kalm
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domenica 19 gennaio 2020
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poca cosa. finale alla mamma ho perso l aereo...
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Caro Stallone era proprio necessario continuare ancora con questa saga ( che per me andava già chiusa dopo il secondo capitolo) ? Il film parla anche di un dramma reale che succede in sudamerica,cioè i rapimenti di ragazze costrette poi a prostituirsi e impossibilitate a fuggire (polizia corrotta). Finale assurdo alla Mamma ho perso l aereo,splatter e violento. Voto 2 stelle solo per il rispetto che ho di Stallone
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benbedi
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martedì 10 dicembre 2019
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rambo last blood...ma era necessario?
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Indubbiamente encomiabile la volontà e lo sforzo di mostrare l'evoluzione del personaggio ai nostri giorni,ma era proprio necessario?Al di là del fascino del personaggio, anche se per me valido solo nel primo capitolo della serie ,il resto del film è un'accozzaglia truculenta,un misto senza senso tra Breaking Bad (vedi i cattivissimi narcos/papponi messicani e l'utilizzo del fulminato di mercurio da parte del protagonista) e "Mamma ho perso l'aereo" in versione splatter.Si parla già di un probabile sequel,ma sarà necessario anche questo?
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gustibus
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domenica 20 ottobre 2019
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juanito rambo
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Be'Il 70enne Stallone e'quasi meglio ora che in altri film meno riusciti.John Rambo ritirato in un ranch in Arizona vive sempre con lontani ricordi del vietnam.Ha ritrovato un po' di quiete.Ha la nipote Gabrielle accudita anche da una vecchia amica.Tutto cambia quando la ragazza decide di conoscere il suo vero padre in Messico,che non e'molto distante.Le costera' tanto non sapendo che il padre era nella prostituzione giovanile e con i narcos che facevano da padroni-dei.Rambo seppur vecchietto,chiamato cosi'anche dai narcos,diventera'una furia,silenziosa ma feroce.Alla fine si conteranno un 40 morti uccisi ferocemente.Tutto scorre in 90minuti di cinema che intrattiene.
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Be'Il 70enne Stallone e'quasi meglio ora che in altri film meno riusciti.John Rambo ritirato in un ranch in Arizona vive sempre con lontani ricordi del vietnam.Ha ritrovato un po' di quiete.Ha la nipote Gabrielle accudita anche da una vecchia amica.Tutto cambia quando la ragazza decide di conoscere il suo vero padre in Messico,che non e'molto distante.Le costera' tanto non sapendo che il padre era nella prostituzione giovanile e con i narcos che facevano da padroni-dei.Rambo seppur vecchietto,chiamato cosi'anche dai narcos,diventera'una furia,silenziosa ma feroce.Alla fine si conteranno un 40 morti uccisi ferocemente.Tutto scorre in 90minuti di cinema che intrattiene.Montaggio supersonico dovuto a problemi di budget,ma piacevole e con qualche logica filmica,non dimentichiamo che chi vede Rambo non sono petali di rose.Sicuramente l'idea non e' di sinistra,pero'ho letto una vostra recensione che non mi ha entusiasmato.Secondo me i film devono essere apolitici.O si accettano nel bene o non si va a vederli.Che nei films di Rambo ci siano messaggi di "destra"non e'una novita'.Io parlo sempre di cinema e il film ha soltanto la lacuna che e'troppo rapido negli ultimi 15minuti,forse che facendo vedere bene la mattanza che juanito Rambo fa,il film era da vietare ai 18anni.. Strano che qualcuno abbia visto il Messico cosi'feroce,lo e'!SICARIO uno dei miei film prediletti..un capolavoro!lo descrive forse peggio,ma Villeneuve ha una stella di prestigio in piu' di Adrian Grunberg il regista di questo film.Partendo dall'inizio il vecchio Stallone qui fa la differenza.Il racconto sta in piedi per lui e nn ce'razzismo!..che cavolata!
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juppiter
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venerdì 4 ottobre 2019
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non c'è pace per john rambo.
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Chi si accinge a vedere questo film è, molto probabilmente, cresciuto con i film di Stallone e ne è fan o ne apprezza un lavoro che continua ad oltre 70 anni di età.
Questa è una premessa necessaria alla recensione.
Vedere un film di Rambo è come ritrovare un vecchio amico o un conoscente di cui conosci la vita difficile e tormentata.
In questo film i demoni sono sopiti dalle medicine e dal vivere nella fattoria di famiglia in Arizona con una mamma ed una figlia per cui è diventato un padre adotttivo, ma ci sono, pronti ad esplodere. Sono ancora una volta i fantasmi del Vietman e dei commilitoni morti, quelli che lo fanno vivere, anche a casa, su una branda in una caverna scavata nella roccia e scavare tunnel.
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Chi si accinge a vedere questo film è, molto probabilmente, cresciuto con i film di Stallone e ne è fan o ne apprezza un lavoro che continua ad oltre 70 anni di età.
Questa è una premessa necessaria alla recensione.
Vedere un film di Rambo è come ritrovare un vecchio amico o un conoscente di cui conosci la vita difficile e tormentata.
In questo film i demoni sono sopiti dalle medicine e dal vivere nella fattoria di famiglia in Arizona con una mamma ed una figlia per cui è diventato un padre adotttivo, ma ci sono, pronti ad esplodere. Sono ancora una volta i fantasmi del Vietman e dei commilitoni morti, quelli che lo fanno vivere, anche a casa, su una branda in una caverna scavata nella roccia e scavare tunnel.
La revisione critica, sofferente del suo passato culmina quando discutendo con la figlia adottiva le dice che avrebbe voluto essere fermato a 17 anni prima di arruolarsi; il veterano John Rambo, in altre parole, avrebbe vouto una vita diversa.
Ma non può averla neppure ora, perchè deve lottare, come sempre a costo della vita, per salvare Carmen e per farlo tira fuori la natura più violenta, sangue che scorre, ossa rotte come grissini e un cuore strappato dal petto. Perde anche lei, si separa da Maria e rimane, ancora, solo e sanguinante. A mio avviso è film che l'appassionato di cui dicevo all'inzio deve vedere. Chi, invece, lo guardasse senza avere un passato con John forse lo troverebbe troppo cruento, ma nell'insieme, lo apprezzerebbe.
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simone
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giovedì 3 ottobre 2019
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un nuovo "john rambo"
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Questo "Rambo" rappresenta per forza di cose (anagrafica, periodo, storia) una evoluzione dello storico Rambo avventuriero che si ripropone nella modernità post-guerre in una chiave nuova e inedita.
E' indiscutibile che i nostalgici della storia di questo film e della figura di John Rambo possano nutrire dubbi su questa produzione, ma in realtà cio' che rappresenta Stallone non è altro che la perfetta riproduzione, perfettamente coerente di quello che, dopo oltre 30 anni, è la vita di questo eroico reduce.
Un Rambo che semplicemente "sopravvive" e non "vive" afflitto dai pesanti ricordi e rimorsi dei tempi che furono.
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Questo "Rambo" rappresenta per forza di cose (anagrafica, periodo, storia) una evoluzione dello storico Rambo avventuriero che si ripropone nella modernità post-guerre in una chiave nuova e inedita.
E' indiscutibile che i nostalgici della storia di questo film e della figura di John Rambo possano nutrire dubbi su questa produzione, ma in realtà cio' che rappresenta Stallone non è altro che la perfetta riproduzione, perfettamente coerente di quello che, dopo oltre 30 anni, è la vita di questo eroico reduce.
Un Rambo che semplicemente "sopravvive" e non "vive" afflitto dai pesanti ricordi e rimorsi dei tempi che furono. Tornato a casa in Arizona, ma con il cuore ancora in guerra, Rambo passa i suoi giorni fra missioni di soccorso da volontario, addestramento dei suoi cavalli al ranch di famiglia, ma soprattutto nelle sue gallerie sotterranee dove si rifugia per forgiare armi o attrezzi. La solitudine dell'uomo è al centro della scena, con la sola presenza della nipote Gabrielle unica ragione rimasta per credere in qualcuno.
Sulle avventure della nipote, che scappata in New Mexico seguendo persone sbagliate viene sequestrata e subisce violenze di ogni tipo, Rambo torna in scena riscoprendo la sua vera essenza di combattente spietato, con una fase finale del film che mostra una violenza oltre la norma ed elementi splatter molto presenti, per un effetto "vendetta" ai massimi termini. E' passato il tempo delle avventure nella giungla e delle missioni speciali, il film è un'opera nel complesso coraggiosa e coerente con i tempi moderni. Una chiusura piu' che degna per questa gloriosa serie.
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luigi
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mercoledì 2 ottobre 2019
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stallone, ahi ahi...
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Una mancanza di rispetto post i precedenti Rambo
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inesperto
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martedì 1 ottobre 2019
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la furia di un uomo d'acciaio
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Il film è particolarmente brutale nel finale, ma Rambo lo è sempre stato. E' dannatamente bravo nella guerra e mai come nel suo caso questo modo di dire va inteso letteralmente; perchè ciò in cui eccelle è anche ciò che non lo fa dormire di notte. Non si può chiedere al reduce di ammansirsi; che razza di fine sarebbe per un uomo che vale un esercito? Ma è un essere umano anche lui, coi suoi desideri e i suoi sogni, che negli ultimi dieci anni sembravano sorridergli. Il destino, però, gli si mette nuovamente di traverso. Il destino... da cui è stato ferito come nessun altro nemico è mai stato in grado di fare... L'eroe sa rispondere, ovviamente, vince come sempre ma, come sempre, vincendo si svuota.
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Il film è particolarmente brutale nel finale, ma Rambo lo è sempre stato. E' dannatamente bravo nella guerra e mai come nel suo caso questo modo di dire va inteso letteralmente; perchè ciò in cui eccelle è anche ciò che non lo fa dormire di notte. Non si può chiedere al reduce di ammansirsi; che razza di fine sarebbe per un uomo che vale un esercito? Ma è un essere umano anche lui, coi suoi desideri e i suoi sogni, che negli ultimi dieci anni sembravano sorridergli. Il destino, però, gli si mette nuovamente di traverso. Il destino... da cui è stato ferito come nessun altro nemico è mai stato in grado di fare... L'eroe sa rispondere, ovviamente, vince come sempre ma, come sempre, vincendo si svuota... Uccidendo i pericolosi delinquenti che minacciano lui ed i suoi cari, John sacrifica il suo stesso essere. E' sempre stato così. Ed ora è comprensibilmente stanco, ma mai domo. John Rambo è sempre pronto ad affrontare il fato: è la sua più grande dote ed è la sua maledizione. In qualsiasi modo la si possa pensare su questa o anche sulle altre pellicole della serie, quella di Rambo, intesa globalmente, è una storia veramente molto forte. Grazie John.
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luca scialo
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lunedì 30 settembre 2019
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stallone chiude in malo modo un cult
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John Rambo si è ritirato nel suo ranch di famiglia in Arizona, dove sembra aver trovato un certo equilibrio. A fargli compagnia è una vecchia amica di famiglia e sua nipote Gabrielle. Giovane dalle belle speranze, che vuole proseguire gli studi anziché occuparsi di cavalli, malgrado il suo talento e le speranze dello stesso Rambo. Certo, come avrà modo di dirgli, non è cambiato, ogni giorno cerca di mantenere il suo equilibrio interiore. Gli orrori della guerra, infatti, lo perseguitano ancora. E la violenza che cerca a fatica di contenere riaffiorirà con prepotenza quando sarà chiamato a vendicare la giovane. Il film inizia male, prosegue peggio e chiude nel vano tentativo di intenerire lo spettatore.
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John Rambo si è ritirato nel suo ranch di famiglia in Arizona, dove sembra aver trovato un certo equilibrio. A fargli compagnia è una vecchia amica di famiglia e sua nipote Gabrielle. Giovane dalle belle speranze, che vuole proseguire gli studi anziché occuparsi di cavalli, malgrado il suo talento e le speranze dello stesso Rambo. Certo, come avrà modo di dirgli, non è cambiato, ogni giorno cerca di mantenere il suo equilibrio interiore. Gli orrori della guerra, infatti, lo perseguitano ancora. E la violenza che cerca a fatica di contenere riaffiorirà con prepotenza quando sarà chiamato a vendicare la giovane. Il film inizia male, prosegue peggio e chiude nel vano tentativo di intenerire lo spettatore. Questa la triste sintesi dell'ultimo (forse, con Stallone mai dire mai) episodio della saga legata ad un cult anni '80, che il buon Sly ha riportato in vita negli anni 2000. A vent'anni di distanza dal terzo episodio. Forse l'idea iniziale di Stallone è stata quella di chiudere definitivamente i conti con uno dei due personaggi che lo hanno reso celebre, insieme a Rocky. Se quanto meno quest'ultima saga si è chiusa riallacciandosi al passato ed introducendo un protagonista nuovo (tanto che Rocky ha quasi un ruolo di spalla), Rambo Last Blood appare una operazione commerciale frettolosa e poco curata. La pellicola, di fatto, dura circa un'ora e mezza. Inizia introducendo subito il protagonista in una missione di salvataggio come volontario e non dopo un incipit iniziale, come accade nel precedente John Rambo. Con la stessa fretta, poi, ci mostra subito la nipote di un'amica di famiglia, Gabrielle, intenta a voler conoscere il padre tornato in Messico dopo la morte della madre. Cosa che farà, andando contro la volontà della nonna e dello stesso Rambo. Di lì un crescendo di azione e violenza, passaggi saltati, aspetti poco credibili (su tutti, come fa John Rambo a varcare il confine col Messico con una ragazzina mezza morta in auto?), un Messico alquanto stereotipato, fino al finale a dir poco splatter. Un sorta di versione violenta di Mamma ho perso l'aereo. Quanti sono cresciuti coi film di Rambo, difficilmente avranno gradito. Alla fine della fiera, sarà contento Donald Trump. Che potrebbe trovare maggiori consensi nell'opinione pubblica per l'implementazione del muro ai confini col Messico (dato che esiste già, e lo volle il democratico Clinton). In fondo, Stallone non ha mai nascosto la sua fede politica repubblicana. E forse non a caso, un altro precedente Presidente Repubblicano, Reagan, pure apprezzò il suo Rambo III, che avrebbe mandato volentieri in Afghanistan contro gli allora occupanti sovietici.
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taty23
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lunedì 30 settembre 2019
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un capitolo che non convince del tutto
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Sylvester Stallone torna ad essere Rambo nel nuovo capitolo della saga Rambo: Last Blood.
Rambo; Last Blood si colloca undici anni dopo gli avvenimenti narrati nel capitolo precedente.
John Rambo è tornato nel vecchio ranch del padre e ospita nella casa la sua vecchia amica Maria e l’adolescente Gabriela, nipote di questa.
Gabriela, con l’aiuto di un’amica, scopre che il padre biologico vive in Messico e vorrebbe andare a trovarlo.
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Sylvester Stallone torna ad essere Rambo nel nuovo capitolo della saga Rambo: Last Blood.
Rambo; Last Blood si colloca undici anni dopo gli avvenimenti narrati nel capitolo precedente.
John Rambo è tornato nel vecchio ranch del padre e ospita nella casa la sua vecchia amica Maria e l’adolescente Gabriela, nipote di questa.
Gabriela, con l’aiuto di un’amica, scopre che il padre biologico vive in Messico e vorrebbe andare a trovarlo. Contro il volere di sua nonna e di Rambo che le sconsigliano di incontrarlo, va comunque alla sua ricerca.
Quando a Rambo viene comunicato che Gabriela è scomparsa, andrà a cercarla in Messico e il passato di reduce tornerà a galla.
Rambo: Last Blood – Un capitolo che non convince del tutto
Portare nuovamente un personaggio iconico come quello di Rambo, con le sue problematiche da stress post traumatico da reduce di guerra, poteva risultare funzionale, interessante ed anche contemporaneo.
In Rambo: Last Blood Sylvester Stallone torna nei panni di un John Rambo più maturo e consapevole. Si cerca di umanizzare il personaggio approfondendo il suo lato umano, considerando i momenti di disagio dove cerca di afferrare quella vita che gli orrori della guerra gli hanno portato via e da cui lui non riesce più a tornare. Sfortunatamente l’operazione non funziona del tutto a causa di una storia esile e una sceneggiatura che non brilla di originalità; questi elementi non riescono a dare lo spessore che il personaggio richiedeva in questo ipotetico ultimo capitolo. Funziona invece, soprattutto nella seconda parte del film, il lato action del personaggio di Rambo, anche se il finale, fin troppo splatter, risulta eccessivo.
Purtroppo anche i personaggi sono abbastanza stereotipati, inclusi i villain di turno che potevano essere sfruttati meglio. Invece quelli che potevano avere risvolti più interessanti, come la giornalista interpretata da Paz Vega, non riescono ad essere caratterizzati o approfonditi.
In conclusione
Rambo: Last Blood risulta avere parecchie debolezze, un capitolo con differenze di ritmo abbastanza evidenti che rendono poco efficace l’evoluzione della storia. Un action con tinte drammatiche, ma che non riesce ad essere al livello dei film precedenti. Un vero peccato, perché si poteva chiudere con classe un arco narrativo di un personaggio più sfaccettato di quanto si possa pensare.
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muttley72
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sabato 28 settembre 2019
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due stelle e mezzo.... chiude un ciclo
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Ho già recensito il film Rambo (il primo della serie) e lo considero un capolavoro ben messo sullo schermo con qualche modifica azzeccata rispetto al romanzo da cui è tratto. IL Morandini , libro di critica scritto da una famiglia di critici cinematografici di sinistra, dice che Rambo piaceva alla destra perchè esaltava un ex eroe in divisa e alla sinistra poichè esaltava un emarginato che combatteva contro l'ordine costituito. Nei successivi 3 episodi il personaggio ha perso in parte "smalto" anche se l'azione ne guadagnava (partecipando Rambo ad avventure in zone di guerra qe quindi con più armi). Questo utlimo episodio coinvolge un uomo che orrmai vecchio, vive a casa sua che, per "deformazione professionale" e per darsi sicurezza (lui reduce) ha munito di una fitta rete di tunnel sotterranei.
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Ho già recensito il film Rambo (il primo della serie) e lo considero un capolavoro ben messo sullo schermo con qualche modifica azzeccata rispetto al romanzo da cui è tratto. IL Morandini , libro di critica scritto da una famiglia di critici cinematografici di sinistra, dice che Rambo piaceva alla destra perchè esaltava un ex eroe in divisa e alla sinistra poichè esaltava un emarginato che combatteva contro l'ordine costituito. Nei successivi 3 episodi il personaggio ha perso in parte "smalto" anche se l'azione ne guadagnava (partecipando Rambo ad avventure in zone di guerra qe quindi con più armi). Questo utlimo episodio coinvolge un uomo che orrmai vecchio, vive a casa sua che, per "deformazione professionale" e per darsi sicurezza (lui reduce) ha munito di una fitta rete di tunnel sotterranei. Quando la figlia adottiva (per metà messicana) viene rapita in Messico (mentre era in cerca del padre naturale) per essere avviata alla prostituzione Rambo cerca di salvarla. Solo nel secondo tempo la banda di messicani si porta in Arizona nel ranch di Rambo per vendicarsi ....dove lui li aspetta avendo preparato tutto per accoglierli al meglio. Nel primo tempo il film è abbastanza credibile (Rambo nella favelas messicane con le vedette viene subito individuato come estraneo e prende un sacco di botte) e funzionale ad accumulare torti ed angherie e giiustificare quindi la "vendetta del giusto", mentre all secondo (quello con più azione) si può muovere l'obiezione che non occorrevano tutti i traboccheti e le gallerie per stendere (magari con una mitragliatrice piazzata nel fienile in posizione sopraelevata) un gruppo di gente che scende armata da alcuni veicoli ammassata allo scoperto....ma è una "licenza poetica" poichè Rambo deve uccidere per forza con le sue tecniche da ex berretto verde....ed in modo un pò splatter.
Il film ha una sua dignità ma forse è inferiore al penultimo (che non è malaccio), il primo resta inarrivabile, il secondo ed il terzo episodio sono film più commerciali e spettacolari (adatti agli anni 90). Due stelle e mezzo il mio voto.
Ho letto delle polemiche sul muro tra USa e MEssico di Trump e che il film sarebbe pro Muro e quindi contro i messicani: non mi pare proprio visto che Rambo ha la compagna messicana e la figlia messicana e poichè è vero che in Messico esiste un certo tipo di delinquenza oraganizzata che è pronta a dare lezioni di "Ius culturae" a qualsiasi fighetto dei Parioli che vada li e si comporti in modo eccessivamente imprudente. Sono gli stessi che qui vorrebbero lo "ius soli"...allo scopo di blindare interi nuclei famigliari anche in caso di sopraggiunta disoccupazione e con ricongiugimenti parentali....allora occorre dare la cittadinanza prima (dopo soli 5 anni di scuola) bennche anche senza si avrebbero comunque tutti i diritti fondamentali come residenti.
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[+] il doloroso ed immutabile destino di rambo
(di antonio montefalcone)
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