michel
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lunedì 28 gennaio 2008
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l'immortale dopo-oscar di luis bunuel
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Luis Bunuel è indubbiamente (con Stanley Kubrick) il più grande regista al mondo, e il suo capolavoro più riuscito è Il fantasma della libertà, che è anche il più bel film mai realizzato in generale. È superiore perfino al precedente Il fascino discreto della borghesia e al successivo film testamento Quell'oscuro oggetto del desiderio. È il penultimo film di Bunuel, spicca gigantesco tra altri due capolavori. È una felcissima, grottesca, surreale satira della Politica (la Politica è il tema centrale del Fantasma della libertà, sebbene il titolo suggerisca altro). Il fascino discreto della borghesia irrideva appunto la classe dominante, Il fantasma della libertà irride la Politica (non i politici, ma la politica, il fare politica).
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Luis Bunuel è indubbiamente (con Stanley Kubrick) il più grande regista al mondo, e il suo capolavoro più riuscito è Il fantasma della libertà, che è anche il più bel film mai realizzato in generale. È superiore perfino al precedente Il fascino discreto della borghesia e al successivo film testamento Quell'oscuro oggetto del desiderio. È il penultimo film di Bunuel, spicca gigantesco tra altri due capolavori. È una felcissima, grottesca, surreale satira della Politica (la Politica è il tema centrale del Fantasma della libertà, sebbene il titolo suggerisca altro). Il fascino discreto della borghesia irrideva appunto la classe dominante, Il fantasma della libertà irride la Politica (non i politici, ma la politica, il fare politica). Bunuel è un anarchico pessimista, "ateo per grazia di Dio", e nel Fantasma della libertà tutta la sua geniale e potente invettiva si manifesta forte, intelligente e destinata all'eternità.
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laulilla
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giovedì 7 luglio 2011
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il gioco serio di buñuel
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In nome della libertà Napoleone Bonaparte mise a ferro e fuoco la Spagna: Goya immortalò in una celebre tela, El tres de mayo 1808, la fucilazione dei ribelli. All’inizio di questo suo penultimo film Luis Buñuel evoca il sinistro episodio, ricostruendone brevemente l’antefatto e immaginandone il seguito: ufficiali francesi dilagano nelle chiese profanando altari e tombe, come la tomba di donna Elvira, che, rappresentata in una scultura che ne immortala la bellezza, verrà scoperchiata, per vendetta contro Don Giovanni, che giace accanto a lei, rappresentato come statua capace di muoversi e di colpire. L’effetto straniante è totale: Don Giovanni si muove come la statua del Commendatore! Questo inizio, insieme drammatico e grottesco, innesca una serie di episodi che sembrano avere scarsa attinenza con i precedenti, se non per l’effetto domino provocato, anche da una sola parola, o da un personaggio che si presenta come interessante: ciò che basta a far scattare, mediante libere associazioni analogiche, la continua invenzione del regista.
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In nome della libertà Napoleone Bonaparte mise a ferro e fuoco la Spagna: Goya immortalò in una celebre tela, El tres de mayo 1808, la fucilazione dei ribelli. All’inizio di questo suo penultimo film Luis Buñuel evoca il sinistro episodio, ricostruendone brevemente l’antefatto e immaginandone il seguito: ufficiali francesi dilagano nelle chiese profanando altari e tombe, come la tomba di donna Elvira, che, rappresentata in una scultura che ne immortala la bellezza, verrà scoperchiata, per vendetta contro Don Giovanni, che giace accanto a lei, rappresentato come statua capace di muoversi e di colpire. L’effetto straniante è totale: Don Giovanni si muove come la statua del Commendatore! Questo inizio, insieme drammatico e grottesco, innesca una serie di episodi che sembrano avere scarsa attinenza con i precedenti, se non per l’effetto domino provocato, anche da una sola parola, o da un personaggio che si presenta come interessante: ciò che basta a far scattare, mediante libere associazioni analogiche, la continua invenzione del regista. Il collegamento fra i diversi episodi non nasce quindi da una logica consequenzialità ma dal libero gioco dell’espressione artistica (la libertà, al termine del film, sembra possibile solo nell’atto creativo), da oniriche o paradossali rapresentazioni, che seguono i percorsi a-logici del caso, signore vero delle nostre vite, capace di farci vivere surreali situazioni serie e giocose contemporaneamente. Il gioco è nel divertissement degli episodi che offrono continue e spiazzanti invenzioni, assurde rispetto alla razionalità apparente della nostra vita; la serietà è nella feroce ironia con la quale il mondo della borghesia o dei suoi alleati storici (clero, polizia) viene descritto: si tratta di un mondo apparentemente educato e raffinato, ridicolo, però, nei suoi tabù e sfacciato nell’ostentazione dei suoi vizi, (due episodi, fra gli altri: gli ospiti della locanda invitati ad assistere alle frustate inferte da una bella donna sulle natiche nude di un masochista uomo d’affari; l’invito al singolare banchetto, in cui ogni ospite siede, insieme agli altri, senza imbarazzo, su raffinate tazze di w.c. e mostra, invece, molta ritrosia quando esprime un sano desiderio di cibo). Questi borghesi che si fanno beffe della compassione e dell’amicizia (la malattia come oggetto di chiacchiera mondana) della cultura e della scuola (la farsa della scuola di polizia) tendono unicamente a conservare i propri privilegi, spesso assurdi, e sono inflessibili e spietati nei confronti di chi osa anche solo minimamente discuterli, indifferenti alla sorte di tutti coloro che, innocenti, verranno travolti dalla inevitabile repressione dei dissidenti. L’ultimo episodio, che circolarmente ci riporta al primo, sia pure in tempi a noi più vicini, ci presenta l’inconsueto scenario dello zoo in cui si svolgerà la sparatoria della polizia parigina, che intende reprimere gli ultimi sussulti di ribellione degli studenti del “maggio”. I placidi e miti animali dello zoo, lontani dalla violenza feroce e gratuita, si guardano intorno smarriti, incapaci di comprenderla. Al di sopra di essi lo sguardo periscopico dello struzzo sembra interrogarsi sul non senso della vita e del mondo, ma soprattutto di quella vita e di quel mondo che la crudeltà del potere ha destinato anche a loro, imprigionandoli in una stretta gabbia e condannandoli a seguire un destino senza libertà.
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carlo.casara
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lunedì 2 agosto 2010
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bunuel da scoprire
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manifesto di un surrealismo ormai avanzato, l'atmosfera è ovattata e inquietante la società messa a nudo ,
nella sua grottesca farsa borghese. bunuel porta all'eccesso il gioco dei contrari e il capovolgimento è completo
sopratutto nella scena della sala da prazo con i water : il tocco di genio è indiscusso e non ha rivali .
Capolavoro da guardare e riguardare.
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fedeleto
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venerdì 21 settembre 2012
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labirinto surreale verso l'uscita per la liberta'
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Nell'ottocento,in pieno periodo napoleonico,un ufficiale mangia l'ostia consacrata e profana una tomba,ma in realta' e' la lettura di un libro che legge una baby setter domestica poco attenta alle bambine che incontrano uno sconosciuto che gli regala delle foto all'apparenza oscene,ma in realta' sono foto di citta' che i genitori definiscono scandalose.In seguito un'infermiera di ferma in una giornata di pioggia ad un hotel dove frati giocano a carte con lei mettendo come posta santini della madonna e nel frattempo una coppia sadomaso si diverte come puo'.Infine un professore e' schernito dai gendarmi mentre parla di diritto,e un pazzo spara alla folla venendo condannato alla pena di morte che e' la vita stessa e il rimanere libero.
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Nell'ottocento,in pieno periodo napoleonico,un ufficiale mangia l'ostia consacrata e profana una tomba,ma in realta' e' la lettura di un libro che legge una baby setter domestica poco attenta alle bambine che incontrano uno sconosciuto che gli regala delle foto all'apparenza oscene,ma in realta' sono foto di citta' che i genitori definiscono scandalose.In seguito un'infermiera di ferma in una giornata di pioggia ad un hotel dove frati giocano a carte con lei mettendo come posta santini della madonna e nel frattempo una coppia sadomaso si diverte come puo'.Infine un professore e' schernito dai gendarmi mentre parla di diritto,e un pazzo spara alla folla venendo condannato alla pena di morte che e' la vita stessa e il rimanere libero.Infine un uomo malato gravemente viene ironizzato dal suo medico e denuncia insieme alla moglie la bambina scomparsa che in realta' e' proprio davanti a loro.Pranzi che si sostituiscono con gabinetti, e viceversa e infine un prefetto ascolta la sorella defunta chiamarlo per spiegarli il senso della morte.Finale con tanto di struzzo che guarda e da notare il ricollegamento inziale dove un uomo soffriva di strani sogni o realta?Bunuel(l'angelo sterminatore,bella di giorno,viridiana) crea una sceneggiatura insieme a Carriere(ormai coppia fissa) a dir poco eccellente,dove il senso surrealista marca e macina le immagini in un gioco di logicita' criptata straordinaria.Fin dall'inzio gioca con il contatto passato-presente,infatti la storia prende vita da un quadro in un certo senso di Goya,ovvero la fucilazione,l'arte crea dunque,e in tutto cio' c'e' ancora una volta il sacro e il profano che scontrandosi mietono il contatto con il ritorno al presente in cui la governante legge il suo libro,attraverso dunque un fantasma ovvero l'immaginazione si crea.In seguito l'uomo che in maniera ambigua cede le foto alle bambine sembra essere un pedofilo o quant'altro,ma il suo dare foto dell'arte e' inteso come passione,che i grandi invece vedono come probabilmente simboli fallici e incapaci della spontaneita' e della liberta' giovanile essi muiono alle allusuioni piu' banali.In seguito l'infermiera e' una donna sola che si ritrova con frati in un hotel,dove appunto profanano la fede al gioco,non c'e' piu' arte,credo,religione ma solo gioco e allusione,ennesima conferma nel rapporto malsano tra uno stufdente e una donna anziana dal corpo giovane,un concetto dualistico degli opposti ben chiaro.Parallelalmente un professore viene schernito dai suoi allievi pertanto e' un concetto di anarchia dove appunto la societa' impone costumi e maniere mentali e non istintive,ma da antologia rimane il racconto del professore sul pranzo in cui ci si siede sui gabinetti per pranzo e si va a pranzare come si se stesse andando al bagno,esso e' un esempio di come il creare(il cibo appunto assunto) sia un rapporto con se stesso,e lo scacciare sia una condivisione con altri poiche' e' un processo morto fatto di altri pensieri e condivisioni.Infine rimane il pazzo che spara sulla folla ,sensibile agli animali ma non agli uomini che uccide dall'alto(chiaro esempio di una sorta di angelo vendicatore) ma viene giudicato appunto dal basso e gli si concede la pena di morte ovvero la vita stessa di liberta',la vita e' morte dunque.La scena onirica iniziale e' comunque da antologia del surrealismo,dove entra in stanza sia un gallo ,uno struzzo,un postino e una vedova,esempi di trasmissione,di ricerca,il gallo e lo struzzo sono comunque animali guardigni e prospettivamente non inquadrabili.Il prefetto e la sorella morta rimane comunque un semplice contatto tra vita e morte,un binomio che interroga l'uomo,NOn rimane pertanto che uccidere una massa di persone per ordine del prefetto che si scaglia come fossero animali verso uomini,o animali? Bunuel firma un suo grande capolavoro del surrealismo,che oramai da piu' di 30 anni si sentiva la nostalgia.Il fantasma della liberta' e' un invito a non trovare soluzioni per il film,oppure trovarle in modo libero senza troppe convinzioni,il sottoscritto condivide e sogggettivamente ci prova,Bunuel e' e rimarra' sempre una leggenda.Piccola parte per Monica Vitti e Adolfo Celi.
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box
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sabato 10 gennaio 2009
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bunuel sei mediocre
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Estremamente infelice! Il suo film , Il fantasma della libertà, racchiude nel titolo l'intera sceneggiatura e svolge quasi la funzione di ponte tra la saga di Predator e i film di Alien. Due delle serie cinematografiche più spaventose. Sulla carta questa dovrebbe essere l'idea centrale e originale della pellicola.
Collocare all'interno del testo filmico un rapporto comunicativo.I personaggi vicari, in particolare, non ridefiniscono il profilo delle figure reali sedimentando lentamente un senso di distacco e di non appartenenza.
Mal riuscita e a tratti ridicola la soluzione di omaggiare lo storico personaggio di Ellen Ripley, interpretata da Sigourney Weaver. L'utilizzo eccessivo di quest'ultimi invece di accompagnare disturba rendendo difficoltosa la visione in più di un momento.
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Estremamente infelice! Il suo film , Il fantasma della libertà, racchiude nel titolo l'intera sceneggiatura e svolge quasi la funzione di ponte tra la saga di Predator e i film di Alien. Due delle serie cinematografiche più spaventose. Sulla carta questa dovrebbe essere l'idea centrale e originale della pellicola.
Collocare all'interno del testo filmico un rapporto comunicativo.I personaggi vicari, in particolare, non ridefiniscono il profilo delle figure reali sedimentando lentamente un senso di distacco e di non appartenenza.
Mal riuscita e a tratti ridicola la soluzione di omaggiare lo storico personaggio di Ellen Ripley, interpretata da Sigourney Weaver. L'utilizzo eccessivo di quest'ultimi invece di accompagnare disturba rendendo difficoltosa la visione in più di un momento.
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