Paradise Highway

Il debutto al lungometraggio della norvegese Anna Gutto non è un banale thriller on the road movie. "Il traffico del sesso non sparisce finché c'è chi paga, Gerick, lo sappiamo tutti, okay? Becchiamo questi stronzi e già c'è qualcun altro stronzo pronto a soddisfare la domanda." "È per questo che mi alzo la mattina" ([i]"Trafficking will not go away until people stop buying, Gerick. We know that. All right? We get these guys and someone else is just gonna satisfy the demand". "That's what gets me up in the morning"[/i]). Una visione tanto tragica dell'esistenza con un Morgan Freeman così disilluso e dolente non segue noiosi e logori stereotipi ma rievoca i fasti leggendari d'un noir come "Se7en" (1995), prolungandone la scena conclusiva per l'intera durata del film e dunque prosciugando la cifra pirotecnica del formalismo di Fincher. [+]

Il debutto al lungometraggio della norvegese Anna Gutto non è un banale thriller on the road movie. "Il traffico del sesso non sparisce finché c'è chi paga, Gerick, lo sappiamo tutti, okay? Becchiamo questi stronzi e già c'è qualcun altro stronzo pronto a soddisfare la domanda." "È per questo che mi alzo la mattina" ([i]"Trafficking will not go away until people stop buying, Gerick. We know that. All right? We get these guys and someone else is just gonna satisfy the demand". "That's what gets me up in the morning"[/i]). Una visione tanto tragica dell'esistenza con un Morgan Freeman così disilluso e dolente non segue noiosi e logori stereotipi ma rievoca i fasti leggendari d'un noir come "Se7en" (1995), prolungandone la scena conclusiva per l'intera durata del film e dunque prosciugando la cifra pirotecnica del formalismo di Fincher.
Voto: "Se7en". [-]

Dramma al femminile con due donne protagoniste, la rude camionista, un’irriconoscibile Juliette Binoche, e la bambina vittima della tratta delle minori da avviare alla prostituzione, dirette da una regista donna, Anna Gutto, ed al contempo thriller al maschile, con la coppia di detective stereotipata e già vista mille volte al cinema con il poliziotto burbero e anziano, apparentemente cinico ma dal cuore d’oro, Morgan Freeman, ed il giovane inesperto ma laureato in scienze del crimine. I dialoghi tra i due sono ovviamente scontati e banali come i personaggi che interpretano. Sarebbe potuto risultare interessante il conflitto interiore della protagonista tra l’amore per il fratello criminale, Frank Grillo, ed il suo naturale spirito materno che la spinge proteggere la piccola in pericolo ed in cui rivede se stessa, la ragazzina che fuggì di casa per sottrarsi agli abusi del padre, ma poi tutto si risolve a taralluccio e vino in un finale telefilmesco facendo perdere di credibilità sia al dramma che al thriller. [+]

Dramma al femminile con due donne protagoniste, la rude camionista, un’irriconoscibile Juliette Binoche, e la bambina vittima della tratta delle minori da avviare alla prostituzione, dirette da una regista donna, Anna Gutto, ed al contempo thriller al maschile, con la coppia di detective stereotipata e già vista mille volte al cinema con il poliziotto burbero e anziano, apparentemente cinico ma dal cuore d’oro, Morgan Freeman, ed il giovane inesperto ma laureato in scienze del crimine. I dialoghi tra i due sono ovviamente scontati e banali come i personaggi che interpretano. Sarebbe potuto risultare interessante il conflitto interiore della protagonista tra l’amore per il fratello criminale, Frank Grillo, ed il suo naturale spirito materno che la spinge proteggere la piccola in pericolo ed in cui rivede se stessa, la ragazzina che fuggì di casa per sottrarsi agli abusi del padre, ma poi tutto si risolve a taralluccio e vino in un finale telefilmesco facendo perdere di credibilità sia al dramma che al thriller. Resta l’ammirazione per la prova attoriale della Binoche e la simpatia per la veneranda età di Freeman. [-]