Anno | 2003 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Israele |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Amos Gitai |
Attori | Yaël Abecassis, Ronit Elkabetz, Liron Levo . |
MYmonetro | 2,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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In un palazzo, la vita provvisoria di Israele.
CONSIGLIATO NÌ
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ALILA Un condominio di Tel Aviv, dove si consumano splendori e miserie umane: la poliziotta sefardita che litiga con i vicini, una donna che consuma la sua passione di amante di un uomo sposato, un vecchietto solo con un cane, i muratori che stanno ristrutturando una parte del palazzo. E, dall'altra parte della città, un padre e una madre che rincorrono una figlio che non ne vuole sapere di fare il militare. In quaranta piani sequenza di precisione millimetrica, Gitai racconta ancora una volta l'impossibilità di essere normali, oggi, in Israele. La sua macchina da presa viola l'intimità dei personaggi, per scrutare nel profondo di un disagio che è esistenziale, ancor prima che fisico. E poco importa se i lavoratori da sfruttare non sono più palestinesi, ma cinesi o africani: ognuno ha un padrone, nessuno è libero. Ed ognuno vuole scaricare sugli altri la propria rabbia, la propria incompiutezza. Raggelante ed ansiogeno, anche se di gran lunga meno riuscito di altre precedenti opere di Gitai. Come se tutto, adesso, fosse diventato davvero più difficile. Anche il semplice raccontare.
ALILA disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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€12,25 | – | |||
€12,25 | – |
Quaranta piani per quaranta scene. Un gruppo eterogeneo di personaggi per un affresco-bozzetto ambientato in un quartiere popolare al confine tra Tel Aviv e Jaffa nell'Israele di oggi. Un Paese diverso da quello che strappa i teleschermi con cronache di attentati terroristici, di rappresaglie e di tensioni eterne. Nel patio, nel condominio, nel piano terra in cui Gitai prende in affitto una stanza [...] Vai alla recensione »
La distratta accoglienza veneziana non ha reso giustizia alla serietà dell’ultimo film di Amos Gitai, Alila, passato in concorso nelle more del caso Moro, e in uscita oggi nelle sale. Il percorso del regista israeliano è tutto votato alla rappresentazione delle tante facce della storia, della politica, della religione e della vita in Israele. E’ un’impresa seria che ha toccato punte artistiche notevoli [...] Vai alla recensione »
La vita in Israele nel sottosuolo del quotidiano. Un romanzo corale nel cuore del nostro tempo. Con un artificio (un film di due ore in una quarantina di piani-sequenza) e un'idea (l'assenza degli attentati per riferirne l'incombenza) Amos Gitai lascia i lidi di guerra («Kippur», «Kadosh») per un quartiere modello d'inquieta sopravvivenza, tra Jaffa e Tel Aviv: un soldato affitta una casa per nascondere [...] Vai alla recensione »