great steven
|
sabato 28 novembre 2020
|
un po'' discontinuo, ma il trio emoziona e convince
|
|
|
|
DRAMMA DELLA GELOSIA – TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA (IT/SP, 1970) diretto da ETTORE SCOLA. Interpretato da MONICA VITTI, MARCELLO MASTROIANNI, GIANCARLO GIANNINI, MANUEL ZARZO, MARISA MERLINI ● Il muratore romano Oreste, infelicemente sposato con una moglie sciatta e manesca, si innamora, ricambiato, dell’avvenente fioraia Adelaide, e insieme i due trascorrono sette mesi di intensa passione. Finché, durante una sera in pizzeria, conoscono Nello, giovane pizzaiolo toscano che, inizialmente, si accontenta di fungere da terzo elemento di un gruppo affiatato, ma poi diventa l’uomo di troppo che rovina la romantica relazione fra i suoi due amici. Dopo una furibonda scenata in cui il tradimento di Adelaide con Nello viene smaccato da Oreste, la fioraia decide di barcamenarsi in questo complesso triangolo amoroso, ma il muratore disapprova.
[+]
DRAMMA DELLA GELOSIA – TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA (IT/SP, 1970) diretto da ETTORE SCOLA. Interpretato da MONICA VITTI, MARCELLO MASTROIANNI, GIANCARLO GIANNINI, MANUEL ZARZO, MARISA MERLINI ● Il muratore romano Oreste, infelicemente sposato con una moglie sciatta e manesca, si innamora, ricambiato, dell’avvenente fioraia Adelaide, e insieme i due trascorrono sette mesi di intensa passione. Finché, durante una sera in pizzeria, conoscono Nello, giovane pizzaiolo toscano che, inizialmente, si accontenta di fungere da terzo elemento di un gruppo affiatato, ma poi diventa l’uomo di troppo che rovina la romantica relazione fra i suoi due amici. Dopo una furibonda scenata in cui il tradimento di Adelaide con Nello viene smaccato da Oreste, la fioraia decide di barcamenarsi in questo complesso triangolo amoroso, ma il muratore disapprova. Mentre Adelaide cerca di dimenticare il passato accompagnandosi ad un grasso imprenditore di carni bovine, Nello tenta il suicidio: la donna si precipita in ospedale e giura di amarlo alla follia. Fervono i preparativi per il matrimonio e i due infine si sposano. Ma non potranno godere di una felicità duratura perché Oreste, ormai ridotto all’accattonaggio, si vendicherà della fiducia tradita. Commedia all’italiana sfaccettata per via dei plurimi aspetti da cui è possibile definirla: sociale e politico (entrambi piuttosto demagogici), cinematografico e narrativo (molto più interessanti). Questo affresco, infatti, rappresenta un tentativo (anche se riuscito solo a metà) di E. Scola di affrontare una lettura che scavi in profondità nelle contraddizioni della società del benessere per riallacciarsi a un discorso che non vada troppo lontano dal Neorealismo. L’esperimento riesce incompleto perché, alla base, mancano un’attenzione critica alla dimensione violenta dell’Italia post-sessantottina e una valutazione seria e coerente dei fenomeni che portarono ai cambiamenti culturali di pensiero dei nostri connazionali di allora. La sceneggiatura di Age & Scarpelli ha il merito di ricorrere con efficacia tanto al sistema della narrazione mediata dall’inchiesta giudiziaria ricostruita a posteriori quanto alla cornice costituita di richiami a fotoromanzi e canzonette, il che dà brio ai dialoghi e rende le scene piuttosto divertenti, ma denota i suoi limiti da una prospettiva etico-estetica. Mastroianni interpreta un personaggio che qua e là rasenta i confini dell’autocommiserazione, eppure la sagacia recitativa a lui abituale emerge preponderante anche qui. Una Vitti che punta sulla sua immancabile impostazione teatrale, senza fallire un colpo e sorprendendo tutti. Giannini – il più equilibrato dei tre, in questa farsa dell’equilibrio sospeso tra sentimenti, rabbia e disillusione – sfruttò quest’occasione cinematografica per valorizzarsi come attore comico. Musiche: Armando Trovajoli.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
giovedì 12 luglio 2018
|
società, politica e drammi umani
|
|
|
|
IL Maestro Scola, con la collaborazione degli amici e colleghi Age e Scarpelli, nel 1970, alcuni anni prima dell'indimenticabile capolavoro" C'eravamo tanto amati", dà vita a quest'opera dal sapore agro-dolce , con risvolti comici, ma al tempo stesso con una visione pessimistica dei rapporti umani in special modo nel sostrato proletario della società di quegli anni. Oreste ( M,Mastroianni) muratore romano di mezza età, coniugato con una donna molto più grande di lui e con problemi inerenti alla sfera psico-neurologica, incontra alla Festa dell'Unità la giovane e sorridente Adelaide ( M.Vitti), e vive l'incontro come un segno del destino.
[+]
IL Maestro Scola, con la collaborazione degli amici e colleghi Age e Scarpelli, nel 1970, alcuni anni prima dell'indimenticabile capolavoro" C'eravamo tanto amati", dà vita a quest'opera dal sapore agro-dolce , con risvolti comici, ma al tempo stesso con una visione pessimistica dei rapporti umani in special modo nel sostrato proletario della società di quegli anni. Oreste ( M,Mastroianni) muratore romano di mezza età, coniugato con una donna molto più grande di lui e con problemi inerenti alla sfera psico-neurologica, incontra alla Festa dell'Unità la giovane e sorridente Adelaide ( M.Vitti), e vive l'incontro come un segno del destino. I due si affiatano immediatamente e danno vita ad una relazione clandestina, che verrà scoperta dalla moglie di Oreste:La sua reazione sarà talmente violenta che Adelaide verrà ricoverata per le percosse ricevute. MA i due continueranno. Fino a quando sulla loro strada arriverà Nello ( G.Giannini) pizzaiolo toscano, sfrontato e di idee assai libertarie e a tratti decisamente libertine. Oreste, incapace di diffidare dei due , vive tutto con l'ingenuità di un bambino. Ma le cose prenderanno una piega diversa , rispetto al suo punto di vista; Adelaide si innamorerà anche di Nello e la verità verrà a galla in modo traumatico e stavolta lei finirà in ospedale per mano di Oreste. dopo una simile disavventura , iniziano goffamente e pedestramente a dare vita ad un menage a trois, al quale si rivelano inadatti in quanto culturalmente impreparati per vivere serenamente un frangente così particolare.La situazione capitolerà e la fine sarà drammatica, senza vincitori nè vinti. Nel corso della narrazione il regista metterà fuoco anche le contraddizioni politiche dell'epoca, come fece poi nel già citato " C'eravamo tanto amati" e ne " LA Terrazza" altro suo notevole capolavoro. La tecnica narrativa si rifà ai fotoromanzi , assai in voga quando venne realizzato il film e vi è la particolarità , non replicata in altre occasioni che i protagonisti si rivolgono direttamente agli spettatori , guardando in macchina e pronunciando la battuta. Un altro fiore all' occhiello del Maestro , che tanto ha dato al cinema italiano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
gerryloragno
|
giovedì 9 febbraio 2017
|
un dramma emotivo all'italiana
|
|
|
|
In quest’opera, “Dramma della gelosia”, ci troviamo ad affrontare i temi della gelosia e l’amore. La storia gira attorno a tre personaggi: Oreste (Marcello Mastroianni), un muratore sulla quarantina con un orientamento politico tendenzialmente di sinistra, Nello (Giancarlo Giannini), un giovane pizzaiolo fiorentino ed Adelaide (Monica Vitti), la donna contesa tra i due. I tre creano un “simpatico” triangolo amoroso pieno di intrighi e situazioni grottesche, nel quale la ragazza è costretta a scegliere tra loro due, essendo innamorata di entrambi.
[+]
In quest’opera, “Dramma della gelosia”, ci troviamo ad affrontare i temi della gelosia e l’amore. La storia gira attorno a tre personaggi: Oreste (Marcello Mastroianni), un muratore sulla quarantina con un orientamento politico tendenzialmente di sinistra, Nello (Giancarlo Giannini), un giovane pizzaiolo fiorentino ed Adelaide (Monica Vitti), la donna contesa tra i due. I tre creano un “simpatico” triangolo amoroso pieno di intrighi e situazioni grottesche, nel quale la ragazza è costretta a scegliere tra loro due, essendo innamorata di entrambi. Al susseguirsi di continue situazioni rocambolesche ed intrigate, come la rissa tra i due “contendenti”, la giovane protagonista muore. L’opera presenta uno stile registico molto chiaro, che ci fa percepire sia la Roma degli anni ’60, sia il duello psicologico tra i due giovani dai loro sguardi. Inoltre, la pellicola tende a dipingere quell’amore spassionato che tutti noi cerchiamo e nel come una persona sia disposta a tutto pur di raggiungerlo (ciò lo si può percepire soprattutto nella figura di Oreste, il quale sacrifica tutto per Adelaide finendo per diventare un barbone). Non mancano però delle pecche, per esempio dei ritmi in alcuni casi lenti e gag troppo accentuate. Infine, l’opera del maestro Scola è sicuramente godibile ed innovativo a livello di sceneggiatura per gli anni sessanta, riuscendo a scalfire quei sentimenti romantici in ognuno di noi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gerryloragno »
[ - ] lascia un commento a gerryloragno »
|
|
d'accordo? |
|
gerryloragno
|
giovedì 9 febbraio 2017
|
un dramma emotivo all'italiana
|
|
|
|
In quest’opera, “Dramma della gelosia”, ci troviamo ad affrontare i temi della gelosia e l’amore. La storia gira attorno a tre personaggi: Oreste (Marcello Mastroianni), un muratore sulla quarantina con un orientamento politico tendenzialmente di sinistra, Nello (Giancarlo Giannini), un giovane pizzaiolo fiorentino ed Adelaide (Monica Vitti), la donna contesa tra i due. I tre creano un “simpatico” triangolo amoroso pieno di intrighi e situazioni grottesche, nel quale la ragazza è costretta a scegliere tra loro due, essendo innamorata di entrambi.
[+]
In quest’opera, “Dramma della gelosia”, ci troviamo ad affrontare i temi della gelosia e l’amore. La storia gira attorno a tre personaggi: Oreste (Marcello Mastroianni), un muratore sulla quarantina con un orientamento politico tendenzialmente di sinistra, Nello (Giancarlo Giannini), un giovane pizzaiolo fiorentino ed Adelaide (Monica Vitti), la donna contesa tra i due. I tre creano un “simpatico” triangolo amoroso pieno di intrighi e situazioni grottesche, nel quale la ragazza è costretta a scegliere tra loro due, essendo innamorata di entrambi. Al susseguirsi di continue situazioni rocambolesche ed intrigate, come la rissa tra i due “contendenti”, la giovane protagonista muore. L’opera presenta uno stile registico molto chiaro, che ci fa percepire sia la Roma degli anni ’60, sia il duello psicologico tra i due giovani dai loro sguardi. Inoltre, la pellicola tende a dipingere quell’amore spassionato che tutti noi cerchiamo e nel come una persona sia disposta a tutto pur di raggiungerlo (ciò lo si può percepire soprattutto nella figura di Oreste, il quale sacrifica tutto per Adelaide finendo per diventare un barbone). Non mancano però delle pecche, per esempio dei ritmi in alcuni casi lenti e gag troppo accentuate. Infine, l’opera del maestro Scola è sicuramente godibile ed innovativo a livello di sceneggiatura per gli anni sessanta, riuscendo a scalfire quei sentimenti romantici in ognuno di noi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gerryloragno »
[ - ] lascia un commento a gerryloragno »
|
|
d'accordo? |
|
minnie
|
lunedì 6 aprile 2015
|
amore e malattia
|
|
|
|
E’ curioso questo film che ripropone in chiave proletaria lo stesso triangolo amoroso di un film di Alberto Sordi (con lo stesso direttore della fotografia nonché compagno in quel tempo di Monica, Carlo Di Palma), “Amore mio aiutami”, di appena un anno prima: solo che lì il protagonista, lo stesso Sordi significativamente chiamato Machiavelli, si fa artefice di un macchinoso tentativo di esaudire i desideri della moglie spingendola fra le braccia del suo amante, salvo poi a finirla a suon di botte: e il film è di una violenza insopportabile, con la donna, sia pure solo apparentemente decisionista, in realtà succube della macchinosità del marito e della sostanziale indifferenza dell’amante. La poveretta prende bottem finisce all’ospedale, sempre consapevole di essere nel torto e di meritare un tal trattamento: una condizione davvero insostenibile. Qui invece almeno la fioraia del Verano Adelaide, il nuovo ruolo proletario di una Monica Vitti trentanovenne, a metà strada fra un maturo (46 anni) Oreste (Marcello Mastroianni) e un giovane spezzino Giancarlo Giannini (allora 28enne), nei panni del piazzaiolo toscano Nello, si fa parte attiva essendo innamorata dei due uomini e decidendo alla fine chi sposare, anche se rimane lo stesso vittima di femminicidio (evidentemente male antico della società italiana), da parte dello stesso Oreste, ormai perso del tutto nelle nebbie dell’alcol e dell’insania mentale. Ma se finisce pure lei spesso all’ospedale, almeno non lo fa con l’acquiescenza complice del film di Sordi. Bisogna dire che qui Marcello Mastroianni, che vinse a Cannes per la miglior interpretazione maschile, è di una bellezza superiore alla sua già alta norma: all’inizio, quando Adelaide, vedendolo addormentato (e già sulla via dell’alcolismo) alla fine di una Festa dell’Unità, ne resta a ben ragione folgorata, il suo “capoccione”, come dicono alcuni suoi amici per scherzo, riccioluto, lo fa somigliare a una statua romana e anche se il personaggio è davvero calcato, del resto è un muratore, ha le mani rovinate, ha un matrimonio rovinoso con una donna che viene scambiata da Adelaide per sua madre, ha una certa inesorabile tendenza al barbonismo, pure l’abilità di Scola sta proprio nel farlo vedere bello per la forza dell’amore, imbellito ancor più proprio da questo sentimento che è lo stesso che lo porterà alla rovina una volta che Adelaide gli preferirà Nello, fino alla scena finale davvero tragica e risolutiva. Ma se il tentativo, che nel film borghese di Sordi non riusciva allo stesso modo, di fare dei due rivali degli amici, se non altro in virtù della stessa fede politica, fallisce anche in “Dramma della gelosia”, la bellezza e in fondo anche la godibilità di questo film sta nella scoppiettante sceneggiatura di Age e Scarpelli e nella sapiente regia di Scola che con pochi allargamenti di campo racconta tutto un ribaltamento di situazione, come quando scopriamo che Adelaide non ama più Oreste quando torna da una telefonata (con il telefono fisso) con il suo ormai ex uomo e si inquadra solo lei e poi anche Nello alle sue spalle nel suo letto. La degradazione che colpisce Oreste, rendendolo sempre più inviso agli stessi suoi amici, come quando Ughetto, a un comizio di Pietro Ingrao, dice: “Mi sa che ce lo semo persi” e che è la stessa che a un certo punto annienta anche Adelaide che tenta il suicidio - rende in fondo l’incapacità di una generazione ormai quarantenne di fronte ai cambiamenti, della morale sessuale soprattutto, del Sessantotto, infatti non a caso il personaggio più vitale e resistente, seppure invischiato, per forza di cose, nello stesso dramma di Adelaide e Oreste, appare Nello. La modernità di Scola comunque consiste nel far parlare Oreste, ormai disperato per amore, con i personaggi estranei alla vicenda, con i passanti, con una tecnica che sarà adoperata in anni successivi da Woody Allen (vedi “Io e Annie”, che è di sette anni dopo) e nell’ironia con cui si racconta una vicenda costellata di certo malcostume italiano: come quando la sorella di Adelaide, Silvana, un’efficace Marisa Merlini, le fa la morale sull’evitare gli uomini sposati e poi si vede che viene lasciata per strada al suo lavoro, che poi è quello di prostituta. Un proletariato senza speranza e senza riscatto, nonostante il suo impegno, con attori borghesi che in fondo restano tali anche nel travisamento in classi inferiori con un certo effetto di travestimento (soprattutto per Adelaide, indecisa fra ragazza emancipata e borgatara all’Anna Magnani), mentre la discesa agli inferi di Mastroianni risulta perfetta, in un film che è comunque da rivalutare e che resta per molti versi ancora da prendere in considerazione, a dispetto di stroncature ormai d’antan (vedi Fofi al suo uscire). Oltre a dare uno spaccato della Roma del tempo, compresa la nuova architettura “tutta canne” della casa del macellaio Di Meo, per un certo tempo compagno di Adelaide, impeccabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a minnie »
[ - ] lascia un commento a minnie »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
venerdì 27 agosto 2010
|
non mi ha colpito particolarmente
|
|
|
|
A parte il talento dei tre protagonisti - su cui spicca, indiscussa, Monica Vitti - non vedo cos'altro salvare di questo film. Ah, ecco: le musiche di Morricone.
Purtroppo mi vengono in mente solo cose che si potevano dire e che non sono state dette: per esempio una satira sociale più accentata, un discorso sul proletariato, una discussione profonda sui sentimenti...
Invece tutto quello che rimane è una storia stravagante, raccontata con uno stile-telecronaca che ne attenua i momenti comici e sottolinea ironicamente quelli drammatici.
[+] morricone?
(di no_data)
[ - ] morricone?
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
germi86
|
mercoledì 3 marzo 2010
|
il trio della gelosia
|
|
|
|
Interessante e simpatico il modo in cui viene raccontato questo dramma della gelosia.Sugli attori non ce nulla da dire,tutti bravi,però il film in sè stesso non convince del tutto..qualche meccanismo non funziona e non scatta quella scintilla che ti fa apprezzare ancor di più questo film cmq positivo.
|
|
[+] lascia un commento a germi86 »
[ - ] lascia un commento a germi86 »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
sabato 12 dicembre 2009
|
come non essere gelosi per la vitti..
|
|
|
|
una coppia che il cinema ricordera' sempre e' proprio questa ,vitti-mastroianni-giannini,che in questa pellicola ci regalano molte emozioni.La trama si svolge in un contesto povero dove un certo oreste(mastroianni)e' un muratore e incontra adelaide(la bellissima monica vitti)ovviamente lei innamorata da molto di lui lo bacia e inizia la passione.Giannini entra nel triangolo e cominciano le disavventure.scola gira un film dove i sentimenti si contrastano e uccidono l'innocenza(la scena finale e' chiara)e non rimane che la pazzia(la fine di mastroianni)un tema pirandelliano che non lascia molti interrogativi ma ci fa sognare con la grande e bellissima monica vitti.
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
manfredi 4ever
|
venerdì 22 maggio 2009
|
divertente
|
|
|
|
Vitti-Mastroianni-Giannini per una commedia godibile e divertente senza sbavature e banalità diretta con grande maestria !
|
|
[+] lascia un commento a manfredi 4ever »
[ - ] lascia un commento a manfredi 4ever »
|
|
d'accordo? |
|
anonimo
|
martedì 20 gennaio 2009
|
goffredo fofi vs scola, age e scarpelli
|
|
|
|
La più giusta critica a questo "Dramma della gelosia" ("Un film razzista nei confronti dei popolani romani") la scrisse Goffredo Fofi sul n. 41 dei "Quaderni Piacentini", nel 1970.
|
|
[+] lascia un commento a anonimo »
[ - ] lascia un commento a anonimo »
|
|
d'accordo? |
|
|