| Vitriol |  | |||||||||||
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      Un film di Francesco Afro De Falco.
  
        Con Yuri Napoli, Roberta Astuti, Gabriella Cerino, Stefano Jotti, Leonardo Bilardi
        
       Thriller,
    
   
durata 80 min.
- Italia   2012.
- Salvatore Mignano Communication
    
    uscita giovedì 15 novembre 2012.
    
   
      MYMONETRO 
     Vitriol            valutazione media:
        2,23
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | ||||||||||||
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                        UNA PROLUSIONE BEN FATTA AD UN FILM CHE NON C'E' 
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| domenica 18 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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 “VITRIOL”. Lola , per una ricerca universitaria, s’imbatte nel mistero che circonda molti siti e personaggi storici napoletani. Al centro dei quali c’è la figura del Principe di San Severo e la sua statua del “Cristo Velato”. Indubbiamente il giovane regista Francesco Afro De Falco e il suo sceneggiatore Giovanni Mazzitelli sono presi da un vivo e sincero amore intellettuale per questa dimensione misterica e iniziatica che circonda una parte non trascurabile della nostra storia civile, soprattutto a cavallo tra il 6/700 e l’800: quando Logge nascoste e semiclandestine di nobili, borghesi,intellettuali, e perfino regnanti, sul tipo della Massoneria, agitavano temi e teorie che erano ostili a quelle tradizionali, portate dalla Chiesa. A Napoli ci fu quella dell’Ordine Osirideo Egizio, dal Principe presieduta. Il film è tutta la ricerca, brano a brano, di questa affannosa verità: ma ogni gradino, non è a salire, ma al contrario a “scendere”: perché cuore pulsante del film (ITA, 12) è l’idea della “Cavità” che si celerebbe sotto le viscere della Terra, “abitata” dai suoi antichi creatori: i “Giganti” cui fa riferimento la stessa Bibbia nel Genesi. Questo punto di vista visuale è molto forte, ed è sviluppato con coerenza e accompagnata da un’adeguata resa, in cui emergono il talento del direttore della fotografia, Luca Cestari, e i montatori, lo stesso regista e Alessio Perisano. Il film si segnala per essere un’operazione produttiva tutta made in Naples: con un producer, Salvatore Mignano, che ha puntato su un’idea e su artisti tutti giovanissimi , che mai si erano provati nel lungometraggio, anche se con elaborati curricula professionali sui set. Il limite del film è che, preso da questo amore sviscerato per le atmosfere sia ambientali che storiche, curate molto efficacemente, “si dimentica” di attrarci in una storia, che “animi” i personaggi. 
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