Candyman |
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Un film di Nia DaCosta.
Con Yahya Abdul-Mateen II, Teyonah Parris, Nathan Stewart-Jarrett, Colman Domingo.
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Titolo originale Candyman.
Horror,
Ratings: Kids+13,
durata 91 min.
- USA 2021.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 26 agosto 2021.
- VM 14 -
MYMONETRO
Candyman ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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nuovo sottogenere horrordi figliounicoFeedback: |
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giovedì 27 aprile 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Remake di Candyman - Terrore dietro lo specchio del 1992, tratto da un cortometraggio del ‘78 di Clive Barker, The Forbidden, ispirato a sua volta alla credenza popolare della catottromanzia, cui ha anche attinto la serie horror con protagonista il personaggio leggendario di Bloody Mary, appartiene, come Antebellum del 2020 di Bush e Renz, al filone del nuovo sottogenere dell’horror afroamericano, quello soprannaturale politico razziale, inventato da Jordan Peele con Scappa - get out, che firma la sceneggiatura di questo film evidentemente partorito da un’idea del regista premio Oscar autore di Noi e di Nope e soltanto diretto da una quasi esordiente e sconosciuta Nia Da Costa. Uno strano modo per denunciare il razzismo che puzza di autocensura e che esprime forse il desiderio di rimuovere, piuttosto che di affrontare apertamente, il problema razziale, vissuto dai neri di successo, come Peele, inconsciamente come una colpa, nel paese a stelle e strisce, nato schiavista, ma che oggi, paradossalmente, nello storytelling ufficiale e nella propaganda hollywoodiana, passa per essere lo strenuo difensore delle libertà di tutti i popoli della terra. Cast rigorosamente di colore, con i bianchi relegati in parti secondarie e politicamente corretto con una coppia etero ed una omosessuale sulla scena principale. In sintesi, esteticamente è un horror mediocre che vira al fantasy per adolescenti la cui cosa migliore è il riassunto della storia con le ombre cinesi in cartone della sequenza finale mentre scorrono i titoli di coda, e contenutisticamente è un film denuncia mancato per la scelta strampalata del genere horror come mezzo per veicolare la questione razziale negli States sulla quale c’è poco da scherzare.
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