parsifal
|
giovedì 30 aprile 2020
|
l'altra faccia della metropoli
|
|
|
|
Scritto e diretto dalla grande Lina Wertmuller, il film , realizzato nel 1974, nel periodo delle migrazioni verso le metropoli, narra le avvebture e le vicende alterne di Gino( Luigi Diberti) e Carletto (Nino Bignamini) , due ragazzi che provengono da una piccola cittadina agricola del Piemonte e decidono di trasferirsi nella grande citta , Milano, alla ricerca di nuoce occasioni e di una vita migliore. L'impatto iniziale sarà molto, molto forte sui due; conosceranno un simpatico delinquente abituale, da marcato accento romano, che regalerà loro un motorino, ma solo per disfarsene poichè rubato. Poi entreranno in cpntatto con una ragaza siciliana, appena giunta in città , spaesata ed atterrita, che attende la cugina con la quale andrà ad abitare .
[+]
Scritto e diretto dalla grande Lina Wertmuller, il film , realizzato nel 1974, nel periodo delle migrazioni verso le metropoli, narra le avvebture e le vicende alterne di Gino( Luigi Diberti) e Carletto (Nino Bignamini) , due ragazzi che provengono da una piccola cittadina agricola del Piemonte e decidono di trasferirsi nella grande citta , Milano, alla ricerca di nuoce occasioni e di una vita migliore. L'impatto iniziale sarà molto, molto forte sui due; conosceranno un simpatico delinquente abituale, da marcato accento romano, che regalerà loro un motorino, ma solo per disfarsene poichè rubato. Poi entreranno in cpntatto con una ragaza siciliana, appena giunta in città , spaesata ed atterrita, che attende la cugina con la quale andrà ad abitare . E qui la vicenda prende corpo; i ragazzi, insieme ale nuove conoscenze femminili, tra cui spicca l'intraprendente Biky ( G.Calandra), uniranno le forze economiche e personali e si insedieranno in una grande casa,appartenuta ad un amico di Biky, morto suicida. Si dà vita ad una comune di lavoratori e lavoratrici, almeno nei primi tempi, poi ognuno intraprenderà un cammino molto differente dai propositi iniziali: Gino cederà alle lusinghe del denaro facile e , stanco di dover lavorare per una paga misera, si darà al crimine, con la complicità del delinquente conosciuto il giorno in cui arrivò in città, Carletto diventerà cuoco in un ristorante i cui proprietari , madre e figlio, finanziano le trame nere e trattano il personale come bestie da soma. Molto interessanti le scene girate all'interno della cucina, in cui la narrazione dà vita ai conflitti tra colleghi , spiegati con dovizia di dettagli,e con amara e tagliente ironia. Biky continuerà nella sua scalata al benessere, o all'illusione di raggiungerlo tramite il denaro. Sante, grande lavoratore e uomo molto sfortunato, continuerà ad arrabbattarsi in ogni possibile lavoro, sino ad arrivare a mettersi seriamente nei guai, pur di mantenere lo stuolo di figli di cui è padre. Isotta nasconde un segreto, il suo benessere deriva dal fatto che esercita la prostituzione e mantiene tutta la famiglia, rimasta al paese. Storie e destini incrociati che si scontrano con la legge della Metropoli, dura e spietata, che uccide le speranze e rende cinici, Il film si conclude con un messaggio costruttivo, ma estremamente fuggevole. Intenso excursus socio-culturale, affrontato con la maestria di sempre.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
blackandwhite
|
lunedì 30 aprile 2018
|
un film sulla vita da emigrante in città
|
|
|
|
E' tutto a posto ma niente in ordine nelle città. La vita di città sembra essere organizzata ma in realtà quest'ordine creato dall'uomo non esiste in natura e non è affatto conveniente. La promessa ricchezza non è per tutti... i poveri di città sono ancora più poveri dei poveri di campagna. Lo spazio non è sufficiente per tutti, mentre le campagne sono vuote.
Niente più si può fare con calma e vuol dire che non si riesce a fare niente di pensato e niente d'importante. Tutto si paga col denaro, tutto si vende. L'amore non c'è più.
[+]
E' tutto a posto ma niente in ordine nelle città. La vita di città sembra essere organizzata ma in realtà quest'ordine creato dall'uomo non esiste in natura e non è affatto conveniente. La promessa ricchezza non è per tutti... i poveri di città sono ancora più poveri dei poveri di campagna. Lo spazio non è sufficiente per tutti, mentre le campagne sono vuote.
Niente più si può fare con calma e vuol dire che non si riesce a fare niente di pensato e niente d'importante. Tutto si paga col denaro, tutto si vende. L'amore non c'è più. Ci sono soltanto "lavoro e soldi, soldi e lavoro", come afferma ad un certo punto uno dei protagonisti. S'invertono i ruoli. Le donne diventano uomini e gli uomini donne. Qualcuno tenta pure la prostituzione maschile, mentre quella femminile è un fatto del tutto normale. Anche l'amicizia non c'è più. Trionfa l'individualismo, l'egoismo. La gente è tutta stressata e frivola, qualcuno diventa prepotente e razzista, qualcun altro esoso, disumano. Il clima competitivo mette gli uomini uno contro l'altro e spesso è una lotta autodistruttice tra poveri.
Sembra tutto a posto, ma in realtà è una pazzia collettiva. Si lavora di più, si guadagna di più, ma si spende anche di più, sia perché molte delle cose che magari la natura fornisce gratis o con poco lavoro laddove non c'è la natura vengono a costare di più. E poi c'è il consumismo che invoglia a spendere in modo frivolo acquistando anche quello che non è affatto necessario, martellati dalla pubblicità e invidiosi di chi fa altrettanto. Così non si riesce mai ad avere abbastanza soldi per mettere su famiglia con sicurezza, in una casa indipendente. Fare figli qui costa molto di più e questo costringe molte donne povere all'aborto contro la loro volontà.
Quindi nessun vantaggio per i proletari a emigrare e andare a vivere in città. La realtà è che ci guadagnano solo i ricchi, i proprietari, i padroni. A meno di... non fare il ladro e difatti in città ce ne sono molti di più che nelle campagne. Chi è privo di scrupoli e in cerca di soldi facili in un ambiente anonimo come quello delle metropoli può trovare la sua realizzazione: dove nessuno ti conosce puoi rubare senza il deterrente della recriminazione sociale. L'uomo è privato della libertà, del tempo libero, della natura, che se lasciata fare e non imprigionata dal cemento produce da sé il cibo. E' come una galera, anche se è senza sbarre e per il fatto di essere grande non lo sembra.
Così Lina Wertmuller ci racconta, spesso con trasparente ironia, a volte con scene di grande suggestione e crudezza, come quella finale con telecamera rotante, della terribile alienazione umana dei nostri tempi: le grandi città, motore del capitalismo. Eppure anche in un inferno come questo, sembra accendersi un barlume di speranza, di riconciliazione tra le classi sociali, ma è solo un fuoco fatuo: resta un muro invalicabile d'incomprensione tra il mondo dei ricchi e quello dei poveri. I ricchi, quelli che finanziano la politica fascista e reazionaria, e i poveri, che se osano ribellarsi al loro stato di lavoratori schiavi, vengono perseguitati e peggiora ancora di più la loro condizione.
E così non cambia niente: il proletariato non osa ribellarsi, tranne sporadici episodi, e rimane, e spesso s'aggrava, il forte divario economico tipico della società capitalista. Una spirale che avvolge tutti e travaglia le vite della povera gente impedendo il raggiungimento della felicità naturale, che prima era un traguardo a portata di mano per ogni uomo, a misura delle sue stesse forze, ma in città è diventata oramai impossibile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a blackandwhite »
[ - ] lascia un commento a blackandwhite »
|
|
d'accordo? |
|
|