dario
|
martedì 28 aprile 2015
|
geniale
|
|
|
|
Un gioiello grazie alla regia di Lang e agli attori che si prestano al gioco. Tiene con il fiato sospeso e fa gridare al miracolo per certe trovate, semplici quanto efficaci perché presentate con garbo ed intelligenza. Ritmo incalzante, sceneggiatura perfetta. Finale strabiliante. Film senza tempo, geniale.
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
cineamiamoci
|
venerdì 8 novembre 2013
|
cinematto
|
|
|
|
il film nella prima parte è notevole, ma il finale è COMPLETAMENTE ASSURDO e banalizza l'opera nel suo insieme.
|
|
[+] lascia un commento a cineamiamoci »
[ - ] lascia un commento a cineamiamoci »
|
|
d'accordo? |
|
cineamiamoci
|
venerdì 8 novembre 2013
|
bello ma..
|
|
|
|
il film nella prima parte è notevole, ma il finale è COMPLETAMENTE ASSURDO e banalizza l'opera nel suo insieme......veramente peccato !
|
|
[+] lascia un commento a cineamiamoci »
[ - ] lascia un commento a cineamiamoci »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
domenica 4 settembre 2011
|
l'occasione fa l'uomo assassino
|
|
|
|
Il professor Richard Wanley, dopo essere uscito dal circolo esclusivo che frequenta spesso, nota un bel quadro in vetrina. Un attimo dopo compare proprio la donna in esso ritratta. L'uomo ne è affascinato e la donna, molto accattivante, lo invita a casa sua. Mentre quest'ultima gli mostra delle bozze dell'autore di quel quadro, irrompe un uomo di cui la donna è l'amante. L'uomo, preso dalla gelosia, si butta su Richard tentando di strangolarlo. La donna gli passa una forbice e Richard così lo colpisce più volte fino ad ucciderlo. Ecco che, un uomo mite e tranquillo come il professor Wanley si è trasformato in un efferato assassino, al quale non resta che occultare il cadavere per tornare alla sua solita vita.
[+]
Il professor Richard Wanley, dopo essere uscito dal circolo esclusivo che frequenta spesso, nota un bel quadro in vetrina. Un attimo dopo compare proprio la donna in esso ritratta. L'uomo ne è affascinato e la donna, molto accattivante, lo invita a casa sua. Mentre quest'ultima gli mostra delle bozze dell'autore di quel quadro, irrompe un uomo di cui la donna è l'amante. L'uomo, preso dalla gelosia, si butta su Richard tentando di strangolarlo. La donna gli passa una forbice e Richard così lo colpisce più volte fino ad ucciderlo. Ecco che, un uomo mite e tranquillo come il professor Wanley si è trasformato in un efferato assassino, al quale non resta che occultare il cadavere per tornare alla sua solita vita. Ma non essendo pratico di queste cose, troverà non poche difficoltà...
Un giallo con i fiocchi, di quelli che solo Hitchcock sa fare. Ma qui il regista è il tedesco Fritz Lang, che traspone egreggiamente un romanzo di J.H. Wallis. Finale a sorpresa. Ottima la prova di Edward G. Robinson nei panni di Richard Wanley, i cui primi piani carichi di espressività trasmettono al meglio le ansie e le paure del protagonista.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
mondolariano
|
sabato 23 aprile 2011
|
un'analisi psicologica
|
|
|
|
Uno dei classici bei film di una volta, che si riguardano sempre volentieri. Uno di quei drammi che con la massima sobrietà riescono ad esprimere tutto il fascino possibile. Non occorre alcun effetto speciale, infatti, per descrivere il cittadino comune, l’uomo metropolitano che all’improvviso si trova a vivere un incubo mortale. Il grande Edward G.Robinson tratteggia un uomo dai modi cortesi, molto garbato anche per merito del doppiatore italiano: un uomo in balia degli eventi che, dopo aver commesso un omicidio per legittima difesa, premedita il successivo con una tal leggerezza da creare un capolavoro di ambiguità, un ibrido tra senso di coscienza e volontà di cedere al male. Queste sottigliezze psicologiche (che denotano la regia tedesca di Fritz Lang, memore di Freud e della Vienna dell’anteguerra) fanno dimenticare alcuni errori come la ricostruzione dei fatti ad opera dell’amico ispettore, troppo facile e precisa nel calare immediatamente il protagonista nei panni del sospettato.
[+]
Uno dei classici bei film di una volta, che si riguardano sempre volentieri. Uno di quei drammi che con la massima sobrietà riescono ad esprimere tutto il fascino possibile. Non occorre alcun effetto speciale, infatti, per descrivere il cittadino comune, l’uomo metropolitano che all’improvviso si trova a vivere un incubo mortale. Il grande Edward G.Robinson tratteggia un uomo dai modi cortesi, molto garbato anche per merito del doppiatore italiano: un uomo in balia degli eventi che, dopo aver commesso un omicidio per legittima difesa, premedita il successivo con una tal leggerezza da creare un capolavoro di ambiguità, un ibrido tra senso di coscienza e volontà di cedere al male. Queste sottigliezze psicologiche (che denotano la regia tedesca di Fritz Lang, memore di Freud e della Vienna dell’anteguerra) fanno dimenticare alcuni errori come la ricostruzione dei fatti ad opera dell’amico ispettore, troppo facile e precisa nel calare immediatamente il protagonista nei panni del sospettato. Ma sono errori davvero minimi.
Incredibile colpo di scena finale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mondolariano »
[ - ] lascia un commento a mondolariano »
|
|
d'accordo? |
|
greta jackson
|
martedì 14 dicembre 2010
|
noir
|
|
|
|
Fritz Lang è un maestro del genere noir e questo film neè la prova,fa capire come sia sottile la linea che divide il sogno dalla realtà,con un cast eccelente e atmosfera lugubre e onirica.Un film da vedere ogni volta che si ha voglia di noir!!l
|
|
[+] lascia un commento a greta jackson »
[ - ] lascia un commento a greta jackson »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
sabato 18 settembre 2010
|
il cinema-ritratto di lang
|
|
|
|
Lasciata la tematica antinazista presente nei film DUELLO MORTALE e ANCHE I BOIA MUOIONO,lang ritorna al tema dell'apparenza e del doppio,dirigendo probabilmente il suo capolavoro.La storia racconta la disavventura di un criminologo che colpito da una donna in un ritratto non crede ai suoi occhi quando la vede apparire nella realta'.Passando la notte con lei ,si trova coinvolto in un omicidio commesso da lui stesso per legittima difesa a casa della donna,d quel momento provera' a far sparire il corpo ma forse non ha calcolato che la polizia ha metodi molto particolari per risolvere il caso,ma se in realta' tutto cio' non fosse mai accaduto?Film eccellente che possiede delle sequenze spetacolari(il finale in cui il professore esce dal sogno e torna nella realta',oppure magistrale la fuga con il morto in macchina ed i continui impedimenti) ma di estremo fascino e' la protagonista femminile che incarna il "il parto"della notte ,e fa perdere l'innocenza del professore ,ma il doppio del medesimo e' una possibilita' che si precipita nella dimensione ontologica ,e raggiunta la morte del sogno,partorisce al vita' della realta'.
[+]
Lasciata la tematica antinazista presente nei film DUELLO MORTALE e ANCHE I BOIA MUOIONO,lang ritorna al tema dell'apparenza e del doppio,dirigendo probabilmente il suo capolavoro.La storia racconta la disavventura di un criminologo che colpito da una donna in un ritratto non crede ai suoi occhi quando la vede apparire nella realta'.Passando la notte con lei ,si trova coinvolto in un omicidio commesso da lui stesso per legittima difesa a casa della donna,d quel momento provera' a far sparire il corpo ma forse non ha calcolato che la polizia ha metodi molto particolari per risolvere il caso,ma se in realta' tutto cio' non fosse mai accaduto?Film eccellente che possiede delle sequenze spetacolari(il finale in cui il professore esce dal sogno e torna nella realta',oppure magistrale la fuga con il morto in macchina ed i continui impedimenti) ma di estremo fascino e' la protagonista femminile che incarna il "il parto"della notte ,e fa perdere l'innocenza del professore ,ma il doppio del medesimo e' una possibilita' che si precipita nella dimensione ontologica ,e raggiunta la morte del sogno,partorisce al vita' della realta'.Unico,magistrale,magnifico,come del resto lo e' sempre stato il cinema di Lang ,fatta eccezione per alcuni film in cui mancava questo tocco da maestro.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
il cinefilo
|
martedì 14 settembre 2010
|
uno dei capolavori del cinema noir
|
|
|
|
TRAMA:Un professore di criminologia rimane invischiato,insieme a una ragazza,in un omicidio e tenteranno di evitare di essere arrestati ma compare un ricattatore...COMMENTO:Si tratta indubbiamente di uno dei migliori film del regista tedesco Fritz Lang e una pietra miliare del cinema noir.
La storia viene raccontata con le cadenze oniriche di un incubo confermandogli una notevole"originalità di stile"per il genere di cinema scelto dal regista e Edward G.Robinson è assolutamente perfetto nel ruolo di un uomo annoiato di mezza età che si ritrova,di colpo,a dover fuggire dalla giustizia.
Il colpo di scena finale è effettivamente(forse)imprevedibile e stupefacente ma potrebbe anche essere,peraltro comprensibilmente,oggetto di varie critiche e non è detto che possa soddisfare tutti.
[+]
TRAMA:Un professore di criminologia rimane invischiato,insieme a una ragazza,in un omicidio e tenteranno di evitare di essere arrestati ma compare un ricattatore...COMMENTO:Si tratta indubbiamente di uno dei migliori film del regista tedesco Fritz Lang e una pietra miliare del cinema noir.
La storia viene raccontata con le cadenze oniriche di un incubo confermandogli una notevole"originalità di stile"per il genere di cinema scelto dal regista e Edward G.Robinson è assolutamente perfetto nel ruolo di un uomo annoiato di mezza età che si ritrova,di colpo,a dover fuggire dalla giustizia.
Il colpo di scena finale è effettivamente(forse)imprevedibile e stupefacente ma potrebbe anche essere,peraltro comprensibilmente,oggetto di varie critiche e non è detto che possa soddisfare tutti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a il cinefilo »
[ - ] lascia un commento a il cinefilo »
|
|
d'accordo? |
|
lisbeth
|
giovedì 1 ottobre 2009
|
il confine incerto tra realta’ ……..
|
|
|
|
Tratto dal racconto di J.H.Wallis, Once Off Guard, The Woman in the Window appartiene a quella serie giallo/thriller a cui Lang si dedicò negli anni quaranta, creando autentici capolavori del genere noir. Nella prima scena il prof. Richard Wanley dell’Università di Gotham sta tenendo una prolusione su “Considerazioni sulla psicologia dell’omicidio”. Partendo dalla Bibbia, rivisita il “non uccidere” in chiave psicanalitica e giurisprudenziale, tenendo d’occhio “le moderne cognizioni sugli impulsi che conducono all’omicidio” e il criterio relativistico che la legge assume nel contemplare e distinguere “varie categorie di omicidio, categorie che corrispondono a certi gradi di colpa, considerati in funzione degli impulsi che hanno preceduto il delitto”.
[+]
Tratto dal racconto di J.H.Wallis, Once Off Guard, The Woman in the Window appartiene a quella serie giallo/thriller a cui Lang si dedicò negli anni quaranta, creando autentici capolavori del genere noir. Nella prima scena il prof. Richard Wanley dell’Università di Gotham sta tenendo una prolusione su “Considerazioni sulla psicologia dell’omicidio”. Partendo dalla Bibbia, rivisita il “non uccidere” in chiave psicanalitica e giurisprudenziale, tenendo d’occhio “le moderne cognizioni sugli impulsi che conducono all’omicidio” e il criterio relativistico che la legge assume nel contemplare e distinguere “varie categorie di omicidio, categorie che corrispondono a certi gradi di colpa, considerati in funzione degli impulsi che hanno preceduto il delitto”. La scena sfuma su parole chiave per la lettura della vicenda successiva: “la legittima difesa non può venir giudicata alla stessa stregua dell’uomo che uccide per lucro”. In una New York estiva, in cui mogli e figli partono per la villeggiatura, il mite Richard (un Edward G.Robinson della miglior specie),facendosi aria con l’immancabile cappello, viene folgorato dal ritratto di una splendida donna in vetrina, la “ragazza dei sogni”, come la chiamano, celiando, gli amici del circolo, dove le ore trascorrono pacate fra sigari e “bicchierini”. Già sulle prime Lang pone l’accento sul tema del “doppio”. A Richard che dice “è un ritratto delizioso”, l’amico procuratore distrettuale dall’occhio indagatore ribatte “è una donna deliziosa, vorrai dire”. Il colloquio successivo fra i tre amici al club è disteso, scherzoso ma denso di premonizioni, quello che sta per accadere rientra in una casistica che nelle procure ben conoscono: uomini di mezz’età che corrono la cavallina vanno spesso incontro a tragedie nate “da un attimo di sconsideratezza o di debolezza”. Il procuratore, con evidenti inclinazioni per l’indagine a colpi di psicanalisi (i suoi sguardi sul protagonista nelle scene chiave dell’inchiesta sono manuali di psicologia comportamentale e sembrano fatti apposta per produrre autentica inquietudine nello spettatore che, come sempre, sta dalla parte del colpevole) si produce dottamente sul tema “i guai nascono spesso da cose insignificanti create da inclinazioni naturali sconosciute a noi stessi”. Salutando gli amici che ancora giocano sulla possibilità che la donna del ritratto si materializzi, il nostro Richard anticiperà il finale del film dicendo: “tutto ciò che sarei capace di fare sarebbe di stringermi nel soprabito e fuggire come il vento”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lisbeth »
[ - ] lascia un commento a lisbeth »
|
|
d'accordo? |
|
lisbeth
|
giovedì 1 ottobre 2009
|
…………e sogno
|
|
|
|
La storia, tutta in chiave onirica, decolla a questo punto e fra i due poli reali dell’inizio e dell’epilogo, prenderà quella consistenza narrativa che ne mimetizzerà con abilità sorprendente la virtualità agli occhi dello spettatore, realmente sorpreso dal finale che Lang traghetta senza stacchi dal sogno alla realtà, solo stringendo e allargando l’inquadratura. Il Cantico dei cantici fa da viatico quanto mai opportuno verso il sogno al professore che, seduto in poltrona dopo aver salutato gli amici, chiede al cameriere di avvertirlo alle 10,30: “….a volte leggendo perdo la nozione del tempo”. E infatti da questo momento le due dimensioni si fondono e l’incontro con la donna del ritratto, materializzatasi nel riflesso della vetrina in un magico sdoppiamento, metterà in moto il meccanismo del noir, con tutti gli ingredienti del genere: femme fatale, caduta in tentazione del professore, omicidio per legittima difesa dell’amante geloso, occultamento del cadavere, inchiesta condotta proprio dall’amico procuratore, indizi sempre più probanti per errori d’ingenuità commessi dal professore, omicida per caso, ricatto, fallita eliminazione del ricattatore, tentativo di suicidio del professore disperato, colpo di scena tardivo perché Richard ha ormai preso i barbiturici, primo piano del suo volto morente …… ma ecco entrare nel campo visivo una mano che gli scuote la spalla, l’obiettivo della camera si allarga, è il cameriere del club che lo sveglia, come concordato, perché sono le 10,30.
[+]
La storia, tutta in chiave onirica, decolla a questo punto e fra i due poli reali dell’inizio e dell’epilogo, prenderà quella consistenza narrativa che ne mimetizzerà con abilità sorprendente la virtualità agli occhi dello spettatore, realmente sorpreso dal finale che Lang traghetta senza stacchi dal sogno alla realtà, solo stringendo e allargando l’inquadratura. Il Cantico dei cantici fa da viatico quanto mai opportuno verso il sogno al professore che, seduto in poltrona dopo aver salutato gli amici, chiede al cameriere di avvertirlo alle 10,30: “….a volte leggendo perdo la nozione del tempo”. E infatti da questo momento le due dimensioni si fondono e l’incontro con la donna del ritratto, materializzatasi nel riflesso della vetrina in un magico sdoppiamento, metterà in moto il meccanismo del noir, con tutti gli ingredienti del genere: femme fatale, caduta in tentazione del professore, omicidio per legittima difesa dell’amante geloso, occultamento del cadavere, inchiesta condotta proprio dall’amico procuratore, indizi sempre più probanti per errori d’ingenuità commessi dal professore, omicida per caso, ricatto, fallita eliminazione del ricattatore, tentativo di suicidio del professore disperato, colpo di scena tardivo perché Richard ha ormai preso i barbiturici, primo piano del suo volto morente …… ma ecco entrare nel campo visivo una mano che gli scuote la spalla, l’obiettivo della camera si allarga, è il cameriere del club che lo sveglia, come concordato, perché sono le 10,30. La realtà torna, rassicurante, sottolineata dal tema sonoro, ora brillante, vitale. Il cameriere e il lift del club hanno il volto dei protagonisti del sogno, la vita riprende il suo ritmo febbrile, il traffico scorre come sempre per le strade di New York. La donna che chiede di accendere la sigaretta al professore che scappa inorridito non somiglia affatto a quella del ritratto.
Resta allora da chiedersi cosa si agita nei labirinti dell’es, quali pulsioni ci rivelano nel sogno parti di noi che non sospettiamo, che ci terrorizzano, che potremmo essere. Prima di trasferirsi in Germania e poi negli Stati Uniti in fuga dal nazismo, Lang aveva respirato l’aria della Vienna d’inizio secolo, sopravvissuta alle macerie dell’impero absburgico, città che fu in quegli anni il vero “laboratorio sperimentale della fine del mondo”, secondo la celebre definizione di Karl Kraus. Della cultura viennese fra ottocento e novecento Freud era stata la personalità più rappresentativa e importante e Schnitzler aveva pubblicato nel ’26 la sua Traumnovelle, la novella del sogno, che rivela quanto di noi venga pietosamente sepolto nel profondo Lete, il fiume dell’oblio del nostro inconscio, per esplodere poi nella valvola di sfogo del sogno. Tempo reale e tempo virtuale, realtà e immaginazione, il volto reale e il suo doppio si propongono nel film come temi di riflessione inesausta e inesauribile, oggetto di una narrazione composta e avvincente, costruita con un montaggio sobrio, meticoloso e sapiente nel tenere alta la soglia dell’attenzione. La finzione è magistralmente orchestrata fino al margine estremo, il confine tra sogno e realtà non verrà colto se non quando il regista/demiurgo deciderà che ciò debba avvenire, al novantunesimo minuto.Il film dura 95 minuti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lisbeth »
[ - ] lascia un commento a lisbeth »
|
|
d'accordo? |
|
|