giuseppetoro
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venerdì 20 marzo 2020
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bel film western
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Uno dei classici film western di Sollima. Un cacciatore di taglie ed un messicano...
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gustibus
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sabato 13 gennaio 2018
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buon film spaghetti
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Quando ho visto questo film avevo 14 anni,ora a 64 dopo aver visionato migliaia di film il giudizio cambia.Il film rimane carino,molto sulla scia dei film del eccelso Sergio Leone.Sapete nonostante le musiche buone,il soggetto buono.La sceneggiatura scarsina, ma a parte Tomas Milian(non mi prenderai mai!)..il buco rimane il pur bravo ma statico Lee Van Cleef,non ce'paragone col carisma del immenso Clint Eastwood.Parlava poco col sigaro e una mantella ma bucava lo schermo,cosa che non e'successo a Van Cleef.Forse neanche il Maestro Leone non immaginava che Clint sarebbe diventato oltre al.carisma il.piu'grande regista vivente con Spielberg e Cameron.Comunque quelli erano tempi bellissimi per il cinema italiano.
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Quando ho visto questo film avevo 14 anni,ora a 64 dopo aver visionato migliaia di film il giudizio cambia.Il film rimane carino,molto sulla scia dei film del eccelso Sergio Leone.Sapete nonostante le musiche buone,il soggetto buono.La sceneggiatura scarsina, ma a parte Tomas Milian(non mi prenderai mai!)..il buco rimane il pur bravo ma statico Lee Van Cleef,non ce'paragone col carisma del immenso Clint Eastwood.Parlava poco col sigaro e una mantella ma bucava lo schermo,cosa che non e'successo a Van Cleef.Forse neanche il Maestro Leone non immaginava che Clint sarebbe diventato oltre al.carisma il.piu'grande regista vivente con Spielberg e Cameron.Comunque quelli erano tempi bellissimi per il cinema italiano.Ricordiamoci!!!
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onufrio
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venerdì 6 ottobre 2017
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guardia e ladro
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Jonathan Corbett ha ormai ripulito il paese da tutti i malviventi, pronto al ritiro gli viene proposto l'incarico da senatore che sembra si accettare ma non con entusiamo, prima però occorre catturare un messicano di nome Cuchillo che ha violentato ed ucciso una giovane ragazza. La caccia all'uomo è più dura del previsto, Cuchillo è abile e quando sembra fatta riesce sempre a fuggire. Corbett non molla e dopo tante fatiche lo acciuffa ma si rende conto che la verità sui fatti di violenza accaduti non sono così come glieli hanno raccontati, e allora la storia cambia e cambia anche l'uomo da giustiziare.
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contrammiraglio
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venerdì 24 marzo 2017
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sollima
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Due e mezzo sarebbe il suo, Van Cleef al solito bravissimo.
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brando fioravanti
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sabato 24 maggio 2014
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la resa dei conti
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Un cacciatore di taglie infallibile si fa coinvolgere nella politica da un latifondista che vuole sfruttare la sua popolarità con lo scopo di costruire una ferrovia che colleghi Il Messico agli Stati Uniti. Ma prima deve sistemare una faccenda, trovare un messicano accusato di stupro e omicidio. La caccia diventa molto più difficile del previsto e per acciuffarlo
sconfina dal Texas al Messico. Qui i due si ritrovano nella cella insieme e il messicano Cuchillo gli confida di essere innocante. in realta lo stupro è stato commesso da dal genero del latifondista che non può permettersi di rovinarsi l'immagine e vuole eliminare a tutti i costi l'unico testimone incolpandolo per l'accaduto.
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Un cacciatore di taglie infallibile si fa coinvolgere nella politica da un latifondista che vuole sfruttare la sua popolarità con lo scopo di costruire una ferrovia che colleghi Il Messico agli Stati Uniti. Ma prima deve sistemare una faccenda, trovare un messicano accusato di stupro e omicidio. La caccia diventa molto più difficile del previsto e per acciuffarlo
sconfina dal Texas al Messico. Qui i due si ritrovano nella cella insieme e il messicano Cuchillo gli confida di essere innocante. in realta lo stupro è stato commesso da dal genero del latifondista che non può permettersi di rovinarsi l'immagine e vuole eliminare a tutti i costi l'unico testimone incolpandolo per l'accaduto. Alla fine la verità verrà a galla e ci sarà la resa dei conti. Primo Western di Sollima che diventerà un punto di riferimento importante. La storia non è originalissima, ma il personagguio di Cuchillo interpretato da Tomas Milian ha fatto storia. Belle le musiche e le scenografie. La lunga seguenza dell'inseguimento nei campi di grano è stata molto appreazzata dalla critica.
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alessandro rega
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martedì 6 agosto 2013
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non mi prenderai mai...cuchillo se ne va !
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Spaghetti western diretto dal grande Sergio Sollima, è un film girato nel 1966 ma fu trasmesso pubblicamente per la prima volta nel 1967, quindi, sul finire degli anni 60′.
Tra la fine degli anni 60′ e per tutta la durata degli anni 70′ troviamo molti grandi film sottovalutati e piccoli capolavori.
Sicuramente è il caso di questo western che oltre ad essere spettacolare introduce con saggezza molti temi importanti sopratutto grazie ai personaggi leggendari che fanno parte di questa pellicola.
Il più interessante di tutti è sicuramente Cuchillo (interpretato dal grande Tomas Milian) che è ricercato dallo straordinario pistolero Jonathan Corbett (interpretato da Lee Van Cleef, non ha bisogno di presentazioni, è semplicemente il più grande attore di film western ed uno dei migliori in generale) per stupro e omicidio di una bambina.
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Spaghetti western diretto dal grande Sergio Sollima, è un film girato nel 1966 ma fu trasmesso pubblicamente per la prima volta nel 1967, quindi, sul finire degli anni 60′.
Tra la fine degli anni 60′ e per tutta la durata degli anni 70′ troviamo molti grandi film sottovalutati e piccoli capolavori.
Sicuramente è il caso di questo western che oltre ad essere spettacolare introduce con saggezza molti temi importanti sopratutto grazie ai personaggi leggendari che fanno parte di questa pellicola.
Il più interessante di tutti è sicuramente Cuchillo (interpretato dal grande Tomas Milian) che è ricercato dallo straordinario pistolero Jonathan Corbett (interpretato da Lee Van Cleef, non ha bisogno di presentazioni, è semplicemente il più grande attore di film western ed uno dei migliori in generale) per stupro e omicidio di una bambina.
In realtà Cuchillo non ha mai ucciso nè stuprato quella bambina, egli è solo una povera e sfortunata vittima della società. Perché i colpevoli sono altri e sono persone che stanno in alto, Cuchillo è la rappresentazione della classe operaia, nel film però si ribella e lo fa alla grande.
Tomas Milian è molto bravo e sottolinea con la sua abilità le condizioni umili del suo personaggio sottolineando gli aspetti e i comportamenti selvaggi tipici dei poveri.
Mentre, il vero colpevole bastardo è un pezzo grosso che vuole costruire una ferrovia.
Jonathan Corbett, nonostante non sappia che Cuchillo in verità non è colpevole e nonostante venga più volte umiliato da lui che con la sua abilità e la sua intelligenza riesce sempre a sfuggirgli, si ostina a cercarlo perché per lui è diventato un fatto personale…è un po’ giustiziere ma lo fa soprattutto per soldi….è un pistolero !
A questo proposito vorrei citare il mitico prete “Smith e Wesson”(così soprannominato penso dagli spettatori) che è un personaggio eccezionale…non ho idea su chi sia il suo interprete…un tempo era un pistolero ma poi si è dato alla religione, umilia ancor di più Jonathan Corbett che nonostante tutto è il protagonista di questo lungometraggio e noi lo apprezziamo.
Bellissima è la frase del prete “Non sempre la vittima sta davanti alla pistola”…il significato lo capirete voi…vi assicuro che in questo film ci sono tante battute incredibili e significative.
Tornando al personaggio di Cuchillo è importante sottolineare che non sa usare una pistola ma invece usa il coltello…l’arma dei poveri e degli umili.
Anche se è stato ormai dimenticato, alla fine degli anni ’60 Cuchillo divenne un idolo peri giovani ribelli (un po’ come James Dean) soprattutto grazie alla sua frase “Non mi prenderai mai…Cuchillo se ne va” che dice prima di fuggire.
Non ho mai usato una frase di un film per titolo della mia recensione ma in questo caso ho fatto un eccezione…è appropriato secondo me.
Vi assicuro che lo spettacolo non manca in questo western, del resto stiamo parlando di uno dei più grandi registi di film di questo genere.
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donald93
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domenica 20 novembre 2011
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stile leone
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Ottimo Sollima, che con bravura coglie lo stile di Sergio Leone, mescolando gli elementi che hanno reso celebre il regista di classici come 'Il buono il brutto il cattivo'. Il cocktail di elementi viene svelato negli epici duelli conclusivi, dove le musiche del maestro Ennio Morricone svolgono quasi tutto.
Come in altri spaghetti-western, Morricone (con le sue melodie) diventa dunque il "protagonista".
Curiosità:
Le musiche dei duelli finali sono state utilizzate da Tarantino per il suo film 'Bastardi senza gloria'.
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gianni lucini
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venerdì 16 settembre 2011
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la caccia vista dalla parte della preda
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C’è un divertente gioco di rimandi e citazioni con Sergio Leone nel primo western diretto dal suo amico Sergio Sollima che si svela fin dal titolo La resa dei conti che è lo stesso di un brano scritto da Ennio Morricone per la colonna sonora di Per qualche dollaro in più. Anche il soprannome di “Cuchillo” dato al personaggio interpretato da Tomas Milian è “rubato” dal nomignolo dato al personaggio minore dello stesso film, il secondo della trilogia del dollaro di Leone. Ai cinefili più esperti non sfugge neppure la somiglianza della pronuncia di “Cuchillo” con quella di “Kikuchiyo”, il personaggio interpretato da Toshiro Mifune ne I sette samurai di Akira Kurosawa.
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C’è un divertente gioco di rimandi e citazioni con Sergio Leone nel primo western diretto dal suo amico Sergio Sollima che si svela fin dal titolo La resa dei conti che è lo stesso di un brano scritto da Ennio Morricone per la colonna sonora di Per qualche dollaro in più. Anche il soprannome di “Cuchillo” dato al personaggio interpretato da Tomas Milian è “rubato” dal nomignolo dato al personaggio minore dello stesso film, il secondo della trilogia del dollaro di Leone. Ai cinefili più esperti non sfugge neppure la somiglianza della pronuncia di “Cuchillo” con quella di “Kikuchiyo”, il personaggio interpretato da Toshiro Mifune ne I sette samurai di Akira Kurosawa. Si può pensare a una fortuita e casuale combinazione ma conoscendo il gusto delle citazioni tipico della generazione di giovani registi che ha inventato e animato il western all’italiana non si può mai dire. Non è l’unica evocazione. La figura della vedova seduttrice che usa e poi riduce in schiavitù gli uomini che passano nel suo ranch richiama la Circe dell’Odissea. E per far capire che non si tratta di un caso Sollima fa rinchiudere Cuchillo nel recinto dei maiali (Circe nel poema di Omero trasforma gli uomini d’Ulisse in maiali). Sempre a Per qualche dollaro in più, invece, allude la scelta di Lee Van Cleef per il ruolo di cacciatore di uomini. Come nel film di Leone è un ex colonnello che deve inseguire e braccare un messicano, ma le somiglianze tra le due pellicole sull’argomento finiscono qui. A differenza del messicano interpretato da Gian Maria Volontè in Per qualche dollaro in più, che era un cattivo a tutto tondo, cinico e violento, il Cuchillo di Sollima è un poveraccio che non sa nemmeno usare la pistola, le cui malefatte si riducono a qualche furtarello e che finisce in una storia più grande di lui solo per la sfortuna di trovarsi nel posto e nel momento sbagliati. Il regista sceglie di raccontare la storia di una caccia all’uomo cercando di dare voce alle ragioni della preda, alle sue paure e anche alle sue furbizie. Lo fa con grande maestria. Nel soggetto c’è la mano di Franco Solinas, lo sceneggiatore di Gillo Pontecorvo, Rossellini e molti altri grandi registi italiani dell’epoca.
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chen kuan tai
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giovedì 9 ottobre 2008
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delusione
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un bravissimo tomas milian e una discreta colonna sonora non bastano per fare un buon film
ho visto film western migliori.
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marionarnimancinelli@libe
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venerdì 30 marzo 2007
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film avvincente, politicamente liberatorio
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Ringrazio Internet, che utilizzo da poco, e ovviamente Sergio Sollima, per avermi fatto ritrovare traccia di un film molto bello come contenuti culturali e politici, oltre che cinematograficamente avvincente, che ho visto tren'anni fa (ora sono un sessantenne) e che non ho più dimenticato, anzi ho continuato, tutte le volte che mi capitava, di cercare in qualche negozio specializzato. In realtà, ricordavo male il titolo, e questo mi aveva reso impossibile la ricerca. Ora che mi è venuta l'idea, positivamente riscontrata da questo sito, di guardare in "tutta" la filmografia di Sergio Sollima, ho raggiunto il mio obiettivo, e cercherò in qualche modo di recuperare il film.
Tra l'altro, pur non essendo un critico cinematografico, esprimo la convinzione che questo film sia stato notevolmente sottovalutato, un pò confuso nella galassia dei "western spaghetti", da cui peraltro spesso arrivavano ( ricordo all'epoca, quando correvamo subito a vederli al cinema) messaggi politico-culturali un pò confusi, se non addirittura in controtendenza con l'epoca, che viveva ancora la temperie culturale "sessantottina".
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Ringrazio Internet, che utilizzo da poco, e ovviamente Sergio Sollima, per avermi fatto ritrovare traccia di un film molto bello come contenuti culturali e politici, oltre che cinematograficamente avvincente, che ho visto tren'anni fa (ora sono un sessantenne) e che non ho più dimenticato, anzi ho continuato, tutte le volte che mi capitava, di cercare in qualche negozio specializzato. In realtà, ricordavo male il titolo, e questo mi aveva reso impossibile la ricerca. Ora che mi è venuta l'idea, positivamente riscontrata da questo sito, di guardare in "tutta" la filmografia di Sergio Sollima, ho raggiunto il mio obiettivo, e cercherò in qualche modo di recuperare il film.
Tra l'altro, pur non essendo un critico cinematografico, esprimo la convinzione che questo film sia stato notevolmente sottovalutato, un pò confuso nella galassia dei "western spaghetti", da cui peraltro spesso arrivavano ( ricordo all'epoca, quando correvamo subito a vederli al cinema) messaggi politico-culturali un pò confusi, se non addirittura in controtendenza con l'epoca, che viveva ancora la temperie culturale "sessantottina".
"La resa dei conti", invece, pur nella veste in parte scherzosa, ci dà un messaggio politico bello e liberante: non giudicare secondo le apparenze e gli stereotipi ("Cucillo" era un colpevole designato troppo facile) e capire davvero quali sono le strutture del potere. Certo, nella vita non sempre i bounty killer si ravvedono al modo di Lee Van Cleef nel finale, ma, accidenti, almeno nei film, concediamoci il lusso di sognarlo!
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