Nobody Knows |
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Un film di Kore'eda Hirokazu.
Con Yûya Yagira, Ayu Kitaura, Hiei Kimura, Momoko Shimizu, Hanae Kan
Titolo originale Daremo shiranai.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 141 min.
- Giappone 2004.
MYMONETRO
Nobody Knows
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una vita in scatoladi fabrizio dividiFeedback: 2879 | altri commenti e recensioni di fabrizio dividi |
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domenica 10 novembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
5 anni prima di Air doll, Koreeda sembra voler prepararsi alla sua meravigliosa fiaba di Noriko-Pinocchio raccontando la vicenda del dodicenne Akira, in una sorta di rielaborazione contemporanea di "Una tomba per le lucciole" di Miyazaki. La storia è di quelle che non lasciano speranza: una madre in fuga dalle proprie responsabilità abbandona i suoi 4 figli in un appartamento di 16 metri quadri e come unica forma di educazione detta regole più adatte ai Greemlins che non a dei bambini di 8 anni: mai urlare, mai uscire di casa, dunque mai esistere. Akira ci prova a dare senso alla anomala forma familiare di cui si fa carico con la sorella più grande, ma il tragico fallimento è inevitabile e senza sconti.
Le analogie con il seguente Air doll però sono talmente evidenti da non essere casuali e meritano senz'altro una breve escursione. Anche 'Nessuno sa' infatti è una storia di maturazione personale che da un mondo limitato e limitante (una stanza angusta, in entrambi i casi) porta ad una esplorazione progressiva di un mondo esterno (la città, ovviamente) fatto di piccoli spazi, di eroi del quotidiano, di incontri solidali e di avventure apparentemente insignificanti ma che fanno crescere un po' alla volta. Quello esterno è anche il mondo del lavoro che affranca, dei sentimenti spesso distorti ma liberatori e delle merci ben impilate nei tipici store giapponesi che rappresentano l'ordine sociale in contrapposizione alla caotica accumulazione privata che rispecchia la dis-integrazione sociale dei protagonisti.
'Solo come un gioiello nel fango nessuno mi avvicina; sto crescendo' recita la canzone finale e s'intonia perfettamente con quel diamante che è Noriko e come la eterea protagonista di Air doll che vola nella sua stanza per esplorare i pianeti artificiali appesi al soffitto della sua stanza, in 'Nessuno sa' sono gli aerei a rappresentare la estrema forma di fuga, agognata, impossibile da realizzare anche solo nei sogni più estremi.
E infine l'analogia più simbolica e dichiarata: la casa di Akira è pervasa di scatole. Scatole di cartone, confezioni di cibo riutilizzate che diventano vasi, giocattoli, piatti e bicchieri. La casa stessa è una scatola che contiene i bambini come quegli scatoloni che contengono peluche e robot. Ma soprattutto borsoni e valige, in entrambi i film luogo di nascita e morte, ventri e bare per bambole gonfiabili, orsetti ed esseri umani: principio e fine di esistenze sintetiche e artificiali con la condivisione sociale, rara e preziosissima, come unica forma di salvezza possibile.
@fabdividi
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