Mario Gromo
La Stampa
Il film è l'esordio di una nuova casa editrice italiana, la Mander-Film. Esordio accurato, meditato e prudente, ché in nome del Bataille non è difficile destare facili commozioni. Questo saggio di teatro filmato ha un suo tono, una sua dignità che devono essere segnalati. Un po' lento, ma fluido, un po' convenzionale, ma non mai sciatto, con alcuni buoni trapassi e alcuni istanti felici, il film segue con ossequente fedeltà (eccettuato il finale) la commedia del Bataille, ne modula le inflessioni, ora patetiche, ora accorate, ora dolciastre; e se ci ripresenta Tullio Carminati, ci presenta per la prima volta Kiki Palmer sullo schermo. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (1346 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 18 gennaio 1935