Adelio Ferrero
Cinema Nuovo
La prima indicazione che ci viene da La calda vita riguarda, ancora, l'incertezza di Vancini il quale, tra i nostri giovani registi, è certamente uno dei più seri e puntigliosamente avversi alle futili prospettive che sembrano arridere ad altri, ma, anche per questo, assai reticente a precisare, dopo il ragguardevole esordio de La lunga notte del '43, i termini e i motivi del proprio discorso. Rispetto all'onesto, ma anacronistico ricorso "neorealista" de La banda Casaroli, questo terzo film del regista ferrarese appare tuttavia, già dalla scelta del testo di partenza, opera più personale internamente motivata. [...]
di Adelio Ferrero, articolo completo (3750 caratteri spazi inclusi) su Cinema Nuovo 2005