brian the brain
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martedì 30 dicembre 2008
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non più cinefumetto (ma soltanto cinema)
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The Spirit (personaggio dei fumetti creato da Will Eisner) è un detective mascherato che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia. Dietro la sua maschera si cela Denny Colt, un poliziotto creduto morto dopo un'azione finita male. Ad accompagnarlo nella sua lotta, c'è il commissario di polizia di Central City Dolan, e sua figlia Ellen (Sarah Paulson), la sua ragazza. Appena arrivata nelle sale la nuova opera di Frank Miller non raccoglie troppi consensi. Eppure l'ex poliziotto (Gabriel Macht) che ritorna misteriosamente dalla morte nelle sembianze di immortale per combattere il crimine, funziona. Il suo nemico Octopus (Samuel L. Jackson) gigioneggia un pò troppo (forzata la scena con l'uniforme nazista.
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The Spirit (personaggio dei fumetti creato da Will Eisner) è un detective mascherato che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia. Dietro la sua maschera si cela Denny Colt, un poliziotto creduto morto dopo un'azione finita male. Ad accompagnarlo nella sua lotta, c'è il commissario di polizia di Central City Dolan, e sua figlia Ellen (Sarah Paulson), la sua ragazza. Appena arrivata nelle sale la nuova opera di Frank Miller non raccoglie troppi consensi. Eppure l'ex poliziotto (Gabriel Macht) che ritorna misteriosamente dalla morte nelle sembianze di immortale per combattere il crimine, funziona. Il suo nemico Octopus (Samuel L. Jackson) gigioneggia un pò troppo (forzata la scena con l'uniforme nazista...) ma si incastra nel ritmo comico-surreale della pellicola. The Spirit ingaggia con lui una lotta dura ma anche fumettistica, cercando di riprodurre la vena ironica dell'originale di Eisner. Come da copione è lunga la lista di donne che seguono o affrontano l'eroe: da Silken Floss (una tiepida Scarlett Johansson), a Plaster of Paris (Paz Vega caduta chissà da quale albo!), la stessa morte Lorelei (in attesa di riprendersi la sua anima) e la bellissima Sand Sarif (Eva Mendes, perfetta per questo ruolo), la ladra di gioielli in cerca del più mitico tra i tesori. Citazionista fin dalla primissima apparizione (l'ovvio Batman) The Spirit raccoglie l'esperienza di Sin City non discostandosene molto con il vantaggio di essere meno frammentario. La storia è solida e nonostante le concessioni al pubblico bisogna tenere conto che il film è un ibrido tra Miller (il lato oscuro, il noir di Central city) ed Eisner (l'ironia ed il grottesco delle battute) uniti nell'amore per la città dell'eroe mascherato (e per le loro poetiche città: Sin City/New york!) rivelato nelle ultime sequenze. Tremino le donne per la (ri)nascita di un maschilismo sorridente. Questa pellicola trasforma il precedente di Miller in stile, un modo di fare cinema pensato come fumetto. La conferma di un cambiamento. (Da Cinemamutante)
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bordata
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giovedì 11 giugno 2009
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celebrativo e colto
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Solo apparentemente banale questo film,dove il genio fumettista frank miller mette in scena le avventure grottesche,divertenti e strampalate(ma all'epoca molto innovative)del suo maestro will eisner.
Un film che si spinge oltre,non commerciale e forse solo per appassionati di comics del passato molto cari al regista che ha cercato (e ci è riuscito) a rappresentare lo spirito (scusate il gioco di parole) dei fumetti del tempo che fu dove l'eroe senza macchia e la sua nemesi combattono irrazionalmente solo perchè devono farlo.
Un ottima opera, non apprezzata e capita poco che meritava veramente di piu!!
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francesca vittori
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domenica 11 gennaio 2009
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un ottimo cast per un film mediocre
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come era prevedibile Frank Miller ha ancora una volta dato prova di un grande talento sia per quanto riguarda lo stile adoperato per girare questo film (ricordiamo anche Sin City e 300) sia per l'ambientazione gotica e tetra che ben si addice all'andamento del lungometraggio. meno lodabile, però, è la rappresentazione dei personaggi, privi di spessore e fin troppo caricaturali. ciò è esplicabile soprattutto per quanto riguarda i personaggi del gentil sesso tutti eccessivamente svenevoli, privi di carattere se non con l'eccezione della protagonista femminile che di positivo ha comunque veramente poco. Spirit, protagonista maschile, è rappresentato invece come una sorta di Don Giovanni provvisto di super poteri, a cui basta una sola parola per ridurre qualsiasi donna ai suoi piedi.
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come era prevedibile Frank Miller ha ancora una volta dato prova di un grande talento sia per quanto riguarda lo stile adoperato per girare questo film (ricordiamo anche Sin City e 300) sia per l'ambientazione gotica e tetra che ben si addice all'andamento del lungometraggio. meno lodabile, però, è la rappresentazione dei personaggi, privi di spessore e fin troppo caricaturali. ciò è esplicabile soprattutto per quanto riguarda i personaggi del gentil sesso tutti eccessivamente svenevoli, privi di carattere se non con l'eccezione della protagonista femminile che di positivo ha comunque veramente poco. Spirit, protagonista maschile, è rappresentato invece come una sorta di Don Giovanni provvisto di super poteri, a cui basta una sola parola per ridurre qualsiasi donna ai suoi piedi. Frank Miller avrà forse voluto dare ad Octopus, cattivo per eccellenza, connotazioni da folle e crudele macchina del male, sperando di regalargli anche un pizzico di originalità, ma è solo riuscito a creare un personaggio ridicolo. In conclusione, senza considerare ciò, The Spirit avrebbe potuto avere tutte le carte in regola per poter essere giudicato un bel film, sia per quanto riguarda la trama sia per la sceneggiatura, ma perchè fosse così Frank Miller avrebbe dovuto tagliare o modificare le scene che più di tutte si presentavano grottesche e poco realistiche.
Un film mediocre che si è avvalso di un buonissimo cast. tra gli attori e le attrici che hanno eroicamente recitato per Frank Miller contiamo le due bravissime Scarlett Joahnsson ed Eva Mendes e l'eccellente Samuel Jackson.
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michelangelo
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sabato 27 dicembre 2008
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lo spirito insulso
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Frank Miller tenta di portare al cinema (ancora una volta!) i suoi amatissimi fumetti, questa volta però in maniera molto più radicale di Sin City e 300. Il risultato è un film sperimentale tanto banale quanto noioso, e le tanto osannate raffinatezze registiche (piuttosto risapute) non bastano a salvarlo dallo zero. L'eroe è Spirit, un tipo che ha visto la morte poi è resuscitato grazie ad una pozione magica che nulla ha a che vedere con quella di Harry Potter. Tuttavia, il suo salvatore (Octopus), è anche il suo più acerrimo nemico, così, ogni tanto, quando capita, lui e Spirit se le danno di santa ragione. Dopo le varie scazzottate, Spirit eroe selvaggio si fa curare da una simpaticissima infermiera, che sembrerebbe essere anche la sua fidanzatina.
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Frank Miller tenta di portare al cinema (ancora una volta!) i suoi amatissimi fumetti, questa volta però in maniera molto più radicale di Sin City e 300. Il risultato è un film sperimentale tanto banale quanto noioso, e le tanto osannate raffinatezze registiche (piuttosto risapute) non bastano a salvarlo dallo zero. L'eroe è Spirit, un tipo che ha visto la morte poi è resuscitato grazie ad una pozione magica che nulla ha a che vedere con quella di Harry Potter. Tuttavia, il suo salvatore (Octopus), è anche il suo più acerrimo nemico, così, ogni tanto, quando capita, lui e Spirit se le danno di santa ragione. Dopo le varie scazzottate, Spirit eroe selvaggio si fa curare da una simpaticissima infermiera, che sembrerebbe essere anche la sua fidanzatina. Ma la trama confusa e assurda non ci permette di essere più precisi. Il padre di lei non approva questo, inoltre non approva nemmeno la condotta morale del supereroe, che con un fascino a noi sconosciuto fa cascare tutte le donne ai propri piedi (manco fosse Casanova). Tra una banalità e l'altra spunta la Morte, che ha le sembianze di una ragazza bellissima e sensuale, fuori quindi dagli stereotipi anglosassoni nati con "Everyman" che la vorrebbero come tetra e angosciante. Nonostante La morte sia strafiga, Spirit purtroppo e stranamente è restio a cadere nelle sue braccia, così, purtroppo per noi il film continua fino ad uno scontatissimo lieto fine. I dialoghi sono ancora più raccapriccianti della trama. Prima inorridiscono lo spettatore per la loro banalità, poi lo spingono al riso involontario. Non mancano naturalmente le citazioni di film (una su tutte Kill Bill) di gran lunga più belli di questo ibrido insulso. Il cast è sprecato. C'è Scarlett Johansson che fino a poco fa lavorava con Woody Allen, C'è Samuel L. Jackson che quattordici anni fa faceva Pulp Fiction, e c'è Eva Mendes, che almeno regala agli spettatori un nudo parziale. Ma sei euro sono troppi per vedere un sedere. Semmai è la cifra giusta per "farsi prendere" per il sedere.
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paapla
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mercoledì 31 dicembre 2008
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onirico
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Will Eisner classe 1917 fu grande, mentre era ancora vivo, si è visto intitolare un premio, l'Eisner Award, il più ragguardevole premio per quanto riguarda il fumetto americano.
Il personaggio di Will Eisner che ha incendiato la fantasia di appassionati di tutto il mondo è: Spirit, un detective mascherato che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia, pubblicato dal 1940 fino al 1952 e ristampato più volte e tradotto in tutto il mondo.
Le imprese di Spirit hanno ispirato registi come Orson Welles e Clint Eastwood s’ispirò a Spirit per il famigerato poliziotto di San Francisco, l'ispettore Callaghan.
Durante una breve visita in Italia Will Eisner visitò il Centro Fumetto Andrea Pazienza.
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Will Eisner classe 1917 fu grande, mentre era ancora vivo, si è visto intitolare un premio, l'Eisner Award, il più ragguardevole premio per quanto riguarda il fumetto americano.
Il personaggio di Will Eisner che ha incendiato la fantasia di appassionati di tutto il mondo è: Spirit, un detective mascherato che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia, pubblicato dal 1940 fino al 1952 e ristampato più volte e tradotto in tutto il mondo.
Le imprese di Spirit hanno ispirato registi come Orson Welles e Clint Eastwood s’ispirò a Spirit per il famigerato poliziotto di San Francisco, l'ispettore Callaghan.
Durante una breve visita in Italia Will Eisner visitò il Centro Fumetto Andrea Pazienza.
Frank Miller, autore di fumetti leggendari come Sin City, The Dark Knight Returns porta sul grande schermo The Spirit, l'opera del grande maestro Will Eisner, il risultato è una storia a metà che convince poco, come convincono poco i sindaci di molte città che fanno della “tolleranza zero” il vessillo dell’ordine pubblico; ripulire la città dai criminali è possibile ma non dalla corruzione. Azione, suspense, erotismo, parecchio romanticismo sono gli ingredienti che Frank Miller spende per riempire i 108 minuti del film. I duelli tra Spirit e Octopus ricordano Willy il Coyote, l’eroe della Warner Brows che tenta sempre di catturare un velocissimo road runner senza riuscirci. Quando la sala s’illumina, il ricordo di Eva Mendes che nuota in piscina in tutta la sua grazia barocca, con curve e volute vertiginose vi accompagnerà anche fuori, e potrà succedervi di sognarla. The Spirit non lascia indifferente.
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wonder2b
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martedì 10 novembre 2009
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capita
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Capita che un geniale autore di fumetti (Frank Miller), incontri un visionario regista (Robert Rodriguez), figlio della scena "Pulp", e partoriscano un lungometraggio (Sin City) innovativo, di gusto retrò ma di carattere avanguardista.
Il sodalizio poi si ripete con (Zack Snyder), dando vita ad uno dei film di più impatto visivo degli ultimi tempi (300).
Giunti a questo punto il fantastico autore di fumetti (Frank Miller), già sceneggiatore di non alti livelli ad Hollywood, decide di fare tutto da sè, prematuramente, dunque, scrive e dirige "The Spirit", basato sta volta sul fumetto di Will Eisner.
Ia trama risulta per dir poco banale, senza una stesura omogenea, come se lasciata al caso.
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Capita che un geniale autore di fumetti (Frank Miller), incontri un visionario regista (Robert Rodriguez), figlio della scena "Pulp", e partoriscano un lungometraggio (Sin City) innovativo, di gusto retrò ma di carattere avanguardista.
Il sodalizio poi si ripete con (Zack Snyder), dando vita ad uno dei film di più impatto visivo degli ultimi tempi (300).
Giunti a questo punto il fantastico autore di fumetti (Frank Miller), già sceneggiatore di non alti livelli ad Hollywood, decide di fare tutto da sè, prematuramente, dunque, scrive e dirige "The Spirit", basato sta volta sul fumetto di Will Eisner.
Ia trama risulta per dir poco banale, senza una stesura omogenea, come se lasciata al caso. La struttura compositiva si perde in un mare di contro sensi, il film passa dal Noir alla commedia, dal thriller al romanzo rosa, privo di una motivazione logica.
Insensato e non contestualizzato, il siparietto neo nazista di S. L. Jackson, dove si cerca di rendere una satitira mal riuscita, la voglia di dominare il mondo.
Noioso e discontinuo, batte di gran lunga il suo rivale nel genere, "Sky Captain and The World of Tomorrow", salvandosi solo per l'impatto fotografico e la bellezza delle protagoniste al femminile, (E. Mendes e S. Johansson), che riescono a risollevare l'attenzione dello spettatore.
Passa in secondo piano una mediocre interpretazione di un mostro sacro S. L. Jackson, vittima di una sceneggiatura a dire poco agghiacciante.
Inferiore dei precedenti anche nella animazione e computer grafica.
Negli alti e bassi della storia di un regista speriamo che Miller abbia toccato uno dei suoi minimi storici.
108 min - U.S.A. 2008
(Wonder2b)
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chris darril
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venerdì 26 dicembre 2008
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fumetto in movimento.
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Un fumetto in movimento, fluido sia nello scorrere degli eventi, nella caratterizzazione degli splendidi ed indimenticabili personaggi che nelle meravigliose immagine accostate tanto dal creare un'esperienza che fino ad oggi meglio di qualunque altra nella storia del cinema si impone per eccellenza come la pellicola che meglio si avvicina ad un fumetto. Bravissimi tutti gli interpreti, mai piatti quanto una pagina di un comune comic, hanno sfumature e particolari rilevanti. La regia di Miller è sopraffine e spazia dai comuni eroi underground a più ricercati miti greci.
[+] e' come antrare nelle pagine di un fumetto
(di francesco)
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(di sara)
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jackiechan90
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domenica 5 ottobre 2014
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tutto spirito e niente arrosto
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Premetto che non ho letto il fumetto di Will Eisner da cui è tratto questo film per cui non ho alcun termine di paragone con la matrice mediale. Quell oche dirò sono alcune sensazioni a caldo sulla prima regia di Frank Miller, uno degli autori più originali e idolatrati dell'ultimo decennio dagli appassionati del fumetto grazie alle numersoe trasposizioni filmiche dei suoi fumetti (Daredevil, 300, Sin City). Qui Miller decide di dirigere (con lo stile roddrigueziano che ha caratterizzato Sin City ed è diventato ormai un marchio di fabbrica della produzione legata ai suoi fumetti) uno dei capolavori del suo idolo, Will Eisner. Ripeto che non conosco direttamente il fumetto da cui è tratto il film, anche se ho ben presente chi sia Eisner: uno dei più geniali autori di fumetti del XX secolo, inventore della moderna graphic novel con il romanzo (perché di vro e proprio romanzo si tratta) Contratto con Dio.
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Premetto che non ho letto il fumetto di Will Eisner da cui è tratto questo film per cui non ho alcun termine di paragone con la matrice mediale. Quell oche dirò sono alcune sensazioni a caldo sulla prima regia di Frank Miller, uno degli autori più originali e idolatrati dell'ultimo decennio dagli appassionati del fumetto grazie alle numersoe trasposizioni filmiche dei suoi fumetti (Daredevil, 300, Sin City). Qui Miller decide di dirigere (con lo stile roddrigueziano che ha caratterizzato Sin City ed è diventato ormai un marchio di fabbrica della produzione legata ai suoi fumetti) uno dei capolavori del suo idolo, Will Eisner. Ripeto che non conosco direttamente il fumetto da cui è tratto il film, anche se ho ben presente chi sia Eisner: uno dei più geniali autori di fumetti del XX secolo, inventore della moderna graphic novel con il romanzo (perché di vro e proprio romanzo si tratta) Contratto con Dio. Ma mentre il tono di molti fumetti di Eisner è serioso, qui abbiamo una miscela di registro alto e basso, si passa dal comico all'epico in maniera molto disinvolta con citazioni parodistiche e molto splutter (si vede l'impronta di Rodriguez). Non so se anche i lfumetto originario aveva questa alternanza di registri così confusa ma l'effetto che da il film è quello di un grande gioco virtuosistico di CGI e contaminazioni horror e noir, ocndito da belle presenze femminili (Eva Mendes, Scarlett Johansonn, Paz Vega...) per attirare il pubblico di esaltati da sangue e sesso. Una sorta di parodia del Corvo, altro capolavoro graphic novel trasposto al cinema negli anni 90 con Brandon Lee, che si concentra più sugli aspetti mistery che non sulla psicologia dei personaggi (molto stereotipati e manichei nei loro comportamenti). Come dicevo, dunque, si tratta di un prodotto fortemente commerciale, seppur fatto con stile e con una fotografia molto ricercata, che però rimane vuoto di sostanza e non lascia niente di più alo spettatore che non la sensazione di trovarsi di fronte ad un buon blockbuster. I lche può apparire strano considerando che si tratta pur sempre di un fumetto di Eisner, autore motlo complesso e sfaccettato, ma può darsi che derivi dal fatto di aver condensat in circa due ore un'opera che, in origine, era un prodotto seriale, operazione che non sempre da buoni frutti (vedi i film di Batman di Joel Schumacher).
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meursault
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lunedì 5 gennaio 2009
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dimendicabile
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Non male. Ma sicuramente l'idea di Frank Miller di attingere per la terza volta al mondo del fumetto, sia nella storia di partenza che nella soluzioni fotografiche e visive, può stancare. Una volta visto, ho avuto una fastidiosa sensazione di sazietà. Dopo l'esperimento ben riuscito di Sin City, c'era davvero la necessità di riproporre un film di questo tipo? C'è proprio il bisogno - per il cinema - che un film del genere diventi un genere? La solita contrapposizione manichea tra bene e male(The Spirit vs Octopus), l'operazione malriuscita di rivisitazione moderna del mito greco - Ercole, Giasone, il vello d'oro, l'immortalità divina -, le atmosfere cupe e gotiche a mezza strada tra gotam city e la new york degli anni '30 mi hanno lasciato piuttosto freddo: tutto sommato questi elementi, mischiati alla rinfusa, mi hanno dato l'impressione di buoni spunti sviluppati poco e male.
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Non male. Ma sicuramente l'idea di Frank Miller di attingere per la terza volta al mondo del fumetto, sia nella storia di partenza che nella soluzioni fotografiche e visive, può stancare. Una volta visto, ho avuto una fastidiosa sensazione di sazietà. Dopo l'esperimento ben riuscito di Sin City, c'era davvero la necessità di riproporre un film di questo tipo? C'è proprio il bisogno - per il cinema - che un film del genere diventi un genere? La solita contrapposizione manichea tra bene e male(The Spirit vs Octopus), l'operazione malriuscita di rivisitazione moderna del mito greco - Ercole, Giasone, il vello d'oro, l'immortalità divina -, le atmosfere cupe e gotiche a mezza strada tra gotam city e la new york degli anni '30 mi hanno lasciato piuttosto freddo: tutto sommato questi elementi, mischiati alla rinfusa, mi hanno dato l'impressione di buoni spunti sviluppati poco e male. Anche i dialoghi risultano poco incisivi, così come lo scavo psicologico dell’eroe alle prese con il suo passato e la sua identità. Quello che indubbiamente salva il film è l'irresistibile fascino estetico e un certo gusto per il grottesco, quello che lo giustifica - nella scelta di tante soluzioni narrative - è il mondo del fumetto, finché al prossimo film non finirà di stancare anche quello.
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(di kaipi)
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malacai
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sabato 10 gennaio 2009
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da guardare con occhi sconnessi dal cervello
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un film da apprezzare per un gusto noir e fumettistico che accomuna tutti i film di Frank Miller che sono spettacolari per la maestria della qualità della grafic movie di cui il fim è creato,quindi a livello visivo molto affascinante,ma per il resto....
Il resto è un fim con una "storia" da polizziesco anni 60-70,quelli con il polizziotto grassoccio imbranato consumato dall'esistenza del suo lavoro che non si capisce come sia arrivato fino a lì,visto le sue mediocri capacità,e un protagonista super eroe che davanti a ogni quesito che il film snocciola lui si premunisce solo della compagnia femminile.
I nomi poi sono tragicomici in sala a ogni nome citato scatta la risata colletiva le battute e le freddure che usa Spirit sono tratte dai fumetti delle giovani marmotte,per non parlare del cattivo Octopus che sembra un Samuel Jackson uscito dall'Adrenaline dopo aver fatto razzia da tutti i pusher.
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un film da apprezzare per un gusto noir e fumettistico che accomuna tutti i film di Frank Miller che sono spettacolari per la maestria della qualità della grafic movie di cui il fim è creato,quindi a livello visivo molto affascinante,ma per il resto....
Il resto è un fim con una "storia" da polizziesco anni 60-70,quelli con il polizziotto grassoccio imbranato consumato dall'esistenza del suo lavoro che non si capisce come sia arrivato fino a lì,visto le sue mediocri capacità,e un protagonista super eroe che davanti a ogni quesito che il film snocciola lui si premunisce solo della compagnia femminile.
I nomi poi sono tragicomici in sala a ogni nome citato scatta la risata colletiva le battute e le freddure che usa Spirit sono tratte dai fumetti delle giovani marmotte,per non parlare del cattivo Octopus che sembra un Samuel Jackson uscito dall'Adrenaline dopo aver fatto razzia da tutti i pusher...Svaneggia!
Taglio corto e faccio le mie conclusioni perchè non merita di perderci troppo tempo,considerato già quello per la visione.
Per me è assurdo,e sono a conoscenza della difficoltà di portare un fumetto sul grande schermo,ma certi registi dovrebbero capire che se una cosa non riesce,devono lasciare stare,vorrà dire che saranno registi di bei giochi per Xbox o Ps3 perchè solo a effetto visivo questo film può essere visto,gli alti sensi è meglio lasciarli dormire,e in sala c'era chi faceva questo alla lettera...
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