Film di quart’ordine complicato da una realizzazione a dir poco contorta e complicata: ciò nonostante la pellicola è divenuta un cult per gli appassionati del genere sia perché ricca di personaggi e star in maniera decisamente più cospicua rispetto ai precedenti film sulle arti marziali, sia soprattutto perché è considerato, forse impropriamente, l’ultimo film dell’iconico Bruce Lee, che in realtà era morto da ben cinque anni al momento dell’uscita della pellicola nelle sale cinematografiche e che è presente nel film soltanto grazie al recupero di alcune sequenze che lo stesso Lee aveva girato ad Hong Kong, prima di morire. Le sequenze recuperate erano state realizzate per un’altra opera mai terminata, ideata proprio da Bruce Lee, che avrebbe anche dovuto interpretarla e dirigerla. Nel resto del film il personaggio del protagonista viene ricoperto da delle controfigure che si assomigliano più o meno a Bruce Lee, creando nel complesso un effetto davvero ben poco riuscito e molto raffazzonato.
La realizzazione di questa pellicola venne affidata a Robert Clouse, che aveva già diretto Lee in “I 3 dell'Operazione Drago”, il film che consacrò Bruce Lee in occidente, nonché quello che dovrebbe ritenersi effettivamente l’ultimo interpretato dal compianto maestro di arti marziali.
Al di là del valore simbolico che gli viene riconosciuto dagli appassionati, l’opera in sé è davvero ben poca cosa: la trama tutt’altro che indimenticabile è sceneggiata in modo tale da permettere l’inanellarsi uno dopo l’altro di numerosi combattimenti, in cui il protagonista si scontra con i vari cattivi, uno più terribile dell’altro; tra questi si segnala il famoso cestista Kareem Abdul-Jabbar, che colpisce e resta impresso per la fisicità decisamente fuori dall'ordinario.
Tra gli interpreti del film oltra ad alcuni campioni o esperti di varie tecniche di combattimento, molti dei quali già presenti in pellicole del filone, si devono ricordare due grandi attori americani: i premi oscar Gig Young e Dean Jagger. Il primo veste i panni del giornalista amico del protagonista, mentre a Jagger venne affidata la parte del capo dell’organizzazione criminale contrastata dal personaggio di Bruce Lee.
Sebbene il film inteso come opera cinematografica sia davvero pessimo, direi addirittura ridicolo in certe parti, tuttavia la storia travagliata che si porta dietro permette di adoperare indulgenza nel giudicare le tante imperfezioni di cui è affetto, portando a premiare il carattere simbolico che l’opera riveste per una parte non trascurabile del grande pubblico.
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