diskol88
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martedì 29 marzo 2016
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probabilità e sentimento ruvido.
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gruppetti di sbarbatelli coudivati da qualche
dinosauro on the road e per il divertimento
biciclettistico di qualche attempata, per farsi quel
buco che l'ignoto vorrebbe addebitare all'impossibile e alla
quale si deve porre il limite insieme a quegli
uomini sbandati senza dare accomandite a novizie di belle
presenze ne altrettanto a balordi senza gloria, per chiunque
e per gli stolti che non l'hanno potuta vedere e si fanno avanti per delineare il
loro essere malconci e inguardabili pensano di avere
oltrepassato il loro essere tubando nella sporcizia delle
loro vicissitudini illusonorici da sistemi di troppa
farsa è riuscito a scapestrare distratti generazionali, però
non pùò nulla contro l'occhio guardiano il detenente del titolo degli
antireietti, frattaglie di scapestrati, ecc, ecc,
riversatisi a rischi assurdi e improbi, alla furia non interessano le
loro problematiche e in birreria ne dimostra alcune modalità,
discutendone alla vecchia maniera ove fosse anche il caso,
niente deve e neanche può pargagonarsi alla furia,
per quel significato impalpabile dell'amore inconsulto,
non serve a altre cose se non rimettendo insieme le
ossa.
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gruppetti di sbarbatelli coudivati da qualche
dinosauro on the road e per il divertimento
biciclettistico di qualche attempata, per farsi quel
buco che l'ignoto vorrebbe addebitare all'impossibile e alla
quale si deve porre il limite insieme a quegli
uomini sbandati senza dare accomandite a novizie di belle
presenze ne altrettanto a balordi senza gloria, per chiunque
e per gli stolti che non l'hanno potuta vedere e si fanno avanti per delineare il
loro essere malconci e inguardabili pensano di avere
oltrepassato il loro essere tubando nella sporcizia delle
loro vicissitudini illusonorici da sistemi di troppa
farsa è riuscito a scapestrare distratti generazionali, però
non pùò nulla contro l'occhio guardiano il detenente del titolo degli
antireietti, frattaglie di scapestrati, ecc, ecc,
riversatisi a rischi assurdi e improbi, alla furia non interessano le
loro problematiche e in birreria ne dimostra alcune modalità,
discutendone alla vecchia maniera ove fosse anche il caso,
niente deve e neanche può pargagonarsi alla furia,
per quel significato impalpabile dell'amore inconsulto,
non serve a altre cose se non rimettendo insieme le
ossa... se si trovano poi le dinamiche per le quali in
realtà... cose del genere possono verificarsi, accorgendosi che
serve forse per tali questioni forza e cervello, con tutte
e due le cose il sentimento è un riconoscimento naturale,
e quei maori lo sanno bene, senza altre spiegazioni di rito.
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dqitos
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domenica 18 marzo 2018
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quell'occhio di jake maori, bel film.
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Once were a warriors. Una specie di tribù cmq a
sè, assurti al potere senza alcun speciale
permesso autoregolamentandosi, con
l'ombra violenta dove la rabbia delle loro azioni è la
triste storia di vittime e carnefici con le
stesse facce e moneta, compongono sparute band di
pseudocomunione pro onest forfettarium, dove la
deriva a exit pro debito loro, sembra l'elemento
carrozza portante dellle antichità secolari, dove cmq
l'incapacità a eccellere è quel particolare che li
accomuna nella loro estemporanea
macabra marcia mappett delle sorprese hallowiniane,
tatuati e sbrindellati con la sola forza delle
brutalità antireittante e una specie di patetica omertà altolocata
di società (in) civile, dopo silenzi e dispute protese alle
spartizioni delle loro azioni debitorie parlano con fare
sospettabile per pretendere visibilità inconsistente e bizzarra
senza porsi scrupoli sulle loro
dannazioni pensando di rimpiattarcele come lo fantomatico
spread truffaldino(e guardacaso inconsistente)delle loro
chiacchiere e pseudo additamento incognitivo di
mai marketing e tutto forza senza cervello
cannibalizzandosi per emergenza nonostante ciò
e pro sè, truccandosi da sè magari e cercando di
trovare qualcuno disponibile a reggergli quei
patetici modi circensi, ed eccolo jake la furia il più grande
maori nell'essersi tagliato l'articolo più consono
che avesse, ridotti allo scarno, del leggendario, non vuol
sentir scotto minimo da chi niente sa e più vorrebbe fare,
delle vicissitudini a loro affini, come protagonsta della saga,
dovrebbe subire quegli insensati
danni epurazione generazionali e prendersene
le colpe(?), per cosa, non crediamo, perchè
l'imbroglio delle loro esistenze ormai è percepibile, il
pseudsabotamento esistenziale la loro unica capacità, a
patetico disastro societario, riescono cmq a dare divertimento nel film
per quei risvolti umani di vicende e all'action di jake indomito, che da
quell'animale che sembrava e dipingevano oltre la leggenda
si vede quasi più che forzuto intellettualoide e chiarificamento nella
triste cometa di cotali novità, se così si possono dire, e comunque
dinosaurici alla nascita, lontano dalle dignità primaverili e nonostante il
non solitissimo action classic è cmq più che di divertimento il film.
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Once were a warriors. Una specie di tribù cmq a
sè, assurti al potere senza alcun speciale
permesso autoregolamentandosi, con
l'ombra violenta dove la rabbia delle loro azioni è la
triste storia di vittime e carnefici con le
stesse facce e moneta, compongono sparute band di
pseudocomunione pro onest forfettarium, dove la
deriva a exit pro debito loro, sembra l'elemento
carrozza portante dellle antichità secolari, dove cmq
l'incapacità a eccellere è quel particolare che li
accomuna nella loro estemporanea
macabra marcia mappett delle sorprese hallowiniane,
tatuati e sbrindellati con la sola forza delle
brutalità antireittante e una specie di patetica omertà altolocata
di società (in) civile, dopo silenzi e dispute protese alle
spartizioni delle loro azioni debitorie parlano con fare
sospettabile per pretendere visibilità inconsistente e bizzarra
senza porsi scrupoli sulle loro
dannazioni pensando di rimpiattarcele come lo fantomatico
spread truffaldino(e guardacaso inconsistente)delle loro
chiacchiere e pseudo additamento incognitivo di
mai marketing e tutto forza senza cervello
cannibalizzandosi per emergenza nonostante ciò
e pro sè, truccandosi da sè magari e cercando di
trovare qualcuno disponibile a reggergli quei
patetici modi circensi, ed eccolo jake la furia il più grande
maori nell'essersi tagliato l'articolo più consono
che avesse, ridotti allo scarno, del leggendario, non vuol
sentir scotto minimo da chi niente sa e più vorrebbe fare,
delle vicissitudini a loro affini, come protagonsta della saga,
dovrebbe subire quegli insensati
danni epurazione generazionali e prendersene
le colpe(?), per cosa, non crediamo, perchè
l'imbroglio delle loro esistenze ormai è percepibile, il
pseudsabotamento esistenziale la loro unica capacità, a
patetico disastro societario, riescono cmq a dare divertimento nel film
per quei risvolti umani di vicende e all'action di jake indomito, che da
quell'animale che sembrava e dipingevano oltre la leggenda
si vede quasi più che forzuto intellettualoide e chiarificamento nella
triste cometa di cotali novità, se così si possono dire, e comunque
dinosaurici alla nascita, lontano dalle dignità primaverili e nonostante il
non solitissimo action classic è cmq più che di divertimento il film.
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