Anno | 2006 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Marco Cucurnia |
Attori | Anna Valle, Pietro Sermonti, Michele Placido, Eleonora Giorgi, Augusto Fornari Simone Lupino, Paola Carleo, Antonella Attili. |
Uscita | venerdì 20 luglio 2007 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 1,90 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 30 novembre 2017
Le vite di quattro persone si intrecciano e si incrociano casualmente. A creare i momenti di incontro, le pagine di Solo Metro, un quotidiano locale. In Italia al Box Office SoloMetro ha incassato 6,7 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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A Roma leggono tutti lo stesso giornale: Solo Metro, un free-press di informazione leggera sulla vita metropolitana. La pagina della cronaca interpreta liberamente storie di vita vissuta. Carla è una prostituta senza redenzione che incontra Andrea, aspirante sceneggiatore. Enrico è un borghese fedifrago sposato a Elvira, mamma di Anna che ama l'extracomunitario Said. Massimo assomiglia a un noto motociclista e ha lasciato Gualdo Tadino per la capitale e un concorso da geometra, incontra invece Giacomo, perdigiorno sulla soglia dei quaranta. Tra drammi e commedie finiranno tutti in prima pagina.
Con tutta la buona volontà, l'opera prima di Marco Cucurnia non può essere considerata un esempio positivo di nuovo cinema italiano. I motivi del dissenso vanno naturalmente ben al di là del gusto del singolo e coinvolgono un'idea di cinema di cui oggi avremmo tanto bisogno. SoloMetro si regge su una struttura narrativa quasi imbarazzante. Nell'incipit la voce fuori campo sembra volere focalizzare la vicenda da un punto di vista oggettivo, poi il commento off si perde, tornando per un istante nel sottofinale.
L'espediente svela la difficoltà degli autori (regista e sceneggiatore) a iniziare la storia e a trovare un punto di vista. Cucurnia non ce l'ha. Per non scontentare forse lo spettatore. Quando finalmente i personaggi sono vicinissimi al loro punto di rottura (Elvira scopre che il marito frequenta prostitute, Carla si accorge di volere amare senza più essere pagata, Anna cede al corteggiamento di un ragazzo bianco) il regista se la cava con l'accorgimento davvero risibile del giornale. Invece di spingere i protagonisti a fare delle scelte, magari a gettarsi da una finestra (perché, no? Pietrangeli lo faceva), le loro vite vengono semplificate e ridotte a un titolo scandalistico sul free-press metropolitano che dà il titolo al film.
La soluzione, bocciata a qualsiasi corso serio di sceneggiatura, è improponibile e narrativamente sleale. Dietro ai dialoghi e dietro ai personaggi non c'è mondo, non c'è storia. Non è possibile e credibile che i romani, prima che gli italiani, siano "tutti così", assediati dai luoghi comuni e da stereotipi falsi e parziali. SoloMetro è un film sconsolante che introducendo il cammeo di Monicelli pretende confronti con la grande tradizione del cinema italiano. Quando mettendo in scena il Bel Paese finiva per virare sul tragico, obbligando lo spettatore a una verifica critica del mondo reale e di quello rappresentato.
SOLOMETRO disponibile in DVD o BluRay |
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qualìè il motivo per cui questo esperimento ha ricevuto soldi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali? Perchè soldi nostri vanno ad alimentare sto cinema scadente, infantile e dilettantistico? Film inutile, di quelli che prima si dimenticano e meglio è: la rama è quella di un gioco in cui le vite di varie e diversissime persone si incrociano per caso, [...] Vai alla recensione »
Il destino di vari personaggi metropolitani si incontra e si scontra in una Roma come sempre placidamente indifferente a tutto e tutti. C'è la squillo rampante (Anna Valle), l'ignorante con i soldi .(Michele Plaudo, anche produttore), il giovane artista (Pietro Sermonti) e la donna non più giovane cornificata (Eleonora Giorgi). A unire le varie storielline il giornale free press raccattato senza pensare [...] Vai alla recensione »
In un angolo della metropolitana di Roma sta Mario Monicelli, seduto. Legge il giornale, parla con una bambina piccola, sorride. Non è un personaggio, ma una presenza d'amicizia. I personaggi sono una prostituta scontrosa (Anna Valle), uno sceneggiatore in cerca di realtà presso la prostituta (Pietro Sermonti), un ricco cafone dispotico (Placido), sua moglie tradita (Eleonora Giorgi), sua figlia, un [...] Vai alla recensione »
Sarebbe: «come in un gioco, vite e storie diverse si incontrano, si intrecciano per poi separarsi...». Qualcuno ha avuto l'ardire di evocare Robert Altman per quest'esordio di Marco Cucurnia prodotto da Michele Placido (che nel film riveste una particina), dove in sottofinale compare addirittura - in un misterioso cameo - Mario Monicelli. Dunque: c'è la femme fatale dal torbido passato ora prostituta [...] Vai alla recensione »