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(...continua...) Ciò che tuttavia è irrimediabilmente compromesso è il ritmo della vicenda, a causa forse di un mon-taggio estremamente serrato, colpevole di cambi di scena fin troppo repentini, che non rendono giu-stizia a set altrimenti estremamente curati. Lo stesso porta a una riduzione dei dialoghi che non lascia la possibilità agli attori di dimostrare davvero né la psiche del proprio personaggio, andando ben di rado oltre il proprio cliché (con la notevole eccezione di Haymich, interpretato daWoody Harrelson), né le loro reali capacità (non dimentichiamo che il cast comprende nomi quali Stanley Tucci e Donald Sutherland, e i succitati Lawrence e Harrelson).
In conclusione, se volete intrattenervi per una serata con gli amici, andate a vedere “The Hunger Games”. Ma non lasciatevi ingannare: non è il film dell’anno, come lo si dipinge, e come i vari Harry Potter dovrebbero averci insegnato. Ma può essere un’occasione per scoprire una nuova saga let-teraria, il cui significato pretende di andare molto oltre quello di un film d’azione o di un romanzo per giovani adulti. Proprio come i vari Harry Potter dovrebbero averci insegnato.
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