chry75
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domenica 5 giugno 2022
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un capolavoro per grandi e piccini
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Non c'è molto da dire, davanti alla bellezza resta solo la contemplazione.
Da vedere anche più di una volta
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alessandro
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giovedì 19 maggio 2022
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penso che
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Penso appunto che un film del genere non abbia molto da spiegare infatti penso che dire sia bello e commovente sia molto riduttivo e non voglio ridimensionarre appunto il tutto con una frase del genere ma per l'appunto penso che solo poche persone posso trarre dei veri benefici dalla visione.
Dopodichè tutti siamo bravi a scrivere commenti belli e sensazionalistici ma in effetti a noi tutti non interessa.
Comunque penso che sia il film del secolo.
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fabrizio friuli
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giovedì 11 novembre 2021
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mai distrarsi mentre sei per la strada
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Nella New York odierna , un docente di musica delle medie sogna di volersi affermare come pianista e grazie ad un suo ex allievo riesce a farsi notare dalla leader della band di jazzisti , però, il protagonista Joe Gardner mentre parla con il cellulare per strada cade in una fogna senza Tonino e finisce in coma . Per poter fare ritorno nel suo corpo , l 'anima di Joe deve compiere una sbalorditiva avventura nel mondo che precede l'esistenza degli esseri umani e lì conosce un ' anima riconosciuta come 22 , refrattaria alla vita sulla Terra.
In questo lungometraggio della Pixar viene compiuta una sorprendente rappresentazione del mondo che precede la vita degli esseri viventi, in questa realtà sconosciuta le anime vanno incontro ad una formazione radicale prima di entrare nel pianeta Terra ed essere delle persone con i sogni e le aspirazioni.
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Nella New York odierna , un docente di musica delle medie sogna di volersi affermare come pianista e grazie ad un suo ex allievo riesce a farsi notare dalla leader della band di jazzisti , però, il protagonista Joe Gardner mentre parla con il cellulare per strada cade in una fogna senza Tonino e finisce in coma . Per poter fare ritorno nel suo corpo , l 'anima di Joe deve compiere una sbalorditiva avventura nel mondo che precede l'esistenza degli esseri umani e lì conosce un ' anima riconosciuta come 22 , refrattaria alla vita sulla Terra.
In questo lungometraggio della Pixar viene compiuta una sorprendente rappresentazione del mondo che precede la vita degli esseri viventi, in questa realtà sconosciuta le anime vanno incontro ad una formazione radicale prima di entrare nel pianeta Terra ed essere delle persone con i sogni e le aspirazioni. Il protagonista del film possiede sia pregi che difetti e , nonostante riesca a far avverare il suo sogno , egli non si sente completamente appagato , e questo dimostra che nella vita le due tragedie sono quella di non ottenere ciò che si brama e la seconda è quella di ottenere ciò che si brama. In sostanza, il film è assolutamente valido , sia per la rappresentazione dell' ambiente riconosciuto come " ANTEMONDO " che per il personaggio principale che pecca di arroganza, nonostante sia un uomo che non ha ancora permesso l'estinzione del suo sogno , però, ci sono dei difetti che non passano inosservati , per esempio, la madre del protagonista che al principio non offre il suo sostegno al figlio sognatore ( perché un elemento del genere è già presente in un'altra pellicola animata della Pixar : Coco ) e poi , il film non è molto scorrevole, infatti , certe scene sono lente , ed essendo un film animato per famiglia, qualcuno potrebbe anche tediarsi, quindi , tenendo conto di queste imperfezioni, Soul potrebbe essere paragonato ad un vaso Ming con delle crepe . I dialoghi non presentano difetti , l'animazione è valida , l'idea è notevole, ma non è un film perfetto, esistono lungometraggi animati che riescono ad essere migliori di Soul , e non è il caso di Coco, un film che supera Soul è Monsters e Co , perché il film possiede soltanto pregi, è divertente e commovente allo stesso tempo , invece Soul è scarso di umorismo ( e non è un problema ) e non è commovente ( pur avendo delle numerose qualità ) , perciò, questo film è bello , ma non è un film che merita di essere sopravvalutato, e , tornando al discorso dei personaggi, la co protagonista del film, ovvero l'anima 22, non è un personaggio degno di chissà quali riconoscimenti , diversamente dal protagonista Joe Gardner e dal personaggio che lavora come barbiere , che rivela di voler lavorare come veterinario, tuttavia , non odia il mestiere che svolge , infatti rappresenta una persona cuorcontenta, che si accontenta di quel che possiede, ed una personacosì , merita di essere un modello di riferimento.
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francesco
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sabato 3 luglio 2021
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bellissimo film
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Questo film mi è piaciuto tantissimo, super consigliato.
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felicity
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martedì 4 maggio 2021
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una meravigliosa riflessione sul senso della vita
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Con Soul Pete Docter torna a parlare di anime e senso della vita dopo i successi ottenuti con Up e Inside Out, entrambi vincitori dell’Oscar per il Miglior film d’animazione rispettivamente nel 2010 e nel 2016. Il regista, divenuto direttore creativo della Pixar nel 2018 dopo le dimissioni di John Lasseter, si muove su un terreno delicato ma che si dimostra perfettamente nelle sue corde.
La visione di Soul è una vera meraviglia, poiché la storia accompagna con disinvoltura e tatto attraverso una inevitabile riflessione personale. Il linguaggio utilizzato non potrebbe essere più chiaro né più universale: passioni che costituiscono il sale della vita, ambizioni lavorative, amicizia, incomunicabilità familiare.
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Con Soul Pete Docter torna a parlare di anime e senso della vita dopo i successi ottenuti con Up e Inside Out, entrambi vincitori dell’Oscar per il Miglior film d’animazione rispettivamente nel 2010 e nel 2016. Il regista, divenuto direttore creativo della Pixar nel 2018 dopo le dimissioni di John Lasseter, si muove su un terreno delicato ma che si dimostra perfettamente nelle sue corde.
La visione di Soul è una vera meraviglia, poiché la storia accompagna con disinvoltura e tatto attraverso una inevitabile riflessione personale. Il linguaggio utilizzato non potrebbe essere più chiaro né più universale: passioni che costituiscono il sale della vita, ambizioni lavorative, amicizia, incomunicabilità familiare. Questi ed altri i temi affrontati, senza mai ricorrere a scorciatoie e soprattutto senza mai scivolare in banali ovvietà.
Il tutto è accompagnato dalle note jazz scritte per l’occasione da Trent Reznor e Atticus Ross. La musica è la passione di Joe, ma diventa anche una scintilla capace di accendere questo raffinato film d’animazione. Non a caso il titolo gioca sul doppio significato della parola, che richiama sia l'”anima” che il tipo di musica sviluppata negli anni ’60 dalla fusione di jazz, gospel e pop. Anche l’orecchio vuole la sua parte – soprattutto quando si tratta di lungometraggi Disney – ed è impossibile non apprezzare una colonna sonora godibile ed ispirata.
Ciò che semmai va criticato – o almeno messo in discussione – è il target di riferimento. Soul va certamente considerato un film d’animazione per adulti, destinato ad un publico che ha superato da un bel pezzo l’età scolare o prescolare. Basti pensare alle considerazioni fatte appunto sul senso della vita o sulla persona che ogni essere umano vorrebbe diventare.
Il film invita a vivere ogni giorno con passione, gustandosi ogni più piccola cosa senza sprecare nemmeno un istante. Così, anche un buon pezzo di pizza o una brezza leggera sul viso possono regalare una gioia a chi sa restare in ascolto. Difficile far passare un simile messaggio (per quanto importante) ad un bambino.
Impossibile se si sceglie la strada percorsa da Soul. Il pubblico più giovane non può trovare qui un nuovo Re Leone né una nuova Sirenetta.
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ste m
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mercoledì 30 dicembre 2020
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docter ci disegna e ci suona la vita
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Joe Gardner conduce una vita ordinaria, insegna musica in una scuola media, e vive nella speranza di affrancarsene grazie alla scintilla della musica che farà ardere la sua fiamma interiore.
Dorothea Williams è una jazzista di successo e, agli occhi di Joe, lei ha realizzato il suo io, la sua vera essenza, ma quando anche Joe realizza il sogno della vita, essere un pianista jazz, non si sente appagato appieno.
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Joe Gardner conduce una vita ordinaria, insegna musica in una scuola media, e vive nella speranza di affrancarsene grazie alla scintilla della musica che farà ardere la sua fiamma interiore.
Dorothea Williams è una jazzista di successo e, agli occhi di Joe, lei ha realizzato il suo io, la sua vera essenza, ma quando anche Joe realizza il sogno della vita, essere un pianista jazz, non si sente appagato appieno.
Alla fine dell’esibizione, una di quelle esibizioni in stato di grazia, lui non prova quelle emozioni che ha cercato e rincorso per tutta la vita e Dorothea gli dirò: “Conosco una storia che parla di un pesce, che va da un pesce anziano e gli dice “Sto cercando quella cosa che tutti chiamano oceano” “L’oceano? – risponde il pesce più vecchio – è quello in cui nuoti adesso” “Questo? – dice il giovane pesce – questa è acqua, io invece cerco l’oceano“. Joe è uno di noi, uno che si è convinto di dover realizzare qualcosa di grande per dire di aver vissuto con pienezza la vita e nel frattempo si stava perdendo tutte le piccole cose che fanno grande la nostra vita, come riuscire ad essere, con la propria passione, fonte di ispirazione per gli altri...come si dice: la vita è quella cosa che ti succede mentre stai aspettando che la vita cominci.
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lorenzo perrucci
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lunedì 28 dicembre 2020
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viaggio nell''anima
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SOUL
Ho già visto due volte questo film.
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SOUL
Ho già visto due volte questo film.
Penso sia una delle pellicole cinematografiche più profonde in assoluto della Disney/Pixar.
Non si concentra su un unico insegnamento da dare allo spettatore, ma lo interroga continuamente sulla vita e su quanto essa sia importante in ogni momento.
Mi ha colpito moltissimo il target di riferimento, perché la Pixar in questo caso ha puntato ad un pubblico più adulto, in quanto, per comprendere al meglio il film ci si deve calare nei personaggi, nelle loro sfaccettature e nelle loro derive psicologiche.
Per me è un tentativo coraggioso di portare l'animazione ad un livello più alto di comprensione.
Questa volta, rispetto a tanti altri film Pixar, paradossalmente è il contrario: è un film più volto agli adulti che ai bambini.
Questa cosa l'ho apprezzata moltissimo.
La colonna sonora è perfetta, azzeccata in ogni momento, dalla scena più tetra a quella più sognante. La musica ti trasporta in un altro mondo.
Poi, graficamente, penso siamo di fronte a (forse) il miglior prodotto di casa Pixar.
Un film che gioca con temi profondi già a partire dal titolo "Soul".
Un titolo che si può leggere in due modi: "Soul" come termine usato per riferirsi ad un tipo di musica sviluppata dagli anni sessanta, soprattutto da musicisti neri e "Soul" come "anima".
La nostra anima.
Che cos'è l'anima?
È solo quella ultraterrena?
Cosa ci facciamo noi sulla terra?
Un film per crescere e riflettere... a qualsiasi età.
Forse spoiler, quindi attenzione:
Bellissimo l'insegnamento in questo film, perché il regista ci ha messo di fronte ad una verità: non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, infatti potremmo morire anche domani, in una situazione ed in un momento qualsiasi.
Potremmo avere dubbi esistenziali anche a 20, 40, 60 anni. Ma bisogna sconfiggere e lottare la negatività che ci porta ad essere mostri di noi stessi (come dimostrato nel film) e non aver paura di vivere la vita e farci scoraggiare da qualcosa di nuovo (come faceva 22), ma cercare dentro di noi quel qualcosa che ci fa sentire vivi e vivere ogni momento come fosse l'ultimo.
Il mio voto è 9.
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ilaria perino
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lunedì 28 dicembre 2020
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perchè vedere soul migliorerà il vostro 2020:
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Soul è il nuovo film della Pixar uscito il 25 Dicembre sulla piattaforma streaming Disney+. Si sa ormai che la Pixar è in grado di produrre capolavori (ricordiamo Up, Wall-e o Inside Out) ma non sapevamo che si sarebbe superata.
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Soul è il nuovo film della Pixar uscito il 25 Dicembre sulla piattaforma streaming Disney+. Si sa ormai che la Pixar è in grado di produrre capolavori (ricordiamo Up, Wall-e o Inside Out) ma non sapevamo che si sarebbe superata. Questa volta la Pixar ha deciso di parlare di anime(Soul, in inglese anima), di vita e di morte, di depressione e di accettazione in un lungometraggio strabiliante che lascia col cuore leggero e con una voglia di vivere che serviva alla fine di un anno terribile come questo. Come ha fatto la Pixar a parlare di concetti così difficili e profondi in un lungometraggio adatto a grandi e piccini? Usando colori sgargianti, design dei personaggi e luoghi dinamici e soprattutto battute divertenti e argute. Perché alla fine di tutto, oltre alla saggezza infinita delle perle che ci manda questo film, si rimane con un profondo senso di leggerezza e consapevolezza della vita.
Analisi+Trama (Spoiler Alert!!)
Ci troviamo in una New York scoppiettante, piena di colori e suoni. Joe Gardner è il protagonista di questa storia, un insegnante di musica delle medie di mezza età, amante del pianoforte e del rimpianto per la sua vita non vissuta. Nel giorno in cui realizza il suo sogno però muore. Era finalmente riuscito a organizzare un'esibizione con una grande musicista di jazz, ma la sua sbadataggine lo porta alla fine della sua vita.
Joe Gardner era insoddisfatto in tutto, dalla carriera e dalla famiglia. Non è in grado di ascoltare gli altri, ragiona solo su se stesso: è un musicista ma non riesce a sentire nient’altro che i suoi ragionamenti egocentrici.
Dopo l’ennesima distrazione giunge alla morte e viene catapultato in un altra dimensione, e trasformato in un piccolo esserino blu il quale rappresenta la sua anima.
Inizia un viaggio nel mondo dopo la morte e prima della vita, rispettivamente “l’altro-mondo” e “l’ante-mondo” anche detto “Io-seminario” (luogo dove vengono decise le personalità di ogni anima). Joe arriva nell’altro mondo (una bellissima rappresentazione di quello che ci aspetta dopo la vita), ma si rifiuta e scappa via.
Così si spacca la linearità di stile, e Joe non solo da umano si trasforma in un anima, ma inizia ad attraversare gli spazi quantici dell’universo (in una trasposizione dell’universo simile a quella di Interstellar di Nolan). Le forme cambiano e dal film, che già non appariva come un cartone animato, ma dava l’illusione di essere una dettagliatissima ripresa dal vero di attori modellati, colpiti dalle luce come se facessero parte di questo mondo, arriviamo alla creatività pura.
In una forma quasi antropomorfa attraverso una linea prende vita “la congiunzione di tutti i campi quantizzati dell’universo” ovvero “Jerry”, ossia un’entità che supervisiona le anime, un colpo di genio per non dare nessun nome a Dio ma nemmeno escluderlo dell’esistenza. Ogni momento è intervallato da battute e ogni battuta ha la forza di far riflettere e ridere.
La forza di far riflettere
La narrazione continua con 22, una povera anima che non è in grado di trovare la sua “scintilla” e quindi non ha la possibilità di accedere alla vita sulla terra, ma se tutti vogliono vivere, 22 vuole non-vivere, ed è così che per la prima volta viene affrontato il tema della depressione, autocommiserazione e autodistruzione in una dolce lucina blu agenere. 22 è però è anche in grado di far riscoprire allo spettatore la gioia di guardare le nuvole in cielo, mangiare un pezzo di pizza o prendere al volo le foglie che cadono dagli alberi. Attraverso vicende veloci e simpatiche i due personaggi affrontano avventure che li porteranno ad accettare se stessi, accettare la vita e accettare la morte. La visione di un bambino interiore riportata dentro un uomo adulto riesce finalmente a far capire che non esiste uno scopo nella vita, ma esiste la consapevolezza ed è fondamentale l’ascolto.
Come ha fatto la Pixar?
L’assetto narrativo di questo film è semplice, in modo da trattare tematiche difficili in modo lineare:
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inizia,
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accade un antefatto,
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il protagonista cerca di risolverlo e incontra un amico che lo aiuta,
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l’antagonista (Terry, altra rappresentazione dei quanti, chiaramente influenzata dalla Linea di Osvaldo Cavandoli) cerca interrompere i protagonisti dal loro scopo,
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arriva l’elemento magico (i divertentissimi mistici) che aiutano i protagonisti, causando però un errore,
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e una realizzazione finale fa comprendere a tutti il vero significato della storia (e della vita).
Come era già successo con Inside Out, una storia essenziale permette di spiegare la psicologia e l’essenza umana (o almeno una versione ipotetica di quello che è),
“quando la gioia diventa ossessione avviene il distacco dalla vita”
“prima di giudicare, ascolta”
La prima frase detta da Spartivento (l’elemento magico nominato prima) affronta un tema che spaventa, un concetto che molti si sono ritrovati ad affrontare durante il 2020. Anche se la Disney è famosa per la sua capacità di risolvere problemi enormi con dubbie soluzioni, in questo caso la soluzione del problema (la paura di vivere o morire) è l’ascolto e l'amore, e anche se, inevitabilmente hanno utilizzato una trasposizione più semplice di quello che potrebbe accadere nella realtà, non sono andati lontani dalla soluzione reale.
La seconda frase viene detta dal padre di Joe quando lui era ragazzino, un'affermazione che se Joe avesse realmente ascoltato e interiorizzato sarebbe stato in grado di vivere la sua vita pienamente e non passivamente. É la soluzione dei mali della psiche e della comunicazione corretta, una frase nascosta da immagini e colori che stimola a fare e dare il nostro meglio.
In questo film, dove tutti si aspettano intrattenimento leggero, lo spettatore si trova davanti a quesiti enormi: Cosa c’è dopo la morte? Cosa sono l’anima e il corpo? Qual è lo scopo della vita? Vale la pena vivere?
I registi decidono di non dare regole fisse, ma dare l’aspetto della realtà ad un film sulla vita. Come dice 22, “tutto è ipotetico qui” ossia: nell’ altro mondo non c’è niente che tu non desideri, ognuno ha la sua realtà e questa è quella delle anime che per esistere hanno bisogno di un corpo e una volta affrontata la vita, sono in grado di ritornare all’origine e riiniziare da capo. Nonostante ci siano delle incongruenze, lo spettatore accetta quello che sta vedendo perchè è interfacciato con un racconto semplice e diretto. Ed è così che la Pixar ci riesce di nuovo: riesce a capire la depressione e l’insoddisfazione, dandoci la chiave per capire noi stessi.
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ilaria perino
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lunedì 28 dicembre 2020
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perchè vedere soul migliorerà il vostro 2020:
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Soul è il nuovo film della Pixar uscito il 25 Dicembre sulla piattaforma streaming Disney+. Si sa ormai che la Pixar è in grado di produrre capolavori (ricordiamo Up, Wall-e o Inside Out) ma non sapevamo che si sarebbe superata. Questa volta la Pixar ha deciso di parlare di anime(Soul, in inglese anima), di vita e di morte, di depressione e di accettazione in un lungometraggio strabiliante che lascia col cuore leggero e con una voglia di vivere che serviva alla fine di un anno terribile come questo. Come ha fatto la Pixar a parlare di concetti così difficili e profondi in un lungometraggio adatto a grandi e piccini? Usando colori sgargianti, design dei personaggi e luoghi dinamici e soprattutto battute divertenti e argute.
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Soul è il nuovo film della Pixar uscito il 25 Dicembre sulla piattaforma streaming Disney+. Si sa ormai che la Pixar è in grado di produrre capolavori (ricordiamo Up, Wall-e o Inside Out) ma non sapevamo che si sarebbe superata. Questa volta la Pixar ha deciso di parlare di anime(Soul, in inglese anima), di vita e di morte, di depressione e di accettazione in un lungometraggio strabiliante che lascia col cuore leggero e con una voglia di vivere che serviva alla fine di un anno terribile come questo. Come ha fatto la Pixar a parlare di concetti così difficili e profondi in un lungometraggio adatto a grandi e piccini? Usando colori sgargianti, design dei personaggi e luoghi dinamici e soprattutto battute divertenti e argute. Perché alla fine di tutto, oltre alla saggezza infinita delle perle che ci manda questo film, si rimane con un profondo senso di leggerezza e consapevolezza della vita.
Analisi+Trama (Spoiler Alert!!) Ci troviamo in una New York scoppiettante, piena di colori e suoni. Joe Gardner è il protagonista di questa storia, un insegnante di musica delle medie di mezza età, amante del pianoforte e del rimpianto per la sua vita non vissuta. Nel giorno in cui realizza il suo sogno però muore. Era finalmente riuscito a organizzare un'esibizione con una grande musicista di jazz, ma la sua sbadataggine lo porta alla fine della sua vita. Joe Gardner era insoddisfatto in tutto, dalla carriera e dalla famiglia. Non è in grado di ascoltare gli altri, ragiona solo su se stesso: è un musicista ma non riesce a sentire nient’altro che i suoi ragionamenti egocentrici. Dopo l’ennesima distrazione giunge alla morte e viene catapultato in un altra dimensione, e trasformato in un piccolo esserino blu il quale rappresenta la sua anima. Inizia un viaggio nel mondo dopo la morte e prima della vita, rispettivamente “l’altro-mondo” e “l’ante-mondo” anche detto “Io-seminario” (luogo dove vengono decise le personalità di ogni anima). Joe arriva nell’altro mondo (una bellissima rappresentazione di quello che ci aspetta dopo la vita), ma si rifiuta e scappa via. Così si spacca la linearità di stile, e Joe non solo da umano si trasforma in un anima, ma inizia ad attraversare gli spazi quantici dell’universo (in una trasposizione dell’universo simile a quella di Interstellar di Nolan). Le forme cambiano e dal film, che già non appariva come un cartone animato, ma dava l’illusione di essere una dettagliatissima ripresa dal vero di attori modellati, colpiti dalle luce come se facessero parte di questo mondo, arriviamo alla creatività pura. In una forma quasi antropomorfa attraverso una linea prende vita “la congiunzione di tutti i campi quantizzati dell’universo” ovvero “Jerry”, ossia un’entità che supervisiona le anime, un colpo di genio per non dare nessun nome a Dio ma nemmeno escluderlo dell’esistenza. Ogni momento è intervallato da battute e ogni battuta ha la forza di far riflettere e ridere.
La forza di far riflettere La narrazione continua con 22, una povera anima che non è in grado di trovare la sua “scintilla” e quindi non ha la possibilità di accedere alla vita sulla terra, ma se tutti vogliono vivere, 22 vuole non-vivere, ed è così che per la prima volta viene affrontato il tema della depressione, autocommiserazione e autodistruzione in una dolce lucina blu agenere. 22 è però è anche in grado di far riscoprire allo spettatore la gioia di guardare le nuvole in cielo, mangiare un pezzo di pizza o prendere al volo le foglie che cadono dagli alberi. Attraverso vicende veloci e simpatiche i due personaggi affrontano avventure che li porteranno ad accettare se stessi, accettare la vita e accettare la morte. La visione di un bambino interiore riportata dentro un uomo adulto riesce finalmente a far capire che non esiste uno scopo nella vita, ma esiste la consapevolezza ed è fondamentale l’ascolto.
Come ha fatto la Pixar? L’assetto narrativo di questo film è semplice, in modo da trattare tematiche difficili in modo lineare: inizia, accade un antefatto, il protagonista cerca di risolverlo e incontra un amico che lo aiuta, l’antagonista (Terry, altra rappresentazione dei quanti, chiaramente influenzata dalla Linea di Osvaldo Cavandoli) cerca interrompere i protagonisti dal loro scopo, arriva l’elemento magico (i divertentissimi mistici) che aiutano i protagonisti, causando però un errore, e una realizzazione finale fa comprendere a tutti il vero significato della storia (e della vita).
Come era già successo con Inside Out, una storia essenziale permette di spiegare la psicologia e l’essenza umana (o almeno una versione ipotetica di quello che è),
“quando la gioia diventa ossessione avviene il distacco dalla vita”
“prima di giudicare, ascolta”
La prima frase detta da Spartivento (l’elemento magico nominato prima) affronta un tema che spaventa, un concetto che molti si sono ritrovati ad affrontare durante il 2020. Anche se la Disney è famosa per la sua capacità di risolvere problemi enormi con dubbie soluzioni, in questo caso la soluzione del problema (la paura di vivere o morire) è l’ascolto e l'amore, e anche se, inevitabilmente hanno utilizzato una trasposizione più semplice di quello che potrebbe accadere nella realtà, non sono andati lontani dalla soluzione reale.
La seconda frase viene detta dal padre di Joe quando lui era ragazzino, un'affermazione che se Joe avesse realmente ascoltato e interiorizzato sarebbe stato in grado di vivere la sua vita pienamente e non passivamente. É la soluzione dei mali della psiche e della comunicazione corretta, una frase nascosta da immagini e colori che stimola a fare e dare il nostro meglio.
In questo film, dove tutti si aspettano intrattenimento leggero, lo spettatore si trova davanti a quesiti enormi: Cosa c’è dopo la morte? Cosa sono l’anima e il corpo? Qual è lo scopo della vita? Vale la pena vivere? I registi decidono di non dare regole fisse, ma dare l’aspetto della realtà ad un film sulla vita. Come dice 22, “tutto è ipotetico qui” ossia: nell’ altro mondo non c’è niente che tu non desideri, ognuno ha la sua realtà e questa è quella delle anime che per esistere hanno bisogno di un corpo e una volta affrontata la vita, sono in grado di ritornare all’origine e riiniziare da capo. Nonostante ci siano delle incongruenze, lo spettatore accetta quello che sta vedendo perchè è interfacciato con un racconto semplice e diretto. Ed è così che la Pixar ci riesce di nuovo: riesce a capire la depressione e l’insoddisfazione, dandoci la chiave per capire noi stessi.
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domenica 27 dicembre 2020
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un film bellissimo inadatto, però, ai più piccoli
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Avete presente quei bei film drammatici pregni di significato e di riflessioni esistenziali? Bene, Soul fa parte di questa categoria. Un film tecnicamente stupendo, che fa del suo espediente narrativo il vero fulcro della storia, differenziandosi, dunque, da Inside Out, nel quale era soltanto un pretesto per imbastire un'avventura "metafisica" da quattro soldi. Un film che, per apprezzare tutte le sue citazioni grafiche e musicali, si dovrebbe vedere più volte. Ma per quanto bello possa essere questo film, non è assolutamente un film per bambini. Troppo complesso. P.S: (Supposizione personale) Penso che, se fosse uscito al cinema, avremmo avuto un film molto più semplificato, ma, data la situazione, al montaggio si è preferito renderlo meno "accessibile" e renderlo più "Au
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Avete presente quei bei film drammatici pregni di significato e di riflessioni esistenziali? Bene, Soul fa parte di questa categoria. Un film tecnicamente stupendo, che fa del suo espediente narrativo il vero fulcro della storia, differenziandosi, dunque, da Inside Out, nel quale era soltanto un pretesto per imbastire un'avventura "metafisica" da quattro soldi. Un film che, per apprezzare tutte le sue citazioni grafiche e musicali, si dovrebbe vedere più volte. Ma per quanto bello possa essere questo film, non è assolutamente un film per bambini. Troppo complesso. P.S: (Supposizione personale) Penso che, se fosse uscito al cinema, avremmo avuto un film molto più semplificato, ma, data la situazione, al montaggio si è preferito renderlo meno "accessibile" e renderlo più "Autoriale" forse per avere ancora più possibilità per un premio oscar?
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