Tutto a posto e niente in ordine |
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Un film di Lina Wertmüller.
Con Luigi Diberti, Eros Pagni, Giuliana Calandra, Lina Polito, Nino Bergamini.
continua»
Commedia,
durata 93 min.
- Italia 1974.
MYMONETRO
Tutto a posto e niente in ordine
valutazione media:
3,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'altra faccia della metropolidi ParsifalFeedback: 25710 | altri commenti e recensioni di Parsifal |
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giovedì 30 aprile 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Scritto e diretto dalla grande Lina Wertmuller, il film , realizzato nel 1974, nel periodo delle migrazioni verso le metropoli, narra le avvebture e le vicende alterne di Gino( Luigi Diberti) e Carletto (Nino Bignamini) , due ragazzi che provengono da una piccola cittadina agricola del Piemonte e decidono di trasferirsi nella grande citta , Milano, alla ricerca di nuoce occasioni e di una vita migliore. L'impatto iniziale sarà molto, molto forte sui due; conosceranno un simpatico delinquente abituale, da marcato accento romano, che regalerà loro un motorino, ma solo per disfarsene poichè rubato. Poi entreranno in cpntatto con una ragaza siciliana, appena giunta in città , spaesata ed atterrita, che attende la cugina con la quale andrà ad abitare . E qui la vicenda prende corpo; i ragazzi, insieme ale nuove conoscenze femminili, tra cui spicca l'intraprendente Biky ( G.Calandra), uniranno le forze economiche e personali e si insedieranno in una grande casa,appartenuta ad un amico di Biky, morto suicida. Si dà vita ad una comune di lavoratori e lavoratrici, almeno nei primi tempi, poi ognuno intraprenderà un cammino molto differente dai propositi iniziali: Gino cederà alle lusinghe del denaro facile e , stanco di dover lavorare per una paga misera, si darà al crimine, con la complicità del delinquente conosciuto il giorno in cui arrivò in città, Carletto diventerà cuoco in un ristorante i cui proprietari , madre e figlio, finanziano le trame nere e trattano il personale come bestie da soma. Molto interessanti le scene girate all'interno della cucina, in cui la narrazione dà vita ai conflitti tra colleghi , spiegati con dovizia di dettagli,e con amara e tagliente ironia. Biky continuerà nella sua scalata al benessere, o all'illusione di raggiungerlo tramite il denaro. Sante, grande lavoratore e uomo molto sfortunato, continuerà ad arrabbattarsi in ogni possibile lavoro, sino ad arrivare a mettersi seriamente nei guai, pur di mantenere lo stuolo di figli di cui è padre. Isotta nasconde un segreto, il suo benessere deriva dal fatto che esercita la prostituzione e mantiene tutta la famiglia, rimasta al paese. Storie e destini incrociati che si scontrano con la legge della Metropoli, dura e spietata, che uccide le speranze e rende cinici, Il film si conclude con un messaggio costruttivo, ma estremamente fuggevole. Intenso excursus socio-culturale, affrontato con la maestria di sempre.
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