Babe va in città

Mariuccia Ciotta

Il caso cinematografico degli ultimi tempi è un maialino parlante che si crede un cane pastore, e in ogni caso non vuole essere chiamato "pasticcio rosa" perché ha una sua dignità e una missione da compiere "per conto di Dio", come direbbe Belushi. Babe va in città diretto dall'australiano George Miller ( Mad Max) è il sequel di Babe, maialino coraggioso di Chris Noonan, premio Oscar. Capolavoro di cinema sperimentale -ogni animale ha un doppio in animatronic - Babe va in città inventa un "habitat" in-naturale per animali molto speciali, che sostituiscono gli uomini in una surreale ipercolorata città immaginaria, mix di Parigi, Los Angeles, New York, e Venezia, sui cui canali si dondola un certo Hotel rifugio del popolo animale, che tanto sarebbe piaciuto ad Ace Ventura. [...]

di Mariuccia Ciotta, articolo completo (3224 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 3 marzo 1999