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Opera cinematografica di straordinario valore illustrativo circa il funzionamento delle istituzioni americane e soprattutto delle dinamiche politiche che si innescano dentro ed oltre i limiti delle regole democratiche di quella grande nazione.
La pellicola è diretta magistralmente dal grande Otto Preminger che firma una delle sue migliori opere sfruttando pregevolmente una riuscitissima sceneggiatura tratta da un romanzo di successo, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa. Preminger che già si era dimostrato bravissimo a rendere interessanti le fasi di un processo nel capolavoro “Anatomia di un omicidio”, qui riesce a replicare la stessa operazione, mettendo in scena in modo avvincente gli scontri politici e dialettici nell’aula del Senato americano e di fronte alla sotto-commissione sanatoriale istituita per valutare la nomina del nuovo Segretario di Stato.
Preminger è abilissimo anche nel dirigere un cast corale di prima grandezza di cui si giova la pellicola e nel quale spiccano il superbo Charles Laughton, che alla sua ultima interpretazione trova il modo di lasciare in grande stile con un personaggio sagace e gustoso, pienamente nelle corde del mitico attore inglese, e l’altro vecchio leone Walter Pidgeon, che ricopre stupendamente la parte del leader di maggioranza, ruolo per il quale si dimostra adattissimo grazie alla sua naturale eleganza, che ben si sposa con la figura distinta di un importante senatore di Washington. Tra le altre star del cast si devono menzionare Henry Fonda, il primo nei titoli di testa benché il suo personaggio seppur centrale ha un minutaggio inferiore di altri; il giovane Don Murray ben più presente sullo schermo e all’apice della sua carriera in quegli anni; un invecchiato, purtroppo anche a causa della malattia, ma davvero bravissimo Franchot Tone, che convince pienamente nella parte del Presidente degli Stati Uniti; ed ancora Gene Tierney, che dopo una lunga assenza dal grande schermo si fa trovare ancora estremamente affascinante e davvero perfetta nel ruolo assegnatole; Lew Ayres (il famoso Dr. Kildare della nota serie di film) nella parte del Vice Presidente USA e Presidente del Senato; George Grizzard a cui è affidato l’immancabile ruolo del cattivo, stavolta rappresentato da un politico cinico e arrivista; Peter Lawford, che nella vita reale era effettivamente imparentato coi Kennedy; ed infine Burgess Meredith in una piccola parte che l’eccellente attore ricopre ottimamente, lasciando il segno.
La ricchezza del cast ed il suo perfetto funzionamento, con tutti gli attori bene in parte, costituisce uno dei punti di maggior forza del film.
La pellicola offre importanti riflessioni sui principi morali, senza tuttavia mai risultare pesante o dimostrare velleità moraleggianti.
Davvero apprezzabile la descrizione e messa in scena degli intricati giochi politici.
Vengono richiamate, seppur in modo non esplicito alcune fasi della vita politica statunitense, in particolare il maccartismo.
Sebbene la pellicola abbia una durata ragguardevole, la storia tiene benissimo dall’inizio alla fine, senza presentare punti di flessione. Ottimo il finale.
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