Il western senza innocenza che vive nei nostri tempi
di Cristina Piccino Il Manifesto
La dedica finale è a Budd Boetticher, il suo riferimento, il cavaliere solitario, anzi il torero che quando gli chiedevano - nel bel libro che accompagnò la retrospettiva al Torino film festival curata da Giulia D'Agnolo Vallan nel 2001 cosa c'era di diverso nei suoi western, rispondeva: «Tutte le cose che si vedono le faccio, le so fare, so che sono possibili ... Non molti registi a quell'epoca avevano la stessa libertà, ma io ero un torero e al di là del toro non c'è niente che mi faccia paura». [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (4830 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 7 settembre 2022