Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Grecia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Athina Rachel Tsangari |
Attori | Yorgos Lanthimos, Vangelis Mourikis, Evangelia Randou, Ariane Labed . |
MYmonetro | 2,83 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 5 settembre 2011
Marina è una ragazza che trovando la specie umana strana e repellente, decide di prenderne le distanze. Finché non arriva 'lo straniero'. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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Marina ha 23 anni e vive con il padre in una cittadina industriale della Grecia. La ragazza è poco interessata alla specie umana e praticamente per nulla al sesso anche se cerca di comprendere qualcosa grazie alle canzoni dei Suicide e ai documentari sulla Natura di Sir David Attenborough. C'è poi Bella, l'amica/rivale che le impartisce lezioni di educazione sessuale. Marina proverà ad applicarle con un forestiero arrivato in città per lavoro. Intanto suo padre si prepara a morire per tumore. Athina Rachel Tsangari è forse l'unica regista capace di imprimere un'impronta 'nordica' a un film mediterraneo. Perché Attenberg è un film algido così come appare il rapporto che Marina ha instaurato con il mondo. Accompagnando il padre alle sedute di chemioterapia gli rivela di averlo immaginato nudo e non sa nascondere la gelosia che prova nei confronti di Bella che non riesce a non assumere atteggiamenti seduttivi con chi la circonda. Marina è una sorta di etologa della razza umana che scruta e osserva così come Attenborough studia i gorilla nel lor habitat naturale. Con la differenza che la ragazza non può chiamarsi del tutto fuori dall'appartenenza all'umanità. Ne nasce così una tensione che la regista riesce a far percepire tra il desiderio di abbandonarsi alla scoperta della relazione tra i sessi e una quasi invincibile anaffettività. Se si fosse risparmiata i siparietti coreografico/musicali alla Tsai Ming Lian Tsangari avrebbe realizzato un'opera di assoluta originalità (compreso il finale con una curiosa soluzione per effettuare una cremazione non consentita).
In un villaggio greco sul mare, Marina, 23 anni, vive col padre malato in fase terminale. Vive un’esistenza abbastanza ritirata dal mondo, come anche il padre, in cui l’unico contatto umano è con l’amica Bella. Per lavoro dovrà accompagnare un uomo venuto da fuori nei suoi vari spostamenti, e da questo incontro, per Marina, si apre una nuova finestra sulla vita.
Figlia di un architetto affetto da un mare incurabile con cui convive nell'assenza di una figura materna, la giovane Marina è una ragazza introversa che non ha mai avvicinato gli uomini e che vive una relazione morbosa ed infantile con la più disinvolta e spregiudicata amica Bella. Allorquando si avvicina la fine per il genitore, la ragazza manifesta i sintomi di un disagio e di [...] Vai alla recensione »
Attraverso l'espediente del racconto di formazione, Athina Rachel Tsangari mette in scena un più ampio discorso sulla società, sulle sue dinamiche, all'insegna di una crescente standardizzazione dei sentimenti, ridotti a meccaniche vuote, avvicinabili a quelle proprie del regno animale. Nel fare ciò ricorre esplicitamente a ritualistiche manifestazioni (le passeggiate-danze delle amiche Marina e Bella, [...] Vai alla recensione »
Marina, ragazza franco-greca ventitreenne, non ama gli esseri umani. Se ne tiene alla larga, e intanto guarda con molto interesse i documentari sugli animali di David Attenborough (del cui nome il titolo del film è una storpiatura). E, con l’amica Bella, cerca di riprodurre i passi degli animali, in passeggiate che sembrano goffe danze. Marina vive una vita solitaria fra l’amica, che le fa provare [...] Vai alla recensione »