Anselm e il genio in 3D, Wenders in viaggio nel mondo di Kiefer
di Giulia D'Agnolo Vallan Il Manifesto
Wim Wenders torna al 3D che aveva usato per il suo studio su Pina Baush, Pina. L'oggetto dell'esplorazione plastico/filmica del regista tedesco questa volta non è la danza ma l'arte di Anselm Kiefer, un'arte che - data la sua monumentalità, la sua qualità architettonica e i suoi soggetti, ancorati alla storia della Germania, si rivela un match perfetto per Wenders. Anselm - nelle sale italiane in questi giorni - rivela Kiefer mostrandolo al lavoro sui suoi quadri enormi, tra le macerie delle sue installazioni - a cui si contrappongono quelle della Germania devastata dai bombardamenti - in bicicletta tra le opere negli studi sterminati che ha usato fin da giovane, in interviste di repertorio e conversazioni filmate di recente, e anche in alcune ricostruzioni drammatiche, a cui partecipano il nipote d Kiefer (che lo interpreta da ragazzo) e il figlio di Wenders. [...]
di Giulia D'Agnolo Vallan, articolo completo (3740 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 4 maggio 2024