La stanza del figlio

Acquista su Ibs.it   Soundtrack La stanza del figlio   Dvd La stanza del figlio   Blu-Ray La stanza del figlio  
   
   
   

Come raccontare il dolore in modo magistrale Valutazione 4 stelle su cinque

di M.Raffaele92


Feedback: 2250 | altri commenti e recensioni di M.Raffaele92
domenica 10 novembre 2013

 Era ora (diciamocelo, suvvia) che Nanni Moretti smettesse di fare politica e cominciasse a fare vero cinema.
Perché questo è vero cinema, che scaturisce da una profonda e difficile scelta: raccontare il dolore, senza se e senza ma. L’operazione è riuscita in modo magistrale e ha come esito il miglior film di Moretti di sempre.
“La stanza del figlio” stupisce in primo luogo per la sua semplicità: di messinscena e di racconto.
Ne viene fuori un’opera diretta e concisa, asciutta ma mai gessata o fredda.
Come si racconta allora il dolore?
Lo si racconta nella scena in cui Nanni Moretti, al funerale del figlio, sente il rumore del trapano che avvita la sua tomba: lo sguardo dell’attore/regista fissa il vuoto e questo rumore forte, incessante e insopportabile, gli penetra nell’anima come una lama. Questo è il dolore puro: un dolore silenzioso, che scoppia dentro e che dà vita a una sequenza di rara perfezione linguistica, seppur moralmente insostenibile.
Questo racconto di decostruzione e ricostruzione prosegue e vede il disgregarsi delle singole vite di una famiglia distrutta (il padre che abbandona il proprio ruolo di psicanalista è il punto più evidente di questa disgregazione), salvo poi riconciliarsi (ma Nanni Moretti ci lascia un sottilissimo margine di dubbio, anche se possiamo in linea di massima propendere per una riconciliazione finale) a seguito di una lettera del tutto inaspettata.
Questo finale è accorto e non banale, perché sarebbe potuto finire nel più mieloso dei modi, mostrando ad esempio la famiglia in un caloroso abbraccio reciproco come ultima sequenza prima dei titoli di coda.
Invece no: i tre protagonisti sono distanti l’uno dall’altro, eppure non sono mai stati così vicini.
Forse, a seguito di quel che è successo, questa fase di “temporanea rottura” era inevitabile (sembra dirci il regista), ma per quanto i tre protagonisti tornino infine a credere l’uno nell’altro e ad appoggiarsi l’uno all’altro per continuare ad andare avanti, nulla potrà mai riscattare la perdita e resterà sempre quel vuoto che non può essere e non sarà mai colmato.
Apro una piccola parentesi (non posso tacerlo) sull’efficacia che ha in questa sequenza l’uso della canzone di Brian Eno “By This River” (già udita verso metà film), malinconica e straziante.
Palma d’Oro a Cannes nel 2001. Questo epiteto può costituire un interessante spunto di riflessione. Si pensi infatti che il film italiano che ha vinto a Cannes prima di questo è stato “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi, nel 1978. Guardando a quest’ultimo, così come alla quasi totalità dei film che hanno vinto il sudato premio negli ultimi anni, notiamo come ad essere premiate siano opere assolutamente e stupefacentemente semplici, tanto da potersi definire quasi essenziali.
L’ho detto prima e lo ribadisco ora: ciò che rende questo film così prezioso è una chiarezza espositiva che fa della propria sobrietà un carattere essenziale e un punto vincente; una pellicola che si tiene anni luce distante da un qualsiasi accenno ci commozione forzata o ricercato patetismo.
Ciò viene attuato in modo così sapiente che, nonostante il tema trattato, lo spettatore non sarà in grado di versare neppure una lacrima (è paradossale e sembra incredibile, ma vedere per credere), ma allo scorrere dei titoli di coda avrà incassato un pesantissimo colpo allo stomaco dal quale sarà difficile riprendersi. Avrà però vissuto parallelamente  un’esperienza con (nella) quale sarà difficile non confrontarsi, grazie a un film che sarà impossibile da dimenticare. 

[+] lascia un commento a m.raffaele92 »
Sei d'accordo con la recensione di M.Raffaele92?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
0%
No
100%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di M.Raffaele92:

Vedi tutti i commenti di M.Raffaele92 »
La stanza del figlio | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
Pubblico (per gradimento)
  1° | andrea
  2° | tizianastanzani
  3° | kucciolo
  4° | kroy
  5° | claudio a.
  6° | p.n.
  7° | great steven
  8° | stefanocapasso
  9° | giulio andreetta
10° | vedelia
11° | bob mass
12° | gustav
13° | filippo catani
14° | m.raffaele92
15° | carlito
16° | strangelove
17° | gipo
18° | rescart
19° | dounia
20° | che guevara, era un ammiratore del
21° | dario
22° | cinema
23° | mario
24° | barson
25° | francesco
26° | bullythekid
27° | hector "macho camacho"
28° | mariano ruggiano
29° | joint
30° | franz
Nastri d'Argento (2)
Festival di Cannes (2)
David di Donatello (6)


Articoli & News
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità