La collina degli stivali

LA COLLINA DEGLI STIVALI (IT-SP, 1969) di GIUSEPPE COLIZZI con TERENCE HILL – BUD SPENCER – LIONEL STANDER – GLAUCO ONORATO – WOODY STRODE § Doc, fuggiasco e ferito, trova riparo e cure mediche in un circo. Riesce a convincere gli artisti che ne fanno parte della sua causa e insieme a loro prepara una battaglia contro quelli che lo inseguivano. Rintraccia anche l'amico-nemico Hutch, ritiratosi ad una vita di pesca insieme a un gaudente sordomuto. Questa volta il nemico da sconfiggere è un capitalista che vuol circuire gli abitanti di un villaggio per conquistare una miniera aurea. 3° e conclusivo episodio della trilogia avviata da Dio perdona… io no!, è migliore di quest'ultimo e peggiore dei Quattro dell'Ave Maria. [+]

LA COLLINA DEGLI STIVALI (IT-SP, 1969) di GIUSEPPE COLIZZI con TERENCE HILL – BUD SPENCER – LIONEL STANDER – GLAUCO ONORATO – WOODY STRODE § Doc, fuggiasco e ferito, trova riparo e cure mediche in un circo. Riesce a convincere gli artisti che ne fanno parte della sua causa e insieme a loro prepara una battaglia contro quelli che lo inseguivano. Rintraccia anche l'amico-nemico Hutch, ritiratosi ad una vita di pesca insieme a un gaudente sordomuto. Questa volta il nemico da sconfiggere è un capitalista che vuol circuire gli abitanti di un villaggio per conquistare una miniera aurea. 3° e conclusivo episodio della trilogia avviata da Dio perdona… io no!, è migliore di quest'ultimo e peggiore dei Quattro dell'Ave Maria. I motivi di questa posizione intermedia sono da ricercare soprattutto nella sceneggiatura, che ha previsto una recitazione corale: una scelta che, a mio parere, ha svantaggiato Terence e Bud appunto per quanto riguarda la loro già consolidata contrapposizione – basata sulla relazione bilaterale – che ne costituirà d'ora in poi un punto inconfondibile e impossibile da non riconoscere. Di conseguenza c'è poco spazio per i loro divertentissimi duetti, anche se non sfigurano i numerosi caratteristi, soprattutto L. Stander nella parte dell'enfatico e un po' imbranato direttore del circo. Il difetto peggiore è la fotografia, con dei brutti colori accesi assolutamente inverosimili.
Western; giudizio personale: 7 (discreto)
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