
Anno | 2023 |
Genere | Thriller, Horror, |
Produzione | Australia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Josiah Allen, Indianna Bell |
Attori | Brendan Rock, Jordan Cowan, Elena Carapetis, Angela Korng, Allina Truong Aurelie Sowerbutts, Ayleen Castro, Cheyenne Joy, Chloe Robinson. |
Uscita | giovedì 17 luglio 2025 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Filmclub Distribuzione |
MYmonetro | 3,20 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 luglio 2025
Il film segue la tensione crescente tra Patrick, un uomo solitario e tormentato, e una misteriosa giovane donna in cerca di rifugio, che arriva a bussare alla sua porta. In Italia al Box Office You'll Never Find me - Nessuna via d'uscita ha incassato 9,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Nel cuore della notte, durante una furiosa tempesta, l'anziano Patrick sente bussare furiosamente alla sua porta: è una ragazza scalza, intirizzita e sperduta che gli chiede di poter entrare per fare una telefonata. Patrick è titubante, ma vista la situazione non può sottrarsi e fa entrare la ragazza. Solo che lui non ha il telefono e la sua macchina è guasta, per cui non può nemmeno darle un passaggio. La casa di Patrick è isolata e i cancelli del parco nei cui pressi si trova il telefono pubblico sono chiusi, visto l'orario. Perciò, i due devono attendere che passi la nottata, per così dire, e soprattutto la tempesta, che continua a infuriare. E mentre conversano, il clima dentro casa si fa sempre più misterioso e inquieto, tra incertezze e bugie.
Esordio nella regia di un lungometraggio per la coppia composta da Josiah Allen e Indianna Bell, è un interessante psicodramma interamente ambientato all'interno di una piccola e squallida, oltre che un po' lugubre, abitazione.
Protagonisti di questo kammerspiel dell'orrore sono due personaggi che si confrontano, si affrontano e talvolta si scontrano restando sempre sul filo del dialogo, raccontando molto di sé, ma dando sempre l'impressione che quello che raccontano non sia vero o non lo sia del tutto. Patrick e la ragazza sono caratterizzati con dovizia di particolari, ma sempre in modo sfuggente e volutamente imperfetto e impreciso, calcando la mano sulle contraddizioni che emergono sempre più dalle loro parole.
Nel primo terzo del film, sembra di assistere a un gioco del gatto col topo in cui non si sa bene chi sia il gatto e chi sia il topo. Poi le cose cominciano a delinearsi in modo più chiaro e la definizione dei ruoli, unita a qualche tocco di stranezza e di inquietudine, alimenta la tensione, che comincia a strisciare sotto traccia per poi esplodere nell'ultimo terzo che preme sensibilmente il pedale sull'acceleratore con sequenze vivaci e allucinate. Il colpo di scena finale lo si vede arrivare da lontano e non è forse una vera e propria sorpresa, ma è molto ben giocato e chiude con abilità la vicenda mettendo a posto tutti i tasselli con un tocco di sarcasmo che ci sta bene.
Per quello che è in sostanza un riuscito viaggio nei meandri di una mente criminale e dei sensi di colpa a essa connessi, molta importanza, dato che i personaggi sono praticamente solo due, va data alla qualità dell'interpretazione degli attori e in questo senso la qualità è ottima: sia Brendan Rock sia Jordan Cowan affrontano i loro ruoli con sensibilità, duttilità e abilità facendo emergere in modo convincente i vari aspetti della personalità dei loro personaggi.
In definitiva, un film che talvolta si perde in qualche lungaggine e che evidenzia sin troppo il piacere del dialogo articolato e complesso, ma che avvince e interessa, offrendo uno sguardo almeno parzialmente originale su una materia molto usata e dimostrando le ottime qualità della promettente coppia registica.
Dio non esiste. Se non ascolti quella piccola vocina nella tua testa, avrai ucciso Dio. Senza conseguenze. Così tutto ci è permesso. Ascoltando queste parole, durante la proiezione di You'll never find me, abbiamo notato qualcosa o qualcuno muoversi nella poltrona a sinistra accanto a noi. Solo suggestione, ci siamo detti, ma la paura c'è stata, e molta.
Esordio alla regia di un lungometraggio per Josiah Allen e Indianna Bell, che descrivono l'attesa in tutte le sue sfumature e da svariati punti di vista. Perché l'attesa fa paura più della violenza e per Patrick sembra che questa condizione sia destinata a moltiplicarsi all'arrivo, nella sua roulotte, di una sconosciuta. Fuori la tempesta imperversa e la ragazza ha bisogno di un telefono e di un riparo, [...] Vai alla recensione »
Durante una tempesta infernale una donna (Jordan Cowan) bussa insistentemente alla roulotte del solitario Patrick (Brendan Rock). È fradicia, intirizzita e scalza e Patrick, una specie di eremita solitamente diffidente, la fa entrare. La ragazza non dà una spiegazione plausibile per lo stato in cui si trova. Dice solo di aver bisogno di un telefono, ma Patrick non ce l'ha.
Nella pace domestica, claustrofobica e un tantino disturbante, del vecchio solitario Patrick irrompe, pulcina bagnata nella notte tempestosa, una giovane sperduta. Un caso? Un piano? Chi è a caccia di chi? Thriller horror della casa chiusa, nella regia degli australiani Allen & Rock si aggancia un «sistema» scenografico a un gioco psicologico, prima, e di sopravvivenza poi, con un finale al sangue [...] Vai alla recensione »
Dopo la fortunata presentazione al Tribeca Film Festival di New York, la scelta di Filmclub di distribuire il film degli esordienti australiani Indianna Bell e Josiah Allen in piena estate si rifà a una tradizione che la vuole stagione ideale per l'horror. Anche per quello psicologico di You'll Never Find Me - Nessuna via d'uscita, al cinema dal 17 luglio, nel quale tutto si svolge in uno spazio chiuso [...] Vai alla recensione »
Talvolta accade che il cinema horror riesca difficilmente ad essere qualcosa di più d'un semplice sottofondo per una serata tra amici: un intrattenimento passeggero, sinistro, eppure buffo. Proprio perché osservato come qualcosa da poco, o peggio, di terribilmente prevedibile e ormai convenzionale. Dopodiché, ci sono quei titoli che, di tanto in tanto, riaccendono la miccia di un linguaggio e di un [...] Vai alla recensione »
La tempesta bussa alla porta dell'ennesima notte di solitudine di Patrick: barba folta, occhi lucidi, radiolina che suona sempre la stessa canzone nel frastuono di pensieri e ricordi in cui è immerso. L'uscio della sua casa isolata nel parco si apre su una ragazza: bagnata come un pulcino, piedi nudi e sporchi di terra, dice di venire dalla vicina spiaggia e cerca un passaggio in città.
L'Australia ci seppellirà tutti! Cinematograficamente parlando, s'intende. Non serve certo scomodare i nomi e i cognomi ormai ben glorificati di George Miller, Peter Weir e Baz Luhrmann per dimostrare quanto di buono e prezioso la terra dei canguri abbia donato alla benamata Settima Arte. Rimanendo tuttavia ben circoscritti all'interno dei brulicanti terreni del genere - e lasciando doverosamente in [...] Vai alla recensione »
La notte è scura, la tempesta violenta. Da qualche parte in un angolo remoto dell'Australia, ai margini della civiltà, una roulotte. Dentro un uomo solo, Patrick (Brendan Rock). Aspetta qualcosa che forse non arriverà mai. Occhi stanchi, mente consumata dal peso dei segreti. Fuori la natura si accanisce, ferocia biblica. L'acqua. Il vento. L'acqua batte sulle pareti sottili, come dita sottili e insistenti. [...] Vai alla recensione »