ivan il matto
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mercoledì 25 dicembre 2024
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un coro polifonico in sartoria
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Vi siete mai chiesti cosa permette a un diamante di brillare? Semplicemente dipende da quante persone se ne prendono cura da renderlo così terso e luminoso! E’ un po' la metafora contenuta nell’ultimo fortunato “Diamanti” di Ferzan Ozpetek, il cinema riesce ad apparire così splendente e perfetto perché centinaia di professionisti ’invisibili’ (magari citati solo negli estenuanti titoli di coda a fine proiezione cui nessuno fa caso), dieto le quinte, contribuiscono a farlo diventare tale. Nel nostro caso le decine di sarte, costumiste, stagiste e aiutanti che negli anni ’70 animano la rinomata sartoria romana, specializzata in costumi per cinema e teatro, delle sorelle Alberta e Gabriella Canova.
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Vi siete mai chiesti cosa permette a un diamante di brillare? Semplicemente dipende da quante persone se ne prendono cura da renderlo così terso e luminoso! E’ un po' la metafora contenuta nell’ultimo fortunato “Diamanti” di Ferzan Ozpetek, il cinema riesce ad apparire così splendente e perfetto perché centinaia di professionisti ’invisibili’ (magari citati solo negli estenuanti titoli di coda a fine proiezione cui nessuno fa caso), dieto le quinte, contribuiscono a farlo diventare tale. Nel nostro caso le decine di sarte, costumiste, stagiste e aiutanti che negli anni ’70 animano la rinomata sartoria romana, specializzata in costumi per cinema e teatro, delle sorelle Alberta e Gabriella Canova. Giunto alla quindicesima pellicola Ferzan Ozpetek decide di rendere omaggio a uno dei ‘mestieri del cinema’ mettendo insieme 18 delle attrici italiane più conosciute, le canzoni di Mina e Patty Pravo, il clima umano e sociale dei ’70 insieme ad un originale idea di sceneggiatura che prevede un film nel film come, per rimanere ai ’70, accadeva in “Effetto Notte” di Truffaut. E’ una strana sorellanza quella che si realizza nella sartoria Canova, da un lato la dispotica Alberta (una Luisa Ranieri forse nel suo personaggio più duro e spigoloso mai visto al cinema), mantiene altezzosamente le distanze verso le dipendenti, dall’altro, però, quel luogo così vitale e conviviale, finirà col diventare un rifugio per varie figure femminili in difficoltà. Con questo film che sembra un coro polifonico tutto al femminile, Ozpetek si mette totalmente al servizio delle ‘sue’ attrici, dalla mattatrice Geppi Cucciari, all’esilarante duo Signoris/Smutniak che duellano sul tema se sia più importante recitare a cinema o a teatro, alla matura Jasmine Trinca, prigioniera di un dolore che non riesce più neanche a comunicare. Ma la vera sorpresa è Mara Venier! Fedele al principio di ‘resuscitare’, in quasi tutti i suoi film, attrici ormai lontane dai set per raggiunti limiti di età (Erika Blank in “Le fate ignoranti”, Milena Vukotic in “Saturno Contro” ma con una particina anche in “Diamanti”, Ilaria Occhini in “Mine vaganti”), il regista di origini turche lo ha rifatto! L’arcinota animatrice TV di “Domenica in” lascia il segno per sobrietà e immediatezza espressiva, pur in un ruolo non di primissimo piano. Nel finale, comunque Ozpetek sceglie di ‘metterci la faccia’, non come in altre sue pellicole, nelle quali compare hitchcockianamente per caso, ma volutamente, con un inteso primo piano, insieme a Elena Sofia Ricci, nel ripercorre gli interni, oggi spogli, dell’antica sartoria, un tempo fucina di talenti. Quasi a testimoniare, di persona, l’omaggio verso tante protagoniste invisibili (quasi sempre donne) che hanno reso grande, con la loro dedizione professionale, il cinema di tutte le età.
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emanuela camozzi
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martedì 24 dicembre 2024
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meraviglioso
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Un bellissimo film, un film di sorellanza con attrici straordinarie. Mi ha commossa, divertita, emozionata.
credo sia uno dei suoi film più belli.
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cardclau
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martedì 24 dicembre 2024
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ammirare ma non conoscere, abbasdtanza, le femmine
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Si tratta di un film sulle donne, a volte divertente, dove il regista cerca di fare un affresco del mondo femminile, calato in una sartoria che fa costumi per il cinema. Il contrasto tra le due prime donne richiama Le nozze di Figaro di Mozart, ma Lorenzo da Ponte è irraggiungibile. Il cast di attrici è notevole, sebbene spesso con una recitazione un po’ forzata, che facilmente sfocia nella macchietta. In un cinema sufficientemente sghiandato, dove il regista affonda il suo potere nel non far capire cosa esattamente vuole, e nel non essere mai sufficientemente soddisfatto. Di contraltare alcuni giovani maschi super palestrati ma “pandoli“ , buoni solo per una “sveltina”, dei maschi dell’atelier capaci solo di dire “sì signora“ di fronte ad una padrona che si comporta peggio di un maschio, un marito violento all’inverosimile …, questa ironia non fa poi così male.
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Si tratta di un film sulle donne, a volte divertente, dove il regista cerca di fare un affresco del mondo femminile, calato in una sartoria che fa costumi per il cinema. Il contrasto tra le due prime donne richiama Le nozze di Figaro di Mozart, ma Lorenzo da Ponte è irraggiungibile. Il cast di attrici è notevole, sebbene spesso con una recitazione un po’ forzata, che facilmente sfocia nella macchietta. In un cinema sufficientemente sghiandato, dove il regista affonda il suo potere nel non far capire cosa esattamente vuole, e nel non essere mai sufficientemente soddisfatto. Di contraltare alcuni giovani maschi super palestrati ma “pandoli“ , buoni solo per una “sveltina”, dei maschi dell’atelier capaci solo di dire “sì signora“ di fronte ad una padrona che si comporta peggio di un maschio, un marito violento all’inverosimile …, questa ironia non fa poi così male. E poi condito da una serie di storie melense, che non vi racconto, buone solo per tenere ancorati degli spettatori sprovveduti. Quindi qual’è il problema? Ferzan Ozptek ammira il mondo femminile, ma non lo conosce abbastanza, per cui non riesce ad accontentarsi di quello che sono, le femmine, già di per sé estremamente interessanti e complesse da descrivere, ma deve modificarle secondo i suoi stereotipi.
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barbara recca
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lunedì 23 dicembre 2024
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film travolgente
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Premesso che ho visto tutti i film di questo regista e li ho sempre amati l’uno per l’altro. Questo è molto particolare, diverso, tutto al femminile ed è un micro mondo nel quale ci sono diverse realtà di vita di donna. Personalmente, mi ha molto colpito! Perché ho trovato in ognuna di loro un pezzo di me e credo che questo lo proveranno la maggioranza delle donne che lo andranno a vedere. attrici spettacolari. Ognuna per sé col suo stile, il suo carattere, la sua presenza scenica ha reso questo film un’opera d’arte. Commovente l’ultima scena con Elena Sofia Ricci e la presenza costante del regista che appare e scompare durante il corso del film.
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Premesso che ho visto tutti i film di questo regista e li ho sempre amati l’uno per l’altro. Questo è molto particolare, diverso, tutto al femminile ed è un micro mondo nel quale ci sono diverse realtà di vita di donna. Personalmente, mi ha molto colpito! Perché ho trovato in ognuna di loro un pezzo di me e credo che questo lo proveranno la maggioranza delle donne che lo andranno a vedere. attrici spettacolari. Ognuna per sé col suo stile, il suo carattere, la sua presenza scenica ha reso questo film un’opera d’arte. Commovente l’ultima scena con Elena Sofia Ricci e la presenza costante del regista che appare e scompare durante il corso del film. Direi che va decisamente visto.
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christian mic pitrelli
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lunedì 23 dicembre 2024
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il peggior film di ozpetek
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Una vera catastrofe a livello di regia e recitazione (inquadrature di minuti sui volti inespressivi come facevano negli anni 80 per le telenovelas o dagli anni 2000 per le serie turche). Le attrici (e anche gli attori) mediocri nella recitazione (quella scena di 3 minuti di sguardi tra la protaginista e il ritrovato amore nell'ufficio mi sembrava una scena di un film degli anni 20 con la stessa espressività).
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Una vera catastrofe a livello di regia e recitazione (inquadrature di minuti sui volti inespressivi come facevano negli anni 80 per le telenovelas o dagli anni 2000 per le serie turche). Le attrici (e anche gli attori) mediocri nella recitazione (quella scena di 3 minuti di sguardi tra la protaginista e il ritrovato amore nell'ufficio mi sembrava una scena di un film degli anni 20 con la stessa espressività). Veramente l'unica che ha recitato piacevolmente è la sola NON attrice, Mara Venier. Brava Lucia Ocone, ma per il resto, sarà anche per i dialoghi e per le capacità recitative, un B movie. E si che la storia meritava, l'idea di mescolare le prove con la trama era azzeccata, ma come l'ha sviluppata, scritta e diretta Ozpetek è stato fallimentare. Ci mancava la battuta "vuoi qualcosa da bere Pedro, dai Pedro bevi qualcusa..."
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[+] lucia ocone???
(di the mask)
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[+] nome sbagliato, critica confermata
(di chricchio)
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[+] mic, non esagerare...
(di mara bibita)
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gionni47
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lunedì 23 dicembre 2024
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il conformismo
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Mi chiedo se a firmare questo film non fosse stato Ozpetek ma uno sconosciuto regista. In tal caso ci sarebbero stati tutti questi commenti osannanti? Probabilmente no. Penso che a fare la fortuna di un film contribuisca molto il nome di un regista famoso. In fondo il film è banale, noioso e prevedibile. I personaggi sono appena sbozzati, le storie sono piccoli melodrammi. Il regista si sta avviando sulla via del tramonto?
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robbie
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lunedì 23 dicembre 2024
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donne
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In un solo film Ozpetek racconta TUTTE le donne. Commovente, pieno e corale come tutti i suoi film. Grande l'idea di riunire le attrici prima del film nel "solito terrazzo".
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robbie
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lunedì 23 dicembre 2024
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donne
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In un solo film Ozpetek racconta TUTTE le donne. Commovente, pieno e corale come tutti i suoi film. Grande l'idea di riunire le attrici prima del film nel "solito terrazzo".
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danilaroma
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domenica 22 dicembre 2024
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un''occasione sprecata
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La storia non esiste. O meglio è il lavoro di una sartoria durante una grande commissione per una costumista di Hollywood. Le attrici sono tante, famose, ma hanno quasi tutte per tutto il film la stessa espressione. Luisa Ranieri è sempre insensibile, valeria scalera arrabbiata, Jasmine trinca triste. Si salvano un po' le sarte ma il film lascia tutto sospeso. Nessun personaggio è approfondito. È un film superficiale. Sembra che ozpetk voglia dire: sono l'unico che può far stare tutte insieme queste attrici. Per fare cosa? Non ha importanza, hanno accettato e basta così. Forse pagando di più gli sceneggiatori poteva uscire qualcosa di carino.
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La storia non esiste. O meglio è il lavoro di una sartoria durante una grande commissione per una costumista di Hollywood. Le attrici sono tante, famose, ma hanno quasi tutte per tutto il film la stessa espressione. Luisa Ranieri è sempre insensibile, valeria scalera arrabbiata, Jasmine trinca triste. Si salvano un po' le sarte ma il film lascia tutto sospeso. Nessun personaggio è approfondito. È un film superficiale. Sembra che ozpetk voglia dire: sono l'unico che può far stare tutte insieme queste attrici. Per fare cosa? Non ha importanza, hanno accettato e basta così. Forse pagando di più gli sceneggiatori poteva uscire qualcosa di carino. Forse, perché è un film che manca molto di umiltà.
Un film che non rivedrei, inutilmente lungo, a volte noioso, e che si dimentica davvero in fretta.
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(di gionni47)
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