yanez
|
domenica 12 giugno 2005
|
un sordi tragico
|
|
|
|
Non è un film "sordiano". In quest'opera Sordi non ha modo di esprimere la sua comicità, la sua satira, il suo umorismo. E' un Sordi diverso che si esibisce in un pezzo di bravura ineguagliato, in una prestazione maiuscola. E' un film triste, amaro, quasi tragico, senza neanche la consolazione di un buon finale, se non la consapevolezza del maestro Mombelli di essere stato sconfitto ma non vinto. Fedele al romanzo da cui è tratto, ne ricrea le giuste atmosfere e ne trasmette gli adeguati messaggi.
[+] fedele ma non troppo, per fortuna
(di mauro.t)
[ - ] fedele ma non troppo, per fortuna
[+] infatti...
(di ciaco63)
[ - ] infatti...
|
|
[+] lascia un commento a yanez »
[ - ] lascia un commento a yanez »
|
|
d'accordo? |
|
salvonastasi
|
sabato 29 gennaio 2011
|
da dove viene la lega nord.
|
|
|
|
Eccola li l'Italia di oggi, l'italia che c'è sempre stata. L'italia cinica, gretta, ignorante, stupida, idiota, cinica, insensibile, l'italia fuori dalla storia, sempre corrotta, sempre avida, sempre ributtante.
Antesignano di Fantozzi, il maestro di Vigevano impartisce fascisticamente lezioni di morale ai figli della più bieca borghesia padana.
Lui è sopraffatto dalla mancanza del potere d'acquisto (vengono in mente le canzoni di Tenco che si dispera di non poter mantenere l'amata), lei sbava per pensieri di agiatezza, di reputazione, di odio.
Sullo sfondo una mostruosa Vigevano di uno sfocato dopoguerra.
L'apice dell'aberrazione si raggiunge quando il figlio Rino prende a sberle il padre che piagnucola per la morte della madre e lo rimbrotta come se non fosse successo niente.
[+]
Eccola li l'Italia di oggi, l'italia che c'è sempre stata. L'italia cinica, gretta, ignorante, stupida, idiota, cinica, insensibile, l'italia fuori dalla storia, sempre corrotta, sempre avida, sempre ributtante.
Antesignano di Fantozzi, il maestro di Vigevano impartisce fascisticamente lezioni di morale ai figli della più bieca borghesia padana.
Lui è sopraffatto dalla mancanza del potere d'acquisto (vengono in mente le canzoni di Tenco che si dispera di non poter mantenere l'amata), lei sbava per pensieri di agiatezza, di reputazione, di odio.
Sullo sfondo una mostruosa Vigevano di uno sfocato dopoguerra.
L'apice dell'aberrazione si raggiunge quando il figlio Rino prende a sberle il padre che piagnucola per la morte della madre e lo rimbrotta come se non fosse successo niente.
Se non fosse per la sottile ironia suggerita dal macchiettismo dell'umorismo incredulo del romano contro il cinismo vomitevole del padano sarebbe dura da mangiare giù.
Un film impietoso sul disastro della classe media italiana negli anni del maledetto boom economico.
Una citazione speciale va alla scena grottesca del delirio febbrile di Alberto Sordi.
Da vedere e rivedere, per capire da dove veniamo e che lo schifo è stato sempre parte integrante di questa nostra incultura.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a salvonastasi »
[ - ] lascia un commento a salvonastasi »
|
|
d'accordo? |
|
ciaco63
|
martedì 28 aprile 2015
|
da vedere per riconoscerci....
|
|
|
|
Vedere un film di quel grande autore di cinema che è stato Petri è sempre l'occasione per noi di fare i conti con la nostra coscienza e la nostra storia di cittadini di questa nostra Italia. Attraversando (e uso questa parola per indicare una lettura non superficiale) le sue opere non si può non restare scossi dalla sua capacità di vedere i mali del nostro paese e di prevederne l'amaro futuro. 'Il maestro di Vigevano', anche se non rappresenta il suo capolavoro, rispecchia il suo modo di fare cinema: raccontare una storia per ricordarci chi siamo con la schiettezza di chi ha voluto far cinema anche per scuotere la nostra coscienza sopita.
[+]
Vedere un film di quel grande autore di cinema che è stato Petri è sempre l'occasione per noi di fare i conti con la nostra coscienza e la nostra storia di cittadini di questa nostra Italia. Attraversando (e uso questa parola per indicare una lettura non superficiale) le sue opere non si può non restare scossi dalla sua capacità di vedere i mali del nostro paese e di prevederne l'amaro futuro. 'Il maestro di Vigevano', anche se non rappresenta il suo capolavoro, rispecchia il suo modo di fare cinema: raccontare una storia per ricordarci chi siamo con la schiettezza di chi ha voluto far cinema anche per scuotere la nostra coscienza sopita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciaco63 »
[ - ] lascia un commento a ciaco63 »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
mercoledì 25 ottobre 2017
|
spaccato lucido e malinconico
|
|
|
|
Elio Petri , uno dei Maestri del cinema italiano del '900, si cimenta con la messa in scena cinematografica del romanzo omonimo di Lucio Mastronardi che collaborò anche alla stesura della sceneggiatura , insieme a Incrocci, Scarpelli ed allo stesso Petri. Il protagonista è il Maestro Mombelli, interpretato da un impeccabile e penetrante Alberto Sordi, fuori dai soliti canoni del cittadino romano, poichè la vicenda ,come dice il titolo si svolge in un paese del Nord Italia. Vicende e miserie di un appartenente ad una classe lavoratrice legata ancora a schemi desueti ,come la gerarchia dei saperi di Gentiliana memoria, ed il preside interpretato da Pereghi è la perfetta ed odiosa incarnazione.
[+]
Elio Petri , uno dei Maestri del cinema italiano del '900, si cimenta con la messa in scena cinematografica del romanzo omonimo di Lucio Mastronardi che collaborò anche alla stesura della sceneggiatura , insieme a Incrocci, Scarpelli ed allo stesso Petri. Il protagonista è il Maestro Mombelli, interpretato da un impeccabile e penetrante Alberto Sordi, fuori dai soliti canoni del cittadino romano, poichè la vicenda ,come dice il titolo si svolge in un paese del Nord Italia. Vicende e miserie di un appartenente ad una classe lavoratrice legata ancora a schemi desueti ,come la gerarchia dei saperi di Gentiliana memoria, ed il preside interpretato da Pereghi è la perfetta ed odiosa incarnazione. Tronfio, borioso, arrogante e pomposo , non fa altro che vessare gli insegnanti della sua scuola, comportandosi come un feudatario che ha diritto di vita e di morte sui sudditi, Dal canto loro , i maestri sono fatti della stessa pasta e si scambiano gli alunni in basa alla classe socilae di appartenenza, avezzi alla maldicenza ed al pettegolezzo, odiano il loro tiranno ma si genuflettuno ogni volta che il cerimoniale lo prescrive. Un giorno Mombelli, convinto dalla moglie Ada ( Claire Bloom), lascia la scuola per diventare piccolo imprenditore nel ramo calzaturiero. La sua liquidazione verrà investita nella nascente attività. Ma il miraggio del facile guadagno, all'epoca onnipresente visto che il film è ambientato negli anni del Boon economico, viene offuscato dagli oneri fiscali ( aggirati illegalmente) , le mille difficoltà quotidiane ed il difficile rapporto tra Mombelli , la moglie ed il cognato, arrogante e manesco. Poichè ne uccide più la lingua che la spada, Mombelli incautamente parlerà alla persona sbagliata ( un agente del fisco in incognito) di tutte i retroscena della sua attività e questo segnerà la fine del sogno di diventare imprenditore ed altresì la conclusione del suo matrimonio. Tornerà all'insegnamento dopo esser diventato vedovo, rassegnato a vivere nel tetro squallo re di giorni tutti uguali. Uno spaccato lucido, malinconico ed impietoso di un mondo che pur essendo cambiato, ha mantenuto inalterati i suoi difetti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
stefano capasso
|
giovedì 3 ottobre 2019
|
il conflitto tra potere e amore
|
|
|
|
Il maestro Mombelli insegna alle elementari a Vigevano. Sposato e con un figlio fatica a portare avanti un’esistenza al limite della dignità a causa del misero stipendio che prende. Gli rimane lo scopo “missionario” del suo lavoro di educatore e della condizione sociale che questo comporta; per questa ragione non vuole che la moglie vada a lavorare in fabbrica. Ma quando questa riesce a convincerlo a prendere la liquidazione per aprire una piccola fabbrichetta di scarpe, qualcosa cambia. Ben presto però la condizione iniziale verrà ripristinata, con alcune grandi differenze.
Una commedia amara di Elio Petri sul momento storico del boom economico.
[+]
Il maestro Mombelli insegna alle elementari a Vigevano. Sposato e con un figlio fatica a portare avanti un’esistenza al limite della dignità a causa del misero stipendio che prende. Gli rimane lo scopo “missionario” del suo lavoro di educatore e della condizione sociale che questo comporta; per questa ragione non vuole che la moglie vada a lavorare in fabbrica. Ma quando questa riesce a convincerlo a prendere la liquidazione per aprire una piccola fabbrichetta di scarpe, qualcosa cambia. Ben presto però la condizione iniziale verrà ripristinata, con alcune grandi differenze.
Una commedia amara di Elio Petri sul momento storico del boom economico. A molti una vita fatta di poche cose ed oneste, spesso tra le umiliazioni dei padroni, non basta. La corsa all’arricchimento coinvolge tutti e spesso si ricorre anche a pratiche non proprio corrette. Il dilemma del tempo è conciliare la necessità di costruire un potere personale nuovo con quella di conservare gli affetti. Su questo conflitto si sfalda la coppia dei protagonisti Sembra davvero impossibile riuscire a tenere insieme amore e potere. Ma se la situazione economica può cambiare fino s ribaltarsi completamente, il senso del proprio io può rimanere intatto anche attraverso sconfitte e dolori. E cosi nella storia che finisce come era iniziata si può trovare un percorso umano intenso che pur dolorosamente riesce a cambiare il senso dell’esistenza.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefano capasso »
[ - ] lascia un commento a stefano capasso »
|
|
d'accordo? |
|
|