o.d.n.
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venerdì 28 marzo 2008
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cina perche no??
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spiritoso spaccato di vita di quartiere, ove con un artificio (la ricerca di una cantante esotica secondo la richiesta del capriccioso manager-produttore) calzante e credibile, viene felicemente introdotto, in chiave dissacrante ma sicuramente ottimistica, il tema del confronto con il diverso, 'gli altri', in questo caso la comunita' cinese, tema familiare per chi vive in una citta' multietnica come Roma,e non solo. nuovo e vincente l'approccio con un argomento cosi' scabroso, qui addirittura divertente, non a caso affidato alla spensieratezza dei giovani, che, giustamente annoiati dal lavoro di papa' , rincorrono i loro sogni musicali in una cinesina tutto pepe, proposta come deus ex machina della loro band.
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spiritoso spaccato di vita di quartiere, ove con un artificio (la ricerca di una cantante esotica secondo la richiesta del capriccioso manager-produttore) calzante e credibile, viene felicemente introdotto, in chiave dissacrante ma sicuramente ottimistica, il tema del confronto con il diverso, 'gli altri', in questo caso la comunita' cinese, tema familiare per chi vive in una citta' multietnica come Roma,e non solo. nuovo e vincente l'approccio con un argomento cosi' scabroso, qui addirittura divertente, non a caso affidato alla spensieratezza dei giovani, che, giustamente annoiati dal lavoro di papa' , rincorrono i loro sogni musicali in una cinesina tutto pepe, proposta come deus ex machina della loro band. la freschezza dei dialoghi, la simpatia dei personaggi, svilisce il problema dell'invasione gialla (tirata in ballo spesso solo in termini di concorrenza commerciale,qui invece piacevolmente protagonista) e ci offre una prospettiva piu' allegra , un confronto piu' felice con gli altri, che al primo impatto ci appaiono lontani, ma che possono arricchire e cambiare inaspettatamente il nostro futuro. divertente e garbato, affronta temi importanti (disoccupazione giovanile, la ricerca dell'amore, la solitudine , le differenze culturali )con una delicata vena di ironia, che ci trascina senza noia verso un finale prevedibile ma gustoso.film per tutta la famiglia, gradevole nel ritmo, suggerisce vivacita' e positivo fatalismo, si esce dalla sala sorridenti.
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(di idealista)
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epidemic
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sabato 23 luglio 2011
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la solita accozzaglia di luoghi comuni
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forse meriterebbe una stella, la verità che ha un copione intriso di battute e luoghi comuni, la verità è che Vaporidis non riesce ad uscire da questo suo personaggio (forse un tentativo con Cemento Armato), la verità è che il cameo di Pannofino è la parte migliore del film e i soliti noti come Mattioli risollevano un pò le sorti di questo film. Sembra incredibile a quanto questo film sembra una fiction. Tutto scorre in maniera così banale che non solo si prevede il finale (e quello è il meno) ma addirittura diventano insopportabili certe scene di integralismo cino-romano. Forse aspettarsi chissa che cosa da Miniero (un'altra serie di luoghi comuni con Benvenuti al sud) era un'utopia ma da Genovese che qualcosa ha fatto sinceramente si.
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forse meriterebbe una stella, la verità che ha un copione intriso di battute e luoghi comuni, la verità è che Vaporidis non riesce ad uscire da questo suo personaggio (forse un tentativo con Cemento Armato), la verità è che il cameo di Pannofino è la parte migliore del film e i soliti noti come Mattioli risollevano un pò le sorti di questo film. Sembra incredibile a quanto questo film sembra una fiction. Tutto scorre in maniera così banale che non solo si prevede il finale (e quello è il meno) ma addirittura diventano insopportabili certe scene di integralismo cino-romano. Forse aspettarsi chissa che cosa da Miniero (un'altra serie di luoghi comuni con Benvenuti al sud) era un'utopia ma da Genovese che qualcosa ha fatto sinceramente si.
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great steven
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martedì 15 luglio 2014
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sceneggiatura fiacca e problemi affrontati male.
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QUESTA NOTTE è ANCORA NOSTRA (IT, 2008) diretto da LUCA MINIERO & PAOLO GENOVESE. Interpretato da NICOLAS VAPORIDIS – VALENTINA IZUMI COCCO – MASSIMILIANO BRUNO – ILARIA SPADA – PAOLA TIZIANA CRUCIANI – HAL YAMANOUCHI – ZHANG XU – MAURIZIO MATTIOLI – FRANCO CALIFANO § Dipendente nella ditta di pompe funebri del padre, Massimo sogna di sfondare nel mondo della musica con la sua rock band, che dirige insieme all’amico di sempre Andrea. Costretto da un produttore discografico a trovare una cantante con gli occhi a mandorla, conosce Jing, cinese immigrata di seconda generazione, che lavora in un supermercato e che, per sfuggire alla prospettiva di un matrimonio combinato dai genitori oltremodo tradizionalisti, lo spaccia per fidanzato.
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QUESTA NOTTE è ANCORA NOSTRA (IT, 2008) diretto da LUCA MINIERO & PAOLO GENOVESE. Interpretato da NICOLAS VAPORIDIS – VALENTINA IZUMI COCCO – MASSIMILIANO BRUNO – ILARIA SPADA – PAOLA TIZIANA CRUCIANI – HAL YAMANOUCHI – ZHANG XU – MAURIZIO MATTIOLI – FRANCO CALIFANO § Dipendente nella ditta di pompe funebri del padre, Massimo sogna di sfondare nel mondo della musica con la sua rock band, che dirige insieme all’amico di sempre Andrea. Costretto da un produttore discografico a trovare una cantante con gli occhi a mandorla, conosce Jing, cinese immigrata di seconda generazione, che lavora in un supermercato e che, per sfuggire alla prospettiva di un matrimonio combinato dai genitori oltremodo tradizionalisti, lo spaccia per fidanzato. Finisce che i due s’innamorano sul serio e vivono una stupenda storia d’amore… almeno fintantoché non spunteranno fuori le reciproche contraddizioni e obblighi morali, ossia che lui ha adoperato lei per trovare la maniera di ingranare musicalmente, e che lei ha utilizzato lui per eludere l’imbecille sposo promesso a lei da parte del padre e della madre rigorosamente reazionari. Ma alla fine tutte le difficoltà si appianeranno e la coppia potrà continuare la sua storia d’amore. Si sono messi in otto a scrivere la sceneggiatura di questa imbellettata farsa interetnica, che trova il suo turbo nella ricerca di felicità e di appagamento di questi ragazzi familisti e conservatori che vivono una realtà che pretende di più di un becero consumismo, inseguendo sogni ancorché confusi che accarezzano una positività utopica (ma non troppo) da toccare con un dito e articolando almeno frasi di senso compiuto che non tradiscono un copione inconsistente ma tutto sommato gradevole. L’incontro/scontro fra culture è affrontato approssimativamente ma senza volgarità, e lo sguardo sui ragazzi è stereotipato ma meno fastidioso che in altre pellicole del genere. Genovese e Miniero, coadiuvati dalla squadra di Notte prima degli esami (Fausto Brizzi e Marco Martani sceneggiatori con penna romantica alla mano), hanno confezionato una teen comedy che non si prende troppo sul serio e che va nel segno solo parzialmente, benché le interpretazioni siano di livello discreto e la colonna sonora (diciotto canzoni di Daniele Silvestri o a sua cura) non appartenga al guazzabuglio impresentabile della New Wave da disco-dance. Partecipazione straordinaria di F. Califano (che fa il verso a sé stesso in un romanesco puramente vezzeggiativo e motteggiante) e di M. Mattioli (che tradisce segretamente l’italico spaghetto con i corrispettivi di soia), oltre ad attori giapponesi camuffati da cinesi. Bruno fa da contraltare caciarone a Vaporidis, che comunque dovrebbe pensare a rinnovarsi e ad abbandonare le commedie romantiche in funzione di altri generi nei quali potrebbe esprimere più compiutamente le sue non pessime doti recitative. I caratteristi mettono in ombra due protagonisti un po’ anonimi (anche se la Izumi Cocco, figlia di un italiano e di un’orientale, si impegna a fondo nell’intingere il suo personaggio doveroso, pragmatico e dotato di una distinta femminilità), ma a mangiarsi il film non sono loro, bensì gli sponsor, gonfiati da un goffo product placement. Nel complesso, tuttavia, si poteva fare di meglio, e per meglio intendo: una maggiore attenzione al problema del contatto intercontinentale fra culture diverse con l’obiettivo di approfondire il tema e metterne in luce aspetti chiari o contraddittori; un’inferiore presenza di consumistici luoghi comuni e un superiore apporto di situazioni comiche, gag ad effetto assicurato e divertimenti recitativi e scenografici; un approccio meno materialistico e più studiato della vicenda cinematografica che sarebbe stato possibile mettere in pratica grazie a un copione maggiormente spassoso, ricco, potente, scomponibile in fratture a sé stanti e ben poco sanabile perché già di per sé completo e pronto. Il titolo del film è preso a prestito da un verso di una canzone di Antonello Venditti.
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