Il ricco Don Argante è convinto (e contento) di essere malato. La sua pseudo malattia lo tiene al ripario dai veri problemi della vita. Ma in realtà questa ovviamente è solo una sua nevrosi: Don Argante è sanissimo, ma lui "si abbuffa" di medicine che forse sono solo placebo e robaccia, nonché...di clisteri. Gliene somministrano uno enorme in cui le flautolenze che seguono somigliano addirittura a barriti (scena memorabile, e se è pecoreccia per qualcuno chissenefrega). Ma Don Argante non è stupido, e per sua fortuna, non è solo. Al suo fianco c'è la sua serva che egli inizialmente tratta male, ma che lo renderà un uomo migliore, e soprattutto lo farà ridiventare un vero uomo, senza più ipocondrie.
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Il ricco Don Argante è convinto (e contento) di essere malato. La sua pseudo malattia lo tiene al ripario dai veri problemi della vita. Ma in realtà questa ovviamente è solo una sua nevrosi: Don Argante è sanissimo, ma lui "si abbuffa" di medicine che forse sono solo placebo e robaccia, nonché...di clisteri. Gliene somministrano uno enorme in cui le flautolenze che seguono somigliano addirittura a barriti (scena memorabile, e se è pecoreccia per qualcuno chissenefrega). Ma Don Argante non è stupido, e per sua fortuna, non è solo. Al suo fianco c'è la sua serva che egli inizialmente tratta male, ma che lo renderà un uomo migliore, e soprattutto lo farà ridiventare un vero uomo, senza più ipocondrie. Dolcissimo poi il monologo con il merlo, dove a parte la grandezza artistica di questo magnifico attore, se ne può sondare anche la sua profondità d'animo. Il finale è un vero riscatto contro le ipocrisie ed i falsi valori. In questo film si ride tantissimo, ma io mi sono anche trovato a piangere. Grazie Alberto. Grazie di cuore.
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