gianluca sersante
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mercoledì 28 ottobre 2015
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una delle mie commedie preferite!
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il primo grande vero paolo genovese che gia da questo film dimostra tutto il suo stile che mettera a frutto con i successivi , bellessimi film..
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great steven
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martedì 15 luglio 2014
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sceneggiatura fiacca e problemi affrontati male.
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QUESTA NOTTE è ANCORA NOSTRA (IT, 2008) diretto da LUCA MINIERO & PAOLO GENOVESE. Interpretato da NICOLAS VAPORIDIS – VALENTINA IZUMI COCCO – MASSIMILIANO BRUNO – ILARIA SPADA – PAOLA TIZIANA CRUCIANI – HAL YAMANOUCHI – ZHANG XU – MAURIZIO MATTIOLI – FRANCO CALIFANO § Dipendente nella ditta di pompe funebri del padre, Massimo sogna di sfondare nel mondo della musica con la sua rock band, che dirige insieme all’amico di sempre Andrea. Costretto da un produttore discografico a trovare una cantante con gli occhi a mandorla, conosce Jing, cinese immigrata di seconda generazione, che lavora in un supermercato e che, per sfuggire alla prospettiva di un matrimonio combinato dai genitori oltremodo tradizionalisti, lo spaccia per fidanzato.
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QUESTA NOTTE è ANCORA NOSTRA (IT, 2008) diretto da LUCA MINIERO & PAOLO GENOVESE. Interpretato da NICOLAS VAPORIDIS – VALENTINA IZUMI COCCO – MASSIMILIANO BRUNO – ILARIA SPADA – PAOLA TIZIANA CRUCIANI – HAL YAMANOUCHI – ZHANG XU – MAURIZIO MATTIOLI – FRANCO CALIFANO § Dipendente nella ditta di pompe funebri del padre, Massimo sogna di sfondare nel mondo della musica con la sua rock band, che dirige insieme all’amico di sempre Andrea. Costretto da un produttore discografico a trovare una cantante con gli occhi a mandorla, conosce Jing, cinese immigrata di seconda generazione, che lavora in un supermercato e che, per sfuggire alla prospettiva di un matrimonio combinato dai genitori oltremodo tradizionalisti, lo spaccia per fidanzato. Finisce che i due s’innamorano sul serio e vivono una stupenda storia d’amore… almeno fintantoché non spunteranno fuori le reciproche contraddizioni e obblighi morali, ossia che lui ha adoperato lei per trovare la maniera di ingranare musicalmente, e che lei ha utilizzato lui per eludere l’imbecille sposo promesso a lei da parte del padre e della madre rigorosamente reazionari. Ma alla fine tutte le difficoltà si appianeranno e la coppia potrà continuare la sua storia d’amore. Si sono messi in otto a scrivere la sceneggiatura di questa imbellettata farsa interetnica, che trova il suo turbo nella ricerca di felicità e di appagamento di questi ragazzi familisti e conservatori che vivono una realtà che pretende di più di un becero consumismo, inseguendo sogni ancorché confusi che accarezzano una positività utopica (ma non troppo) da toccare con un dito e articolando almeno frasi di senso compiuto che non tradiscono un copione inconsistente ma tutto sommato gradevole. L’incontro/scontro fra culture è affrontato approssimativamente ma senza volgarità, e lo sguardo sui ragazzi è stereotipato ma meno fastidioso che in altre pellicole del genere. Genovese e Miniero, coadiuvati dalla squadra di Notte prima degli esami (Fausto Brizzi e Marco Martani sceneggiatori con penna romantica alla mano), hanno confezionato una teen comedy che non si prende troppo sul serio e che va nel segno solo parzialmente, benché le interpretazioni siano di livello discreto e la colonna sonora (diciotto canzoni di Daniele Silvestri o a sua cura) non appartenga al guazzabuglio impresentabile della New Wave da disco-dance. Partecipazione straordinaria di F. Califano (che fa il verso a sé stesso in un romanesco puramente vezzeggiativo e motteggiante) e di M. Mattioli (che tradisce segretamente l’italico spaghetto con i corrispettivi di soia), oltre ad attori giapponesi camuffati da cinesi. Bruno fa da contraltare caciarone a Vaporidis, che comunque dovrebbe pensare a rinnovarsi e ad abbandonare le commedie romantiche in funzione di altri generi nei quali potrebbe esprimere più compiutamente le sue non pessime doti recitative. I caratteristi mettono in ombra due protagonisti un po’ anonimi (anche se la Izumi Cocco, figlia di un italiano e di un’orientale, si impegna a fondo nell’intingere il suo personaggio doveroso, pragmatico e dotato di una distinta femminilità), ma a mangiarsi il film non sono loro, bensì gli sponsor, gonfiati da un goffo product placement. Nel complesso, tuttavia, si poteva fare di meglio, e per meglio intendo: una maggiore attenzione al problema del contatto intercontinentale fra culture diverse con l’obiettivo di approfondire il tema e metterne in luce aspetti chiari o contraddittori; un’inferiore presenza di consumistici luoghi comuni e un superiore apporto di situazioni comiche, gag ad effetto assicurato e divertimenti recitativi e scenografici; un approccio meno materialistico e più studiato della vicenda cinematografica che sarebbe stato possibile mettere in pratica grazie a un copione maggiormente spassoso, ricco, potente, scomponibile in fratture a sé stanti e ben poco sanabile perché già di per sé completo e pronto. Il titolo del film è preso a prestito da un verso di una canzone di Antonello Venditti.
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no_data
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lunedì 16 giugno 2014
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commedia light
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Film grazioso anche se ricco di luoghi comuni, con buoni spunti comici. Mattioli fa sempre la sua figura! Il finale veramente un po' troppo forzato e sdolcinato. Comunque nel complesso godibile.
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marco chiappetta
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domenica 23 settembre 2012
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divertente volo diretto roma/cina
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"Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra" cantava così Venditti più di qualche anno fa, ma questa volta i quattro protagonisti la maturità l'hanno già superata. Questa volta il tema da affrontare è la diffcile, ma non troppo, integrazione culturale nella Roma della prima decade degli anni 2000. Massimo e Andrea sono due musicisti che per vivere lavorano nell'agenzia funebre di famiglia, per tentare di sfondare si affidano ad un manager che gli consiglia di inserire una componente orientale nella loro band. Da qui inizia la ricerca di una cantante nella comunità cinese della capitale che termina con la scoperta di Jing. La bella orientale però non è molto propensa sul cantare ma è costretta a far buon viso a cattivo gioco per risolvere una questione personale, consigliata dalla sua migliore amica.
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"Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra" cantava così Venditti più di qualche anno fa, ma questa volta i quattro protagonisti la maturità l'hanno già superata. Questa volta il tema da affrontare è la diffcile, ma non troppo, integrazione culturale nella Roma della prima decade degli anni 2000. Massimo e Andrea sono due musicisti che per vivere lavorano nell'agenzia funebre di famiglia, per tentare di sfondare si affidano ad un manager che gli consiglia di inserire una componente orientale nella loro band. Da qui inizia la ricerca di una cantante nella comunità cinese della capitale che termina con la scoperta di Jing. La bella orientale però non è molto propensa sul cantare ma è costretta a far buon viso a cattivo gioco per risolvere una questione personale, consigliata dalla sua migliore amica. La coppia Genovese-Miniero estrae dal cilindo un simpatico ed inaspettato coniglio che funziona, e molto bene, grazie anche ad un ottimo cast dove spiccano i protagonisti Vaporidis e Izumi. La pellicola, divertente in molti frangenti, ci mostra una Roma delle "seconde generazioni" che è molto vicina dal superare le barriere culturali e ci fa ben sperare per un futuro migliore di integrazione sociale.
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bloodydreadnought
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sabato 6 agosto 2011
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Carino anche se banale come tutti i film di Vaporidis
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epidemic
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sabato 23 luglio 2011
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la solita accozzaglia di luoghi comuni
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forse meriterebbe una stella, la verità che ha un copione intriso di battute e luoghi comuni, la verità è che Vaporidis non riesce ad uscire da questo suo personaggio (forse un tentativo con Cemento Armato), la verità è che il cameo di Pannofino è la parte migliore del film e i soliti noti come Mattioli risollevano un pò le sorti di questo film. Sembra incredibile a quanto questo film sembra una fiction. Tutto scorre in maniera così banale che non solo si prevede il finale (e quello è il meno) ma addirittura diventano insopportabili certe scene di integralismo cino-romano. Forse aspettarsi chissa che cosa da Miniero (un'altra serie di luoghi comuni con Benvenuti al sud) era un'utopia ma da Genovese che qualcosa ha fatto sinceramente si.
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forse meriterebbe una stella, la verità che ha un copione intriso di battute e luoghi comuni, la verità è che Vaporidis non riesce ad uscire da questo suo personaggio (forse un tentativo con Cemento Armato), la verità è che il cameo di Pannofino è la parte migliore del film e i soliti noti come Mattioli risollevano un pò le sorti di questo film. Sembra incredibile a quanto questo film sembra una fiction. Tutto scorre in maniera così banale che non solo si prevede il finale (e quello è il meno) ma addirittura diventano insopportabili certe scene di integralismo cino-romano. Forse aspettarsi chissa che cosa da Miniero (un'altra serie di luoghi comuni con Benvenuti al sud) era un'utopia ma da Genovese che qualcosa ha fatto sinceramente si.
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don64
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lunedì 18 gennaio 2010
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film...simpatico
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Film commedia italiana simpatica ben interpretata da attori gia' noti per questo genere.La trama e' simpatica come la recitazione.Il film complessivamente e' godibile.Voto 7
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lucio
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lunedì 20 aprile 2009
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ottimo
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risate a volonta, ritmo e bravi attori. W la commedia italiana
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veruska
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domenica 20 aprile 2008
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l'amore
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certo c'è chi dice che è banale..ma io penso che l'amore non può essere banale..tutto qua..nicolas sei proprio un bel tipo!!!
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