november rain
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lunedì 21 agosto 2006
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il segno del destino
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Datato 1969, “I girasoli” è uno dei grandi capolavori di un altrettanto grande regista quale Vittorio De Sica.
La storia tratta della napoletana Giovanna che sposa Antonio, costretto a partire per la guerra e che verrà dato per disperso nella lontana Russia.
L’amore di Giovanna (Sophia Loren) la indurrà a cercarlo per poi scoprire con amarezza che in Russia Antonio (Marcello Mastroianni) si è rifatto una vita, ha una bella e dolce moglie e un’adorabile bimba dopo aver perso la memoria nelle vicissitudini dell’inferno della guerra.
La povera Giovanna, col cuore ridotto in frantumi, torna in Italia e nel tentativo di dimenticare l’amore per Antonio, si ricostruisce una vita e ha anche lei un figlio.
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Datato 1969, “I girasoli” è uno dei grandi capolavori di un altrettanto grande regista quale Vittorio De Sica.
La storia tratta della napoletana Giovanna che sposa Antonio, costretto a partire per la guerra e che verrà dato per disperso nella lontana Russia.
L’amore di Giovanna (Sophia Loren) la indurrà a cercarlo per poi scoprire con amarezza che in Russia Antonio (Marcello Mastroianni) si è rifatto una vita, ha una bella e dolce moglie e un’adorabile bimba dopo aver perso la memoria nelle vicissitudini dell’inferno della guerra.
La povera Giovanna, col cuore ridotto in frantumi, torna in Italia e nel tentativo di dimenticare l’amore per Antonio, si ricostruisce una vita e ha anche lei un figlio.
Ma Antonio, una volta riacquistata la memoria e ricordatosi dell’amore per la sua Giovanna, vorrà rientrare in Italia per andare a cercarla.
L’incontro si concluderà con la separazione definitiva dei due, che si amano ancora ma che hanno ormai preso delle strade completamente parallele per fa si che si ricongiungano.
Per essere l’anno 1969 abbiamo il regista De Sica in ottima forma, che mai delude e due attori sensazionali di enorme importanza e soprattutto bravura.
Da un lato l’amatissima Sophia Loren, con la sua sempre presente spontaneità, quella naturalezza che contraddistingue il suo modo di recitare.
Dall’altra parte troviamo l’affascinante Mastroianni che si ricongiunge perfettamente con la bravura della Loren, con la quale più volte ha lavorato.
Insomma, due mostri cinematografici messi l’uno accanto all’altra per una storia davvero drammatica e che hanno reso l’idea di tale drammaticità anche solo con le espressioni del viso, semplicemente con uno sguardo, lasciando arrivare direttamente allo spettatore ogni sensazione.
Una storia struggente che racconta di come a volte l’amore possa essere soffocato e represso a causa di un errore o più semplicemente a causa di un destino che si allontana da un altro, così.
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domenico rizzi
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mercoledì 31 dicembre 2014
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vite spezzate dalla guerra
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Antonio e Giovanna, un colpo di fulmine, un breve rapporto e poi il matrimonio, mentre l’Italia è in guerra e lui rischia di essere spedito in Africa. Fallito il tentativo di spacciarsi per matto per evitare l’arruolamento, il giovane è costretto a partire per la campagna di Russia, dove vivrà la tragedia sofferta dal nostro esercito, falcidiato più dalla fame, dalla neve e dal gelo che dal fuoco nemico. Giovanna lo aspetta pazientemente a casa, senza tralasciare di chiedere continue informazioni alle autorità e ai reduci, fino a quando prende la coraggiosa decisione di andarlo a cercare oltre cortina. Vagherà per diversi giorni fra campi disseminati di croci di betulla e distese di girasoli, su una terra che ha accolto i corpi di decine di migliaia di caduti di ambo le parti, fino al fatidico incontro con l’uomo della sua vita, sposato con la donna russa che lo salvò e padre di due bambini.
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Antonio e Giovanna, un colpo di fulmine, un breve rapporto e poi il matrimonio, mentre l’Italia è in guerra e lui rischia di essere spedito in Africa. Fallito il tentativo di spacciarsi per matto per evitare l’arruolamento, il giovane è costretto a partire per la campagna di Russia, dove vivrà la tragedia sofferta dal nostro esercito, falcidiato più dalla fame, dalla neve e dal gelo che dal fuoco nemico. Giovanna lo aspetta pazientemente a casa, senza tralasciare di chiedere continue informazioni alle autorità e ai reduci, fino a quando prende la coraggiosa decisione di andarlo a cercare oltre cortina. Vagherà per diversi giorni fra campi disseminati di croci di betulla e distese di girasoli, su una terra che ha accolto i corpi di decine di migliaia di caduti di ambo le parti, fino al fatidico incontro con l’uomo della sua vita, sposato con la donna russa che lo salvò e padre di due bambini. Affranta e disperata, Giovanna torna in Italia e fa a pezzi ogni ritratto del coniuge, che cerca di dimenticare accettando il corteggiamento di un altro uomo. Quando Antonio decide di tornare da lei, la trova madre di un bimbo avuto da quella relazione e comprende quanto sia impossibile quella ricongiunzione familiare. Riparte il giorno dopo in treno, mentre Giovanna lo saluta per sempre dal marciapiede della stazione centrale di Milano. Un capolavoro di un maestro del cinema, Vittorio De Sica, interpretato da due grandissimi attori, Sophia Loren e Marcello Mastroianni e ricavato da un soggetto di Tonino Guerra, Georgi Mdivani e Cesare Zavattini, con la sceneggiatura curata dagli stessi autori. Il dramma della separazione e dell’impossibilità di ricostruirsi una famiglia sono descritti con la fatalistica pacatezza di chi si renda conto dell’ineluttabilità delle cose. Una guerra travolge i destini degli uomini, spesso per non ricucirli mai più, lasciando talvolta alle sue vittime la matura consapevolezza che cercare di rivivere il passato sarebbe ormai egoistico e ingiusto. Ciascuno dei due protagonisti si è creato una famiglia che un forte senso di responsabilità – e una morale molto più restrittiva di quella oggi dominante - impedisce di distruggere. La rassegnazione di entrambi si riassume in una frase di Giovanna: “Ma che, ci mettiamo a rovinare i bambini io e te?”. Bellissima la fotografia di Giuseppe Rotunno: maestose le riprese degli sterminati campi di girasole, come quelle delle pianure innevate e segnate, passo dopo passo, dai cadaveri dei soldati in ripiegamento. Delicata e struggente la colonna sonora, che varrà una nomination all’Oscar al maestro Henry Mancini. Sophia Loren, della cui professionalità e bravura è superfluo discutere, otterrà il David di Donatello nel 1970. Tutto sommato, questo film ha avuto troppo poco per le grandi qualità esibite.
Domenico Rizzi, scrittore.
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mefyst
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lunedì 16 marzo 2009
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commento 2
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Datato 1969, “I girasoli” è uno dei grandi capolavori di un altrettanto grande regista quale Vittorio De Sica. La storia tratta della napoletana Giovanna che sposa Antonio, costretto a partire per la guerra e che verrà dato per disperso nella lontana Russia. L’amore di Giovanna (Sophia Loren) la indurrà a cercarlo per poi scoprire con amarezza che in Russia Antonio (Marcello Mastroianni) si è rifatto una vita, ha una bella e dolce moglie e un’adorabile bimba dopo aver perso la memoria nelle vicissitudini dell’inferno della guerra. La povera Giovanna, col cuore ridotto in frantumi, torna in Italia e nel tentativo di dimenticare l’amore per Antonio, si ricostruisce una vita e ha anche lei un figlio.
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Datato 1969, “I girasoli” è uno dei grandi capolavori di un altrettanto grande regista quale Vittorio De Sica. La storia tratta della napoletana Giovanna che sposa Antonio, costretto a partire per la guerra e che verrà dato per disperso nella lontana Russia. L’amore di Giovanna (Sophia Loren) la indurrà a cercarlo per poi scoprire con amarezza che in Russia Antonio (Marcello Mastroianni) si è rifatto una vita, ha una bella e dolce moglie e un’adorabile bimba dopo aver perso la memoria nelle vicissitudini dell’inferno della guerra. La povera Giovanna, col cuore ridotto in frantumi, torna in Italia e nel tentativo di dimenticare l’amore per Antonio, si ricostruisce una vita e ha anche lei un figlio. Ma Antonio, una volta riacquistata la memoria e ricordatosi dell’amore per la sua Giovanna, vorrà rientrare in Italia per andare a cercarla. L’incontro si concluderà con la separazione definitiva dei due, che si amano ancora ma che hanno ormai preso delle strade completamente parallele per fa si che si ricongiungano. Per essere l’anno 1969 abbiamo il regista De Sica in ottima forma, che mai delude e due attori sensazionali di enorme importanza e soprattutto bravura. Da un lato l’amatissima Sophia Loren, con la sua sempre presente spontaneità, quella naturalezza che contraddistingue il suo modo di recitare. Dall’altra parte troviamo l’affascinante Mastroianni che si ricongiunge perfettamente con la bravura della Loren, con la quale più volte ha lavorato. Insomma, due mostri cinematografici messi l’uno accanto all’altra per una storia davvero drammatica e che hanno reso l’idea di tale drammaticità anche solo con le espressioni del viso, semplicemente con uno sguardo, lasciando arrivare direttamente allo spettatore ogni sensazione. Una storia struggente che racconta di come a volte l’amore possa essere soffocato e represso a causa di un errore o più semplicemente a causa di un destino che si allontana da un altro, così
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luigi chierico
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domenica 21 settembre 2014
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conflitto d’amore
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Ancora una volta il nostro pluripremiato regista Vittorio De Sica chiama la corregionale Sophia Loren ad interpretare una dolorosa vicenda legata al conflitto mondiale. Non è la grandissima,superlativa La Ciociara, ma tuttavia una brava Giovanna. A pagare non è tanto una Madre per la figlia, ma una Moglie per un marito. È una delle tantissime storie di tutte le guerre, in particolare di questa guerra in cui si svolgono i fatti. Una guerra mondiale che ha visto coinvolti tutti i popoli di tutti i continenti, si parla di 80 milioni di morti! Quanti dispersi !
Il film vuole soffermarsi proprio sulla figura e sulle conseguenza dei miglia di dispersi non più tornati a casa, o tornati con tanto ritardo da essere stati dimenticati e sostituiti.
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Ancora una volta il nostro pluripremiato regista Vittorio De Sica chiama la corregionale Sophia Loren ad interpretare una dolorosa vicenda legata al conflitto mondiale. Non è la grandissima,superlativa La Ciociara, ma tuttavia una brava Giovanna. A pagare non è tanto una Madre per la figlia, ma una Moglie per un marito. È una delle tantissime storie di tutte le guerre, in particolare di questa guerra in cui si svolgono i fatti. Una guerra mondiale che ha visto coinvolti tutti i popoli di tutti i continenti, si parla di 80 milioni di morti! Quanti dispersi !
Il film vuole soffermarsi proprio sulla figura e sulle conseguenza dei miglia di dispersi non più tornati a casa, o tornati con tanto ritardo da essere stati dimenticati e sostituiti. Anche questo è un prezzo da pagare come la perdita e l’invalidità della persona cara.
Antonio De Curtis è il disperso Antonio marito di Amalia nel divertente film “Letto a tre piazze”.
Sophia passa dall’esuberante Giovanna innamorata pazzamente di Antonio,che sposa prima che parta per la guerra,per il famigerato “fronte russo” che tante vittime ha mietuto.
I girasoli sono a rappresentare l’enorme numero di coloro che non al sole ma al freddo sono morti congelati. Uomini con armamento ,viveri ed equipaggiamento assolutamente inadeguati, mandati ad offrire il coraggio e la vita in nome del Duce, per diventare soltanto un reduce.!
Il film narra una vicenda amara,reale,a chi dare ragione? Quante mamme e quante mogli o figlie si sono battute per anni per avere notizie, sbattute da un ministero all’altro, da ufficio ad ufficio per non sapere mai NULLA!
Meglio partire ed andare alla ricerca. Non ne vale mai la pena : o è inutile o la persona non è più la stessa. Se la guerra ha fatto a frantumi qualcosa,anche se un sentimento,una promessa, non si torna come prima. Giovanna ed Antonio entrano in conflitto,le lacrime non servono,il pentimento neanche, si è succubi della sorte e delle scelte.
Il film narra tutto questo attraverso una bella musica, una bella fotografia, attraverso gli occhi dei due attori,marito e moglie come altre volte,amici come sempre.
Da vedere ed apprezzare anche per visitare e tornare “ 007 Dalla Russia con Amore”.
chibar22@libero.it
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xantoflores
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sabato 28 febbraio 2015
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che splendida coppia!
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E poi se qualcuno mi propone di guardare un film d'amore, storco la bocca. Ma un film come I girasoli mi commuove fino alle lacrime, anche per colpa di quella meravigliosa musica di Henry Mancini che fu candidata all'Oscar. Si gli amori infelici ma intensissimi, mi emozionano come se fossi una ragazzina. Mastroianni e la Loren senmbrano usciti dalla fabbrica del cinema per essere un duo perfetto nell'interpretare una coppia che si ama. Perfino ne "Una giornata particolare" dove Mastroianni recitava la parte di un giornalista omosessuale. Sarà questo magnetismo che si sprigiona dalla loro vicinanza che ti acchiappa lo stomaco, sarà la straordinaria bravura della Loren che ti entra sotto la pelle e la fa fremere con sensazioni intensissime.
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E poi se qualcuno mi propone di guardare un film d'amore, storco la bocca. Ma un film come I girasoli mi commuove fino alle lacrime, anche per colpa di quella meravigliosa musica di Henry Mancini che fu candidata all'Oscar. Si gli amori infelici ma intensissimi, mi emozionano come se fossi una ragazzina. Mastroianni e la Loren senmbrano usciti dalla fabbrica del cinema per essere un duo perfetto nell'interpretare una coppia che si ama. Perfino ne "Una giornata particolare" dove Mastroianni recitava la parte di un giornalista omosessuale. Sarà questo magnetismo che si sprigiona dalla loro vicinanza che ti acchiappa lo stomaco, sarà la straordinaria bravura della Loren che ti entra sotto la pelle e la fa fremere con sensazioni intensissime. E la ricetta è fornita da un altro formidabile duo: Cesare Zavattini e Tonino Guerra che firmano un copione che racconta una storia improbabile ma meravigliosa. Trovare Antonio disperso in Russia è peggio che trovare un ago in un pagliaio. Chi lo farebbe mai? La pazzia dell'amore però non conosce logica e Sofia parte verso i campi di girasoli alla ricerca del suo amore perduto. E lo ritrova, sposato a una russa e con una figlia.
Il dolore e la delusione escono dallo schermo e ti fanno vibrare le budella.
Anni dopo, quando Antonio capisce che il suo posto è in Italia vicino a Giovanna, è ormai troppo tardi.
Anche lei si è rifatta una vita ed ha un figlio.
Antonio sarebbe disposto a ricominciare comunque, ma Giovanna dice "Anche tu hai una figlia. Non si può far male ai bambini"
E così Antonio riparte da Milano, guardando dal treno Giovanna spaccata dal dolore inflittole da un impossibile amore mai finito.
E io piango con loro, commosso e grato a De Sica per questo gioiello del cinema
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fedeleto
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sabato 9 luglio 2016
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guerra e amore
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Seconda guerra mondiale,Antonio innamorato si sposa con Giovanna non partendo in Africa con l'esercito.La guerra non finisce e scoperto il suo trucco lo mandano in Russia.Il loro amore verrà spezzato dalla guerra, e quando Antonio viene dichiarato disperso, Giovanna va in Russia a cercarlo.Quello che troverà sarà una sorpresa amara, e l'unica soluzione rimane solo la disperazione per un amore che poteva essere come un girasole, e che invece è stata una grande delusione, così Antonio e Giovanna continuano la loro vita lontani nel dolore del ricordo.Vittorio De Sica (il boom,matrimonio all'italiana) dirige in ottimo film,incentrato sul cambiamento della guerra sulle persone e sulla loro vita.
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Seconda guerra mondiale,Antonio innamorato si sposa con Giovanna non partendo in Africa con l'esercito.La guerra non finisce e scoperto il suo trucco lo mandano in Russia.Il loro amore verrà spezzato dalla guerra, e quando Antonio viene dichiarato disperso, Giovanna va in Russia a cercarlo.Quello che troverà sarà una sorpresa amara, e l'unica soluzione rimane solo la disperazione per un amore che poteva essere come un girasole, e che invece è stata una grande delusione, così Antonio e Giovanna continuano la loro vita lontani nel dolore del ricordo.Vittorio De Sica (il boom,matrimonio all'italiana) dirige in ottimo film,incentrato sul cambiamento della guerra sulle persone e sulla loro vita.Il tema del fato desichiano ritorna imperante, e lascia forti emozioni e sensazioni.Iniziando la pellicola appare una sorta di ritratto verso la mondanità, e l'amore sboccia all'improvviso tra i due, un amore fatto però al contempo in un periodo di guerra.La divisione della coppia crea un distacco di corpi ma non di anime, e Giovanna vive nella speranza che il suo Antonio sia vivo,una speranza fatta di amore e devozione (sempre con la sua foto in mano),ma il fato separa un rapporto per via di un contrasto mondiale che strappa le vite e le trasforma in dispersi e morti (toccante la frase- ogni girasole nasconde i corpi dei soldati italiani).Buone anche le sequenze tecniche (la bandiera rossa sul fronte russo che riassume lo scontro), e gli attori sono coinvolti al massimo (una bravissima Sofia Loren),e la regia di De Sica finalmente è tornata alla sua grandezza.Soggetto e sceneggiatura di Zavattini,Guerra e Mdivani.Un film indimenticabile sulla natura divisa tra l'uomo e la guerra.
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pinodd
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mercoledì 30 maggio 2018
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non vale più di un fotoromanzo anni 70.
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Una occasione mancata. Superficiale. Piatto. Melenso. Anche retorico. Irrealistico nelle scene di guerra. La scena del cimitero con le croci di legno e gli elmetti è il culmine del pressapochismo fumettaro. Si intuisce che la sceneggiatura voleva essere qualcos'altro. Il contesto storico e sociale è del tutto irrilevante. Se fosse andato in africa o in melanesia era lo stesso. Anche la esaltata colonna sonora segue la stessa linea banale e sottolinea in maniera didascalica il polpettone. in definitiva un fotoromanzo trasferito su pellicola. Anni luce dal De Sica che amo. Se di potesse dare una stella in negativo la meriterebbe tutta.
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elgatoloco
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lunedì 29 luglio 2019
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i girasoli, un classico, a suo modo
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Peccato che questo"I Girasoli"di Vittorio De Sica(1969)sia rimasto in ombra, rispetto ai film neorealisti(all'epoca si prediligevano i film politici o comunque a forte tasso di socialità) o anche al successo(di poco posteriore, peraltro)de"il Giardino dei Finzi Contini"dal grande romanzo di Giorgio Bassani-qui, invece, la sceneggiatura, bellissima, è di Tonino Guerra e dell'immancabile collaboratore di De Sica, Cesare Zavattini, altro scrittore da recuperare in ogni suo aspetto, anche nel dissenso rispetto a certe sue scelte letterarie. Film dolente, sul trauma della separazione, mostra il dramma-trauma della donna che cerca il marito, disperso in Russia(Unione Sovietica)durante l'insensata e criminale guerra intrapresa dai due dittatori Hitler e Mussolini(lo spagnolo Franco, più"furbo"se n'era tenuto fuori, come da quasi tutta la guerra, peraltro), in ogni modo e finalmente, quasi per"caso"lo ritrova non si sa bene come e perché in una casa di campagna in Russia o Ucraina.
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Peccato che questo"I Girasoli"di Vittorio De Sica(1969)sia rimasto in ombra, rispetto ai film neorealisti(all'epoca si prediligevano i film politici o comunque a forte tasso di socialità) o anche al successo(di poco posteriore, peraltro)de"il Giardino dei Finzi Contini"dal grande romanzo di Giorgio Bassani-qui, invece, la sceneggiatura, bellissima, è di Tonino Guerra e dell'immancabile collaboratore di De Sica, Cesare Zavattini, altro scrittore da recuperare in ogni suo aspetto, anche nel dissenso rispetto a certe sue scelte letterarie. Film dolente, sul trauma della separazione, mostra il dramma-trauma della donna che cerca il marito, disperso in Russia(Unione Sovietica)durante l'insensata e criminale guerra intrapresa dai due dittatori Hitler e Mussolini(lo spagnolo Franco, più"furbo"se n'era tenuto fuori, come da quasi tutta la guerra, peraltro), in ogni modo e finalmente, quasi per"caso"lo ritrova non si sa bene come e perché in una casa di campagna in Russia o Ucraina. I girasoli hanno un valore fortemente simbolico nel filln, senza che esso venga semplicisticamente esplicitato, pena una reductio a mera allegoria, troppo facilmente decriptabile, Mastroianni e la Loren attingono una delle loro migliori interpretazioni, come anche i"partecipanti"Glauco Onorato e Silvano Tranquilli, Indimenticabile la musica di Henry Mancini, che non è certo solamente The Pink Panther. Indimenticabile film d'amore, alla pari con le opere di Claude Lellouch e di altri autori, El Gato
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