Carlotta Po
Cineforum
Spiritualità, sogno e superstizione si mescolano formando un nuovo organico indefinito dai livelli sovrapposti. Il film d'esordio di Marie Grahtø concilia realtà differenti e contrapposte nella messa in scena di un tempo senza tempo, un piccolo universo sospeso dove il passato si mescola al presente, dove il ticchettio delle lancette dell'orologio e l'occasionale rintocco delle campane segnalano gli eventi, e dove persino la dentatura di una paziente cadenza (illusoriamente) il presunto scorrere dei minuti; ma dove tuttavia la notte si confonde con il giorno e l'insonnia di Jenny dilata quello stesso tempo all'infinito. [...]
di Carlotta Po, articolo completo (3614 caratteri spazi inclusi) su Cineforum 6 settembre 2019