mondolariano
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mercoledì 4 maggio 2011
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il meglio di giulio verne
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Il migliore dei film tratti da Giulio Verne (e secondo me il miglior romanzo dello scrittore), ingiustamente relegato nella cine-letteratura per ragazzi. Drammatico, intenso, inquietante nell’esprimere un messaggio universale di straordinaria attualità, dove l’odio che anima la vendetta del capitano Nemo non è più colpevole dell’odio che anima il genere umano. Purtroppo la frase “quando il mondo sarà pronto per un’era migliore tutto questo avverrà fatalmente” non si è esaudita, in quanto il mondo dell’era atomica non è molto migliore del precedente.
In questo tipo di atmosfera, l’eccessivo umorismo di Kirk Douglas stona forse un po’ troppo ma costituisce il giusto antidoto alla severità del capitano Nemo (un ispiratissimo James Mason).
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Il migliore dei film tratti da Giulio Verne (e secondo me il miglior romanzo dello scrittore), ingiustamente relegato nella cine-letteratura per ragazzi. Drammatico, intenso, inquietante nell’esprimere un messaggio universale di straordinaria attualità, dove l’odio che anima la vendetta del capitano Nemo non è più colpevole dell’odio che anima il genere umano. Purtroppo la frase “quando il mondo sarà pronto per un’era migliore tutto questo avverrà fatalmente” non si è esaudita, in quanto il mondo dell’era atomica non è molto migliore del precedente.
In questo tipo di atmosfera, l’eccessivo umorismo di Kirk Douglas stona forse un po’ troppo ma costituisce il giusto antidoto alla severità del capitano Nemo (un ispiratissimo James Mason). Simpatica la foca ammaestrata.
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renato corriero
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mercoledì 3 maggio 2006
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il miglior film di walt disney con attori
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Senza dimenticare l'epoca in cui è stato prodotto, si tratta di un film veramente ben fatto!! La raffigurazione del Nautilus, le musiche di sottofondo e soprattutto la scelta di attori importanti quali James Mason e Kirk Douglas ne fanno un film da non dimenticare. Si nota comunque la presenza dello zio Walt, dall'introduzione della foca Esmeralda (personaggio non esistente nel romanzo del Verne)alla scena della lotta contro la piovra gigamte. In un'intervista il regista Richard Fleisher ha dichiarato che è stato Walt Disney a voler ambientare la lotta con la piovra durante il buio ed una tempesta per rendere la scena ancora più drammatica! E che dire del personaggio del capitano Nemo? Alla sua morte si prova per lui una grande pietà e non lo si considera certo un "cattivo"! Insomma nel co
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Senza dimenticare l'epoca in cui è stato prodotto, si tratta di un film veramente ben fatto!! La raffigurazione del Nautilus, le musiche di sottofondo e soprattutto la scelta di attori importanti quali James Mason e Kirk Douglas ne fanno un film da non dimenticare. Si nota comunque la presenza dello zio Walt, dall'introduzione della foca Esmeralda (personaggio non esistente nel romanzo del Verne)alla scena della lotta contro la piovra gigamte. In un'intervista il regista Richard Fleisher ha dichiarato che è stato Walt Disney a voler ambientare la lotta con la piovra durante il buio ed una tempesta per rendere la scena ancora più drammatica! E che dire del personaggio del capitano Nemo? Alla sua morte si prova per lui una grande pietà e non lo si considera certo un "cattivo"! Insomma nel complesso un'altro grande film dello zio Walt da ricordare!!
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great steven
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domenica 17 agosto 2014
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verne messo in immagini audiovisive con giustizia.
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VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI (USA, 1954) diretto da RICHARD FLEISCHER. Interpretato da KIRK DOUGLAS – JAMES MASON – PETER LORRE – PAUL DUKAS – TED DE CORSIA – ROBERT J. WILKE § Tratto dal romanzo (1870) di Jules Verne. Uno scienziato, il suo maggiordomo e un fiociniere fanno naufragio nell’Oceano Atlantico a bordo di un vascello che andava alla ricerca di un cetaceo gigantesco e rifrangente che terrorizza i mari da qualche tempo a quella parte senza scoprire esattamente di che cosa si trattasse. Unici sopravvissuti dell’imbarcazione distrutta dallo sperone misterioso, i tre sono ospitati sul Nautilus, sottomarino (del 1860, pensate un po’!) ideato e guidato dal vendicativo capitano Nemo, che da anni vive sotto le acque dei mari internazionali muovendo una guerra spietata e silenziosa contro le potenze economiche mondiali.
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VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI (USA, 1954) diretto da RICHARD FLEISCHER. Interpretato da KIRK DOUGLAS – JAMES MASON – PETER LORRE – PAUL DUKAS – TED DE CORSIA – ROBERT J. WILKE § Tratto dal romanzo (1870) di Jules Verne. Uno scienziato, il suo maggiordomo e un fiociniere fanno naufragio nell’Oceano Atlantico a bordo di un vascello che andava alla ricerca di un cetaceo gigantesco e rifrangente che terrorizza i mari da qualche tempo a quella parte senza scoprire esattamente di che cosa si trattasse. Unici sopravvissuti dell’imbarcazione distrutta dallo sperone misterioso, i tre sono ospitati sul Nautilus, sottomarino (del 1860, pensate un po’!) ideato e guidato dal vendicativo capitano Nemo, che da anni vive sotto le acque dei mari internazionali muovendo una guerra spietata e silenziosa contro le potenze economiche mondiali. Viaggiando sott’acqua per leghe e leghe di miglia, i tre fanno esperienza del mondo sottomarino, animale e vegetale, e ne apprendono moltissimi segreti, sempre sotto la vigilanza attenta di Nemo, imperturbabile e imperscrutabile, ma il marinaio Ned Land aspira a riacquistare al più presto la libertà. Dopo un attacco da parte di un manipolo di selvaggi indigeni di un’isola tropicale e uno scalo portuale per fare rifornimento d’aria e di carburante, il capitano Nemo andrà incontro inesorabilmente alla sua sconfitta e alla sua morte e il professor Pierre Aronnax, il suo domestico Conseil e il fiocinatore Ned Land si daranno alla fuga senza però poter recuperare, nell’immane esplosione del Nautilus, il diario con gli appunti del professore in cui s’era scritto tutte le conoscenze accumulate durante lo straordinario viaggio per tutti gli oceani del globo. Un po’ bovino e ad una dimensione sola rispetto a Verne, ma ricco di sequenze avvincenti e di un rispettabile cast, anche se il vero eroe del film è l’operatore della macchina Franz Planer. Le interpretazioni degli attori sono impeccabili e costituiscono la pietra miliare di questo piccolo capolavoro del cinema classico d’avventura: J. Mason è un capitano Nemo cupo, ombroso, pragmatico, quasi pazzoide nelle sue elucubrazioni avveniristiche e futuristiche, un genio a suo modo nella navigazione sottomarina e un asso della sopravvivenza in condizioni estreme e specialmente inusuali; K. Douglas ci regala un Ned Land focoso, mascolino, virile, pronto a difendere gli amici (e non solo, come dimostra la scena dell’attacco della piovra, uno dei momenti più eccelsi della pellicola) e a pattugliare una fuga per sottrarsi alla prigionia forzata che pure gli offre vitto e alloggio e una superba esperienza per i mari dell’intero pianeta; P. Dukas è un Pierre Aronnax assetato indescrivibilmente di scienza e conoscenza (e, perché no?, anche di coscienza) e pronto a tutto pur di approfondire il suo bagaglio culturale attingendo alla biblioteca di Nemo e alle meraviglie zoologiche e botaniche a cui può assistere nelle escursioni con gli scafandri e durante le osservazioni dai vetri trasparenti del salone del battello subacqueo; infine, P. Lorre (ventitré anni dopo M – Il mostro di Dusseldorf) ci regala un personaggio molto più pacato e tranquillo, un maggiordomo insicuro ma simpatico, dotato di senso dell’umorismo e con gli occhi che luccicano ad ogni impresa compiuta e ad ogni nozione acquisita – sicuramente a lui è affidato il ruolo comico del film, il carico di risate e divertimento che non manca mai in un film della Hollywood anni ’50, le cui case produttrici cinematografiche sapevano mescolare così bene lo humour col gusto dell’avventura più pura e pazzesca. Parliamo ora del confronto fra il film e il romanzo di Verne: la fedeltà non è stata certo disdegnata, anche se alcune fra le scene più spettacolari del libro (tipo l’attacco dello squalo al pescatore indiano e la foratura del blocco di ghiaccio al Polo Sud) sono state trascurate dalla rappresentazione filmica, ed è un peccato, perché avrebbero accresciuto la suspense e donato acqua della vita a un’opera che comunque rimane un sasso da colonizzare e mostrare con orgoglio ai cineasti posteri che avranno semmai l’idea di rimettere in immagini cinematografiche il capolavoro di Verne, indubbiamente uno dei romanzi scientifici più celebri e meglio scritti non solo nella carriera dello scrittore francese ma in tutto il panorama letterario mondiale inerente a questo sottogenere molto ambito e prezioso. In conclusione, il film si attiene quanto basta al testo senza scimmiottarne nulla e senza pretendere una raffigurazione parola per parola bensì una messa in scena sobria ma pur sempre emozionante e mozzafiato, che fa vivere e sognare lo spettatore sulle ali del Nautilus e lo accompagna in un mare sconosciuto agli occhi dei neofiti. Una piccola perla d’ostrica nell’itinerario professionale di Douglas, di Mason e di Lorre, che mai in altre occasioni si sono ritrovati a recitare tutt’e tre insieme, e qui lo fanno con una bravura che strappa un caloroso e meritato applauso per il suo formidabile retaggio e la sua abnegazione inconfutabile. Oscar per la scenografia (John Meehan) e gli effetti speciali (John Hench).
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paolp78
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mercoledì 1 dicembre 2021
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la fervida immaginazione di verne al cinema
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I romanzi di Jules Verne sono stati fatti oggetto di numerose trasposizioni cinematografiche; tra le tante questa si segnala particolarmente in quanto l'opera scelta è una delle più famose dell'ispiratissimo scrittore francese, nonché anche per il fatto che questa pellicola è forse la meglio riuscita di tutte, eccezion fatta per quella firmata da Michael Anderson appena due anni dopo, con cui venne portato sul grande schermo l'ancor più celebre "Il giro del mondo in 80 giorni", riscuotendo un clamoroso successo e conquistando numerosi premi tra cui ben 5 Oscar, compreso quello al miglior film.
La regia di questa pellicola, che ottenne comunque anch'essa una notevole affermazione al botteghino, venne affidata a Richard Fleischer.
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I romanzi di Jules Verne sono stati fatti oggetto di numerose trasposizioni cinematografiche; tra le tante questa si segnala particolarmente in quanto l'opera scelta è una delle più famose dell'ispiratissimo scrittore francese, nonché anche per il fatto che questa pellicola è forse la meglio riuscita di tutte, eccezion fatta per quella firmata da Michael Anderson appena due anni dopo, con cui venne portato sul grande schermo l'ancor più celebre "Il giro del mondo in 80 giorni", riscuotendo un clamoroso successo e conquistando numerosi premi tra cui ben 5 Oscar, compreso quello al miglior film.
La regia di questa pellicola, che ottenne comunque anch'essa una notevole affermazione al botteghino, venne affidata a Richard Fleischer. La scelta di Fleischer, rimasto celebre per la direzione di film d'avventura, si rivelò azzeccatissima proprio in tale chiave di valorizzazione delle scene d'azione e delle parti più spettacolari della pellicola che in effetti ebbero un’eccellente riuscita, tanto che il film venne premiato con l'Oscar per i migliori effetti speciali.
L'opera fu prodotta dalla Disney che ne fece il classico film per famiglie, assecondando in questo lo spirito dell'opera di Verne, che come pressocché tutte quelle dello scrittore francese è rivolta principalmente proprio a tale tipo di pubblico.
La Disney fece un importante sforzo produttivo, mettendo a disposizione grandi mezzi ed un cast di prim'ordine con Kirk Douglas, James Mason, Paul Lukas e Peter Lorre nei quattro ruoli principali. La scelta di ricorrere a star hollywoodiane di prima grandezza non impedì di aver cura, nell’assegnare le singole parti, a che gli interpreti che le andavano a ricoprire avessero anche le sembianze fisiche adatte per impersonare quei fantastici personaggi scaturiti dalla penna di Verne: su tutti paiono azzeccatissimi nei loro personaggi Kirk Douglas, autore di una performance molto fisica, e Paul Lukas, davvero perfetto nel ruolo del riflessivo scienziato. Notevole per intensità espressiva la performance di James Mason.
La scena del combattimento contro la mostruosa piovra gigante è molto avvincente e ben girata, ma presente anche una delle poche pecche del film allorché si riconosce troppo sguaiatamente l'impiego di una controfigura al posto di James Mason.
Divertenti i duetti tra Kirk Douglas e la foca ammaestrata.
Bellissime le scenografie, che valsero l'altro dei due premi Oscar ottenuti dal film
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