L'anestetizzata desertificazione sociale di Gold di Anthony Hayes
di Matteo Mazza Duels.it
Più che il banale tentativo di coinvolgere lo spettatore attraverso un colpo di scena finale ampiamente prevedibile ma in linea con la piattezza della vicenda, più ancora della debolezza del McGuffin dell'oro, in Gold di Anthony Hayes sorprende la totale inconsistenza della parabola morale che avrebbe dovuto sostenere l'impianto del film e incanalarlo in una precisa riflessione sui limiti e le fragilità della contemporaneità. La messa in scena di un mondo cattivo e inospitale, allucinato e desertico in chiave survival movie, unita all'itinerario infernale del protagonista, rimasto solo ma ancora illuso dalla vita e in attesa di risposte, altro non sono che il riflesso di una profonda inautenticità che permea il racconto prendendosi gioco dello spettatore e delle regole del genere a cui fa riferimento. [...]
di Matteo Mazza, articolo completo (2904 caratteri spazi inclusi) su Duels.it 1 luglio 2022