Morte a Venezia

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annalinagrasso sabato 26 marzo 2011
il genio di un artista ossessionato dalla bellezza Valutazione 5 stelle su cinque
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Morte a Venezia: molto probabilmente il film più importante di Visconti, vincitore a Cannes della Palma d’Oro nel 1971. Visconti, si sa, è un maestro nel trasformare un’opera letteraria in una straordinaria pellicola di successo; stavolta la fonte è appunto “morte a venezia” del tedesco Thomas Mann, solo che il protagonista del film non è uno scrittore ma un compositore, Gustav Aschenbach, anziano , fisicamente debilitato e spiritualmente irrequieto, in crisi artista ed intellettuale che nel 1910 si reca a Venezia per riposarsi. Qui incontra il giovane Tadzio, bellissimo ragazzo polacco dai lineamenti delicati, efebico,”un angelo della morte”e se ne “innamora”. [+]

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teo '93 venerdì 21 settembre 2012
ultimo sipario a venezia Valutazione 5 stelle su cinque
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Venezia, 1910. L’inquieto e malaticcio compositore Gustav von Aschenbach giunge al Lido di Venezia per un riposo dai suoi impegni lavorativi e mondani. Nell’Hotel des Bains dove alloggia incontra il giovane, bellissimo Tadzio”. La visione della sua grazia sovrumana, dapprima fonte di entusiasmo, lo costringerà presto a fare i conti con la sua triste condizione umana e artistica. E con la consapevolezza di non poter possedere quell’imperturbabilità spirituale che ha bramato per tutta la vita. Mentre tra le vie di Venezia imperversa un morbo mortale e taciuto, la sua ricerca diventa ossessione divoratrice. Vinto dalla bellezza respingente di Tadzio, muore su di una spiaggia al tramonto, abbagliato dall’ultima, angelica visione del giovane che, con un gesto salvifico, gli indica un orizzonte che non ci è dato di conoscere. [+]

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paolo bisi lunedì 14 aprile 2014
la ricerca della bellezza assoluta Valutazione 4 stelle su cinque
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Dal romanzo di Thomas Mann: nei primi anni del Novecento, il compositore tedesco Gustav von Aschenbach giunge a Venezia, in seguito alla perdita della moglie e a gravi problemi di salute, per cercare un pò di pace, capace di restituirgli la gioia di vivere e di scrivere musica. L'incontro col giovane Tadzio trasforma il soggiorno al Lido nella ricerca di un qualcosa di irraggiungibile, che lo accompagnerà fino alla morte. Raggiunti i 65 anni, Luchino Visconti, continua il suo viaggio all'interno della trilogia tedesca (iniziata con "La caduta degli dei" e che si concluderà con "Ludwig") dando vita a un'opera memorabile, straordinariamente poetica e visionaria. [+]

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catcarlo lunedì 11 aprile 2016
morte a venezia Valutazione 4 stelle su cinque
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Mettere in immagini un libro come quello di Thomas Mann, benchè fosse uno dei pallini del regista e pur perdendosi l’articolo, è un’impresa non semplice, visto che si tratta di un testo in cui le sensazioni e i moti dell’animo la fanno da assoluti padroni. L’ambientazione decadente e, soprattutto, l’analisi del rapporto fra arte e bellezza ovvero la meditazione sullo scaturire di quest’ultima solo dalla purezza o meno, erano però troppo invitanti per Visconti che fa della pellicola il centro della ‘trilogia germanica’ affinandovi ben precise scelte estetiche in un’atmosfera che varca sovente il confine della morbosità. [+]

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mondolariano domenica 3 aprile 2011
all'insegna del decadentismo Valutazione 4 stelle su cinque
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Un mirabile esempio di amalgama culturale all’insegna del decadentismo. La città lagunare che il wagneriano Thomas Mann ha certamente desunto dalle torbide atmosfere del “Tristano” (composto a Venezia) ma ispirandosi al contemporaneo Gustav Mahler in veste di scrittore; il personaggio di Alfred che deriva da un altro romanzo di Mann: “Doctor Faustus”; il fallimento degli ideali artistici, la vecchiaia, l’ambiguità del genio che ammette la mania e la depravazione. E ancora: la malinconia di Venezia acuita dal colera, la nebbia livida che avvolge l’orizzonte, il fasto decadente di un Grand Hotel alla fine della Belle époque (siamo nel 1911). A commentare il quadro ci pensa una musica indescrivibile: l’“Adagetto” della 5° sinfonia di Mahler, il cui protagonismo compensa ampiamente i lunghi silenzi che costituiscono l’ossatura del film. [+]

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great steven martedì 26 maggio 2015
dal libro di mann, un esempio di compita fedeltà. Valutazione 3 stelle su cinque
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MORTE A VENEZIA (IT/FR, 1971) diretto da LUCHINO VISCONTI. Interpretato da DIRK BOGARDE, SILVANA MANGANO, BJONR ANDERSEN, ROMOLO VALLI, MARISA BERENSON, FRANCO FABRIZI, CAROLE ANDRé, NORA RICCI
Nel 1910 il compositore austriaco fallito Gustav von Aschenbach, fisicamente fragile e dallo spirito in perenne inquietudine, giunge al Lido di Venezia per concedersi una riposante vacanza. Trattato dal personale di uno dei più lussuosi alberghi veneziani come un cliente riservato e cortese, conosce un tredicenne effeminato slavo, di nome Tadzio, che diventa l’ossessione di una sua malsana e segreta passione omosessuale latente. Intenzionato a lasciare il capoluogo veneto per sfuggire ai possibili danni del suo nascosto desiderio, ottiene involontariamente che il suo bagaglio finisca per errore a Como, ed è costretto a far ritorno all’hotel, mentre intanto l’intera metropoli viene disinfettata perché sta per esplodere una sinistra e silenziosa epidemia di colera. [+]

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parsifal giovedì 17 maggio 2018
senescenza e sogni lontani Valutazione 5 stelle su cinque
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IL Maestro Luchino Visconti, nel 1971, ispirandosi all'omonimo romanzo di T.Mann, diede vita al secondo capitolo della Trilogia Tedesca, creando un vero e proprio capolavoro. Si narra della vita del prof. Gustav Von Aschenbach, insigne musicista ( nel romanzo il protagonista era scrittore e veniva spesso chiamato in causa dall'autore con l'appellativo di " IL Solitario") in vacanza a Venezia, all'epoca molto in voga tra gli stranieri appartenenti alle elevate classi sociali. IL professore soffre di seri disturbi cardiaci e per tal motivo decide di trascorrere un periodo di vacanza nella Serenissima.  Chiuso in un tenace isolamento, ricorda sovente le scene della sua vita passata, ricordi coniugali e paterni , diatribe dialettiche con un suo amico e collega fraterno Alfred, con cui si scontra sovente in virtù di una differente visione della Vita e dell ' Arte (il personaggio in questione è ispirato ad A. [+]

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luca scial� mercoledì 6 marzo 2013
contemplazione di un giovane amore impossibile Valutazione 4 stelle su cinque
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Gustav von Aschebanch è un compositore e direttore d'orchestra in crisi creativa. Ha un infarto dopo essere stato contestato duramente dal pubblico alla fine di un concerto e il medico gli consiglia di prendersi una lunga vacanza. Va così a Venezia e s'imbatte in un giovanissimo dai capelli biondi in vacanza con la famiglia. La sua giovinezza, bella e pura, lo turba, lo attrae al punto da convincerlo a restare ancora qualche giorno. Ma il suo cuore è stanco per inseguire un'attrazione così conturbante. Sullo sfondo una Venezia tanto bella quanto malinconica e decadente.
Visconti traspone un omonimo romanzo di Thomas Mann. Flashback e presente si alternano in un intenso viaggio introspettivo. [+]

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pigi51 mercoledì 21 luglio 2021
la morte : una scelta obbligata Valutazione 5 stelle su cinque
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Quando tre mostri sacri si incontrano metaforicamente, riescono a creare una opera d'arte unica, inimitabile,, vero patrimonio dell'umanità. Uomini di epoche diverse : Luchino Visconti figlio del mittelnovecento, Thomas Mann e Gustav Mahler a cavallo tra i due secoli, quando la musica, la poesia , la letteratura si seguivano in religioso silenzio. GRAZIE! per averci regalato questo capolavoro immortale, che continuo ad ammirare senza noia, sulle note di qell'Adagietto dell 5 sinfonia di Mahler che sembra accompagnare il protagonista, Dirk Bogarde verso la fine, nei colori purpurei del tramonto sulla spiaggia di Venezia Lido, mentre l'efebico Bjorn Andresen, di cui l'uomo è innamorato, o forse solo affascinato, indica l'orizzonte, quasi a mostrare la via del trapasso. [+]

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luivig mercoledì 19 luglio 2023
ritornare a venezia Valutazione 5 stelle su cinque
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Ho rivisto “Morte a Venezia” dopo tanto tempo. Mi sono distaccato dalla sceneggiatura e quindi dal romanzo e mi sono dedicato a carpire la regia di Visconti.
La sequenza iniziale del film viene “cullata” dall’Adagietto di Mahler e senza perdere tempo “veste” la visione e le da un imprinting indelebile. E non solo la musica.
Subito molte anticipazioni (le famose esche cinematografiche) …. i ragazzi che scompigliano l’atmosfera all’arrivo del traghetto, l’uomo grossolanamente truccato che va incontro al protagonista…maschera di perversa allusione e soprattutto maschera di fatale decadenza, e quindi, morte. [+]

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