L'uomo con i pugni di ferro |
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Un film di RZA.
Con Russell Crowe, Cung Le, Lucy Liu, Byron Mann, Rick Yune.
continua»
Titolo originale The Man with the Iron Fists.
Azione,
durata 95 min.
- USA, Hong Kong 2012.
- Universal Pictures
uscita giovedì 9 maggio 2013.
MYMONETRO
L'uomo con i pugni di ferro
valutazione media:
2,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Recensione: l'uomo con i pugni di ferrodi Riccardo CenciFeedback: 328 | altri commenti e recensioni di Riccardo Cenci |
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mercoledì 8 maggio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un western di genere wuxiapian (legato cioè al mito ed all’epica nippo-cinese), con le musiche hip hop care agli afroamericani come sfondo sonoro. La finzione che normalmente lo spettatore vede messa in scena, nel genere epico raggiunge picchi di irrealtà che un occhio poco allenato può facilmente scambiare per pattume. I film di questo genere devono essere presi come si prende l’odissea: è possibile che un eccellente marinaio come Ulisse impieghi 10 anni per tornare ad Itaca? Ovviamente no, non è possibile, però si deve credere a questo dogma per permettere alla narrazione di proseguire. Allo stesso modo guardando questo film si deve credere che i combattenti in un’epoca non definita, in un luogo non specificato, possano lottare con armi che non esistevano e non esisteranno, sfidando le leggi della fisica. L’esordiente in cabina di regia RZA si fa apprezzare sia per le immagini sia per la colonna sonora hip-hop che, come in Django Unchained, è il giusto sfondo sonoro. È un film splatter dall’inizio alla fine ma non si prova fastidio nell’assistere agli schizzi di sangue poiché, oltre a sembrare estremamente veritieri, non sono eccessivi come la durezza degli scontri suggerirebbe. Da sottolineare con la matita blu invece la prestazione di RZA come attore, comprensibile la scelta di voler recitare nel proprio film, ma bisogna esserne all’altezza. Russel Crowe è perfetto: simpatico e spietato, una prestazione da 10 e lode. Lucy Liu è la stessa di Kill Bill Vol. 1, ovviamente bravissima, ma non lascia intravedere un miglioramento. Per poter vedere, ma soprattutto capire, questo film bisogna aver visto, ma soprattutto capito, l’estetica che è alla base di film come Hero, Kill Bill e Django Unchained. Non è un film per tutti e non sarà mai il film preferito di qualcuno ma, così come Tarantino ha aperto la strada ad un modus operandi del regista che non si impantana in un unico genere cinematografico, l’augurio è che questo film possa aprire la strada ad un cinema misto tra generi e sottogeneri, in grado di portare sullo schermo la miglior immagine dell’esteticità di ogni tradizione cinematografica. Voto: 7
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