Il gran bel debutto di Dea Kulumbegashvili racconta la ricerca, da parte di una donna, della propria soggettività, in un contesto societario dalle forti radici patriarcali.
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
Sin dall'inquadratura iniziale di Beginning, Kulumbegashvili è interessata a presentare non solo il paradigma tramite cui interpretare il film stesso, ma anche la chiave linguistica su cui si regge l'intera struttura del racconto. La regista apre il film con un esteso campo lungo dominato dalla totale assenza di movimenti di macchina. Così come le immagini sono contraddistinte da un senso di immobilità pressoché totale, allo stesso modo Yana si trova in una condizione di staticità esistenziale, dalla quale cercherà, in tutti i modi, di emergere. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (3143 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 25 novembre 2021