cesare signoretti
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domenica 24 marzo 2019
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se ci si vuole inquietare.....
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Dopo una settima di lavoro/studio è proprio quelle che ci vuole....... Pessimo!
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vanessa zarastro
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domenica 24 marzo 2019
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quale la follia?
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Tratto dal libro The Surgeon of Crowthorne: A Tale of Murder, Madness and the Love of Words) di Simon Winchester del 1998, il film racconta la nascita dell’Oxford English Dictionary iniziato nel 1879 ad opera di Sir James Murray (Mel Gibson).
“Il Professore e il pazzo” è un ennesimo biopic, sembra che ormai la fantasia non abbia più spazio nelle sceneggiature, che invece si concentrano a romanzare una realtà vissuta, anche se al limite del verosimile.
Ciò che emerge dal film è soprattutto l’importanza delle parole, come esse abbiano cambiato significato nei secoli, come siano state usate dai grandi poeti, ed è strano che ciò debba essere sostenuto proprio da un mezzo che si esprime con le immagini. Nel film però ci sono molte altre cose (troppe?): sensi di colpa, dolore, perdono, redenzione, e amicizia. Quest’ultima si riscontra nel rapporto tra uno scozzese e un americano, dove il primo è un colto filologo nonostante sia figlio di un sarto e non abbia neanche finito le scuole secondarie. Il secondo, William Chester Minor (Sean Penn), è ex chirurgo rinchiuso in manicomio dopo aver ucciso per errore un uomo innocente. Nel film c’è anche spazio per un j’accuse sui metodi violenti e alienanti della psichiatria inglese della fine dell’Ottocento. Il grande merito di Murray è di essersi inventato il crowdsourcing, e grazie a ciò di aver trovato la assurda collaborazione di un assassino americano. Mi chiedo se per gli Oxfordiani dell’epoca era peggio che fosse americano o assassino.
C’è, inoltre, una storia parallela che in qualche modo interferisce con quella delle definizioni delle parole: Minor in cerca di redenzione e di perdono gira a Eliza Merrett (Natalie Dormer), la vedova dell’uomo che ha ucciso, la sua pensione di militare. Lei lo va a trovare in manicomio e, nonostante il suo odio iniziale, man mano nasce un incredibile rapporto di amore tra di loro. Eliza gli porta dei libri da leggere e lui, scoperto che lei è analfabeta, le insegna a leggere e a scrivere. “Quando leggo nessuno mi dà la caccia, ma sono io che inseguo” le dice e anche “Imparate a leggere è la libertà”.
Alla fine Sir James Murray, nonostante sia ostacolato da alcuni dello staff di Oxford, continuerà il suo lavoro e l’Enciclopedia si farà, mentre il dott. William Chester Minor sarà rimesso in libertà ed estradato in America. Anche se il film non lo mostra, il dizionario sarà concluso nel 1928, composto da 12 volumi, con 414.825 definizioni e 1.827.306 citazioni ed esempi per illustrarne il significato.
Il film si regge prevalentemente sull’ottima interpretazione degli attori. Mel Gibson è stranamente contenuto in una parte, a tratti, al limite dell’under statement, e il cui amore per il lavoro lo porta a trascurare Ada (Jennifer Ehle ), la sua fantastica moglie e i suoi quattro figli. Sean Penn, che da sempre ama impersonare personaggi alternativi, in qualche misura “diversi” - Sam Dawson in “Mi chiamo Sam”, del 2001, Harvey Milk in “Milk” del 2008, la rockstar Cheyenne in “This must be the place” del 2011 -mostra un’interpretazione strepitosa che, se possibile, ogni volta supera se stesso. Stavolta nessuno dei due attori è il regista, le cui ultimissime performance non sono particolarmente riuscite, però è stato Mel Gibson, sempre alla ricerca di uomini capaci di fare la storia - William Wallace di “Braveheart - Cuore impavido” del 1995, Benjamin Martin in “Il patriota” del 2000, o la controversa “Passione di Cristo” del 2004 - a leggere e appassionarsi al libro, già da tempo. La direzione del film è stata affidata al suo collaboratore Farhad Safinia, noto anche con lo pseudonimo di P. B. Shemran, produttore e sceneggiatore al suo esordio nella regia.
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goldy
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sabato 23 marzo 2019
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finalmente un feuilleton ma non solo
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Il film esce in sordina con un modesto interesse mostrato dai recensori più quotati. Uno di quei film che nessun cinefilo ammetterebbe mai di andare a vedere: meglio farsi del male con film da festival. E invece è una di quelle sorprese che ormai sempre più raramente ti capita di scoprire al cinema. Narrato nel solco della grande tradizione britannica possiede tutti gli ingredienti del grande “feuilleton” che hanno contribuito alla popolarità del cinema. L’ambientazione :Londra di metà Ottocento. Due storie separate che poi si incrociano dando vita a una terza.
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Il film esce in sordina con un modesto interesse mostrato dai recensori più quotati. Uno di quei film che nessun cinefilo ammetterebbe mai di andare a vedere: meglio farsi del male con film da festival. E invece è una di quelle sorprese che ormai sempre più raramente ti capita di scoprire al cinema. Narrato nel solco della grande tradizione britannica possiede tutti gli ingredienti del grande “feuilleton” che hanno contribuito alla popolarità del cinema. L’ambientazione :Londra di metà Ottocento. Due storie separate che poi si incrociano dando vita a una terza. Il fascino di apprestarsi alla realizzazione di un progetto arduo quasi impossibile : scrivere l’Oxford English Dictionary. Personaggi solidi, mossi da saldi principi che sembrano ormai liquefatti nel nostro tempo. Istituzioni (Manicomio criminale) dirette da funzionari capaci e non da burocrati ottusi. Tutti questi ingredienti compongono la storia, peraltro vera, senza scadere in strategie narrative inutilmente complicate. Si apprezza la linearità esemplare aggiornata da un montaggio rapido e essenziale. Così il film si lascia gustare attimo dopo attimo, in un crescendo coinvolgente con la piacevole sorpresa di un recupero di modalità narrative che si pensavano ormai perse nel passato. Sarebbe stato auspicabile concentrarsi maggiormente sull’aspetto affascinante della compilazione del dizionario e ridurre l’approdo amoroso del pazzo con la vedova ma in un film come questo ci sta
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carloalberto
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venerdì 22 marzo 2019
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l'impresa colossale
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L’esordiente totale alla regia Shemran, già sceneggiatore di Apocalypto, si è ritrovato in un bel pasticcio. Non deve essere stato semplice per lui dover maneggiare due attori al culmine della loro maturità professionale, Penn e Gibson, fare la trasposizione cinematografica di un saggio biografico “L'assassino più colto del mondo”, trattare temi importanti come la follia e i metodi di cura nell’ottocento, la responsabilità personale e la relazione vittima-carnefice, il concetto di redenzione laica, il rapporto tra segni e significati e l’evoluzione del linguaggio. Facile, invece, è stato rifugiarsi nel melodramma, avendo a disposizione espressività già rodate con successo in decine di film, gli occhi da cane bastonato di Gibson e l’imbronciatura, con annessi labbruccio e lacrimoni, di Penn.
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L’esordiente totale alla regia Shemran, già sceneggiatore di Apocalypto, si è ritrovato in un bel pasticcio. Non deve essere stato semplice per lui dover maneggiare due attori al culmine della loro maturità professionale, Penn e Gibson, fare la trasposizione cinematografica di un saggio biografico “L'assassino più colto del mondo”, trattare temi importanti come la follia e i metodi di cura nell’ottocento, la responsabilità personale e la relazione vittima-carnefice, il concetto di redenzione laica, il rapporto tra segni e significati e l’evoluzione del linguaggio. Facile, invece, è stato rifugiarsi nel melodramma, avendo a disposizione espressività già rodate con successo in decine di film, gli occhi da cane bastonato di Gibson e l’imbronciatura, con annessi labbruccio e lacrimoni, di Penn. Ed ecco che la storia vera da cui prende spunto, l’impresa straordinaria di due uomini, Sir James Augustus Henry Murray, il professore, e William Chester Minor , il pazzo, di redigere un dizionario di tutti i vocaboli inglesi con una ricerca enciclopedica filologica ed etimologica delle parole che sarebbe dovuta durare sette anni e ne durerà invece settanta coinvolgendo centinaia di collaboratori volontari, si trasforma in un romanzetto intimista con toni melodrammatici dove prevalgono il sentimentalismo ed i protagonisti diventano il rapporto d’odio e amore tra il criminale e la famiglia della sua vittima e la crisi coniugale del professore che cerca la fama nell’impegno trascurando la numerosa prole e la moglie acida. Meno male che c’è Eddie Marsan nei panni della guardia carceraria, come sempre essenziale nella recitazione, asciutta ed efficacemente comunicativa, senza labbrucci e lacrimoni alla Penn. La pellicola, gioco forza per come è costruita, risulta a tratti commovente e a volte noiosa, lontana dai temi principali che avrebbero dovuto costituirne l’ossatura ed invece sono ridotti a mero sfondo teatrale. In verità quella di Shemran era un’impresa colossale e l’ambizione lo ha tradito.
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jake
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venerdì 22 marzo 2019
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si fa vedere
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il film si fa vedere. Il che non è poca cosa in un periodo in cui abbondano film copia incolla o velleitari ideologico-demagogici. Sean Penn è sempre un buon attore, non il top, ma almeno rifugge da gigionerie e rendite di posizione
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jake
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venerdì 22 marzo 2019
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ok
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film che si fa vedere. Ed è già tanto in questo periodo di film copia incolla
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taty23
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venerdì 22 marzo 2019
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mel gibson e sean penn tra genio e follia
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Il film “Il Professore e il Pazzo” racconta la storia della creazione dell’Oxford English Dictionary, il primo dizionario completo inglese.
Il Professor James Murray(Mel Gibson) darà vita a questo progetto di portata immensa e non privo di problematiche. Per ampliare sempre più il dizionario, Murray chiederà sostegno alla popolazione inglese e con il prezioso aiuto del Dottor William.C. Minor(Sean Penn), paziente di un ospedale psichiatrico, riuscirà a concludere questa impresa letteraria.
Tra genio e follia
Il film Il professore e il Pazzo è l’adattamento del libro L’assassino più colto del mondo.
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Il film “Il Professore e il Pazzo” racconta la storia della creazione dell’Oxford English Dictionary, il primo dizionario completo inglese.
Il Professor James Murray(Mel Gibson) darà vita a questo progetto di portata immensa e non privo di problematiche. Per ampliare sempre più il dizionario, Murray chiederà sostegno alla popolazione inglese e con il prezioso aiuto del Dottor William.C. Minor(Sean Penn), paziente di un ospedale psichiatrico, riuscirà a concludere questa impresa letteraria.
Tra genio e follia
Il film Il professore e il Pazzo è l’adattamento del libro L’assassino più colto del mondo. Attraverso una narrazione multistrato dove luce e oscurità si scontrano, genio e follia si amalgamano, ci ritroviamo davanti a varie sfumature dell’esistenza di questi due personaggi; precursori di qualcosa di molto più vasto ed estremamente attuale come Wikipedia, i social media e le ricerche sul web.
Troviamo scelte registiche molto interessanti, come la fotografia che caratterizza i due protagonisti e le ambientazioni in cui interagiscono. Per il Professore la luce con colori caldi ed avvolgenti per delineare la sanità mentale, invece per il Dottore si preferisce l’oscurità con colori freddi, spazi chiusi ed angosciosi per sottolinearne la pazzia.
Un ritmo che si alterna e muta seguendo le sensazioni e le angosce dei personaggi, che non antepone filtri e che ci porta dalle rumorose strade di Londra fino agli oscuri meandri degli ospedali psichiatrici con i loro orrori.
Mel Gibson torna in grande stile interpretando il professore Murray, di origini scozzesi, che con una grande mente ed una grande umanità dovrà combattere contro un sistema elitario, apparentemente pronto al progresso, ma effettivamente poco disponibile a nuove idee e compromessi.
A fare da contraltare un fantastico Sean Penn, che con il suo Dottor Minor rappresenta la fragilità umana. Un personaggio colto che combatte costantemente contro i suoi demoni, con un grandissimo senso di colpa e alla ricerca di espiazione per i peccati commessi.
Molto interessanti i personaggi femminili, Ada la moglie del Professore, interpretata da Jennifer Ehle e Natalie Dormer nei panni della vedova Merrett.
Da citare anche il personaggio di Eddie Marsan, che aiuterà il Dottor Minor nel suo periodo più buio.
La pellicola Il Professore e il Pazzo riesce a portare sullo schermo una storia con tematiche attuali, emozionante ed emozionale con due grandi attori a rappresentarla. Pecca solo nel finale fin troppo sbrigativo e didascalico.
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