Ci voleva un viaggio in Repubblica Ceca per riuscire a vedere l'ultimo film di Jan Švankmajer, "Surviving life", presentato al 67° Festival del Cinema di Venezia... Trovato in DVD all'aeroporto e, per mia gioia, con i sottotitoli in italiano...
Come al solito in Italia si snobba totalmente un certo tipo di cinema relegato esclusivamente alle mostre... e dire che Švankmajer è a dire di tutti uno dei più grandi registi di cinema surrealista vivente, un vero e proprio Buñuel slavo... nonché padre della slow motion, tecnica a cui deve tanto la fama di Tim Burton.
E tutto diventa ancora più assurdo vedendo l'incipit del film, dove il regista stesso, in una sorta di animazione che caratterizzerà tutto il film, denuncia che le scelte stilistiche che lo hanno portato a realizzare una sorta di animazione con attori reali non fossero legate ad una sperimentazione registica ma a scarsi fondi messi a disposizione che gli hanno impedito di girare in esterna e di pagare per l'intero film gli attori.
[+]
Ci voleva un viaggio in Repubblica Ceca per riuscire a vedere l'ultimo film di Jan Švankmajer, "Surviving life", presentato al 67° Festival del Cinema di Venezia... Trovato in DVD all'aeroporto e, per mia gioia, con i sottotitoli in italiano...
Come al solito in Italia si snobba totalmente un certo tipo di cinema relegato esclusivamente alle mostre... e dire che Švankmajer è a dire di tutti uno dei più grandi registi di cinema surrealista vivente, un vero e proprio Buñuel slavo... nonché padre della slow motion, tecnica a cui deve tanto la fama di Tim Burton.
E tutto diventa ancora più assurdo vedendo l'incipit del film, dove il regista stesso, in una sorta di animazione che caratterizzerà tutto il film, denuncia che le scelte stilistiche che lo hanno portato a realizzare una sorta di animazione con attori reali non fossero legate ad una sperimentazione registica ma a scarsi fondi messi a disposizione che gli hanno impedito di girare in esterna e di pagare per l'intero film gli attori...
Provocazione? Boutade sarcastica ed autoironica? Forse ambedue...
Certo è che il film "Surviving life" è decisamente particolare, nello stile, tipico del regista ceco e nella trama, una commedia psicoanalitica (come recita lo stesso sottotitolo) visionaria ed affascinante.
Siamo a Praga (almeno sembra) ed Eugene sogna una bella donna che lo seduce e di cui si invaghisce e intraprende una doppia vita... una vissuta, fatta di lavoro da impiegato e matrimonio da più di 25 anni e la scoperta di questa relazione nel sogno.
Relazione che procede tappa dopo tappa, sogno dopo sogno, ed Eugene inizia a vivere da sveglio in funzione della vita notturna, cercando di garantirsi il proseguo del sogno e dall'altra parte, cercando di capire il senso del sogno, che nel frattempo si popola di diversi importanti personaggi, con l'aiuto di una psicoterapeuta e di Freud e Jung...
Piano piano il sogno diventerà un'occasione per scoprirsi e confrontarsi con il passato e non tutto sembrerà come appare...
Onirico, surreale, assurdo, erotico, ironico... Švankmajer ci regala un nuovo capitolo di quell'assurdo e affascinante mondo fatto di galline, serpenti, cocomeri, uova, cani dal corpo umano... tutte le varie intromissioni "oggettistiche" care alla poetica del regista e qui esasperati anche grazie (o per colpa?) della scelta dell'animazione... tutto è sopra le righe, visionario e tremendamente affascinante... e l'ultima scena, quasi omaggiando persino Federico Fellini, ci regala un momento di meravigliosa poesia e di speranza per il futuro...
Da vedere ed amare (se riuscite a trovarlo)
[-]
|
|