Il regno d'inverno - Winter Sleep |
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Un film di Nuri Bilge Ceylan.
Con Haluk Bilginer, Melisa Sozen, Demet Akbag, Ayberk Pekcan, Serhat Mustafa Kiliç.
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Titolo originale Kis uykusu.
Drammatico,
durata 196 min.
- Turchia, Francia, Germania 2014.
- Parthénos
uscita giovedì 9 ottobre 2014.
MYMONETRO
Il regno d'inverno - Winter Sleep
valutazione media:
3,85
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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un documento di inestimabile valoredi FolignoliFeedback: 2961 | altri commenti e recensioni di Folignoli |
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martedì 27 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
È evidente il fatto che Winter Sleep non può essere letto solo dal punto di vista narrativo, della storia. Film del genere vanno giudicati innanzitutto studiando a fondo la cinematografia (e biografia) dell’autore, altrimenti si rischia di dare giudizi oltre che affrettati, monchi di tutto il percorso interiore del regista. Io partirei da una scena, quella in cui la moglie del protagonista contesta al marito che gli articoli che lui scrive, non vengono letti da quasi nessuno. In quella frase, in un nucleo densissimo, c’è tutto il cinema di Ceylan. I suoi film apprezzatissimi nei Festival, sono praticamente sconosciuti. Il pubblico medio, ignora l’esistenza di un poeta come Ceylan. Ma è così importante essere conosciuti al grande pubblico? Nella società odierna, riceve più attestazioni di bravura un frivolo cabarettista capace solo di essere volgare, che un regista di cinema d’autore. Riceve più consensi una ragazza seminuda su facebook che un regista che racconta una parte del mondo che altrimenti mai avremmo conosciuto. Interroghiamoci. Se si vuole incanalare la disputa sul livello della frivolezza, allora si giudica un film del genere, solo attraverso la capacità di offrire interesse al pubblico. Al contrario, se si vuole analizzare la questione più a fondo, è necessario dire che Winter Sleep è un documento di inestimabile valore, poiché racconta ciò che nessuno ha mai fatto. Quelle popolazioni che vivono in Anatolia, dai ritmi così diversi di quelli del mondo civilizzato. Ma oltre a raccontare cose semisconosciute, il film regala anche un’atmosfera in grado di allietare lo spettatore minimamente colto. Ci si può avvicinare per caso ad un regista del genere, ma per poterlo stimare diventa obbligatorio vedere la sua filmografia. A partire dai cortometraggi che si trovano in rete, fino ad arrivare ai suoi primi film di successo, Uzak, Il piacere e l’amore.
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