Kimi è un mix ben equilibrato di cinema di genere, film “teorico” e opera che ritrae in modo eccellente l’attualità. Tutto ciò si unisce alla pregevole performance della magnetica e talentuosa Zoë Kravitz, new entry fra i potenti ritratti femminili di Soderbergh.
Si può facilmente rilevare in Kimi la precisione estrema e minuziosa della regia di Soderbergh, il quale rende ogni elemento estetico e formale funzionale alla materia narrativa in modo inappuntabile. Il regista lavora maniacalmente sugli spazi, aiutato anche ottimamente da un comparto sonoro davvero folgorante. In più padroneggia la macchina da presa in modo direttamente collegato a sottolineare i tormenti della protagonista, ma anche la perpetua sensazione di essere spiati, controllati, oppressi.
[+]
Kimi è un mix ben equilibrato di cinema di genere, film “teorico” e opera che ritrae in modo eccellente l’attualità. Tutto ciò si unisce alla pregevole performance della magnetica e talentuosa Zoë Kravitz, new entry fra i potenti ritratti femminili di Soderbergh.
Si può facilmente rilevare in Kimi la precisione estrema e minuziosa della regia di Soderbergh, il quale rende ogni elemento estetico e formale funzionale alla materia narrativa in modo inappuntabile. Il regista lavora maniacalmente sugli spazi, aiutato anche ottimamente da un comparto sonoro davvero folgorante. In più padroneggia la macchina da presa in modo direttamente collegato a sottolineare i tormenti della protagonista, ma anche la perpetua sensazione di essere spiati, controllati, oppressi. Un esempio di ciò sono le riprese in stile telecamera di sorveglianza, oppure gli elaborati movimenti di macchina in esterno. Insomma Soderbergh dimostra una padronanza totale del mezzo cinematografico, curando anche sotto pseudonimo fotografia e montaggio in modo sempre lodevole. Una nuova lezione di cinema.
[-]
|
|