Diverte negli assolo degli interpreti. Dovete, però, fare i conti con un Pietro Castellitto, con il suo pensiero, una variante di quello "debole": Nietzsche, morto "vergine" ossia non potè fecondare altro che gente tra cui anche chiacchieroni esaltati. Tra di loro si colloca a buon diritto il protagonista (Federico).
Sguardo sulla maledetta periferia. Senza pietà e senza speranza, che può venir fuori dalla sua fauna? Quella deriva, poi... Ebbero miglior sorte i "ragazzi di vita" di Pasolini e di Citti. Oggi si recano a Ballando con le Stelle.
Se ne arroga il merito quella società che, in decomposizione, qui si rimira quasi narcisista e con l'abusiva pretesa di decoro.
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Diverte negli assolo degli interpreti. Dovete, però, fare i conti con un Pietro Castellitto, con il suo pensiero, una variante di quello "debole": Nietzsche, morto "vergine" ossia non potè fecondare altro che gente tra cui anche chiacchieroni esaltati. Tra di loro si colloca a buon diritto il protagonista (Federico).
Sguardo sulla maledetta periferia. Senza pietà e senza speranza, che può venir fuori dalla sua fauna? Quella deriva, poi... Ebbero miglior sorte i "ragazzi di vita" di Pasolini e di Citti. Oggi si recano a Ballando con le Stelle.
Se ne arroga il merito quella società che, in decomposizione, qui si rimira quasi narcisista e con l'abusiva pretesa di decoro.
Altra qualità di questo lavoro, il linguaggio, giovane. Non dice nulla o nulla di nuovo ma con freschezza e leggerezza (la poesiola di Teresa, chi l'ha scritta? dove trovo il testo? c'è un video?).
Lodato e raccomandato, ancora un film che non piace a nessuno, benpensante o malpensante. Senza il coraggio di dirlo apertamente.
Richiamiamo, allora, la vispa Teresa (deliziosa Giulia Petrini) e la sua gestualità. Vi basti.
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