il quale abbozza i primi timidi approcci. [...]
di Fabio Fulfaro, articolo completo (4659 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 17 settembre 2023