Buio

Un film di Emanuela Rossi. Con Denise Tantucci, Valerio Binasco, Gaia Bocci, Olimpia Tosatto.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 98 min. - Italia 2019. - Artex Film uscita giovedì 18 giugno 2020. MYMONETRO Buio * * * - - valutazione media: 3,02 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Buio, quando la paura diventa controllo. L'esordio alla regia di Emanuela Rossi

di Manuela Caserta L'Espresso

Buio il primo lungometraggio di Emanuela Rossi è uscito sulle piattaforme direct-to-video e MY-movies in pieno lockdown, una scelta azzeccata forse e rischiosa al contempo, perché narra una storia inquietante di quarantena in piena quarantena. Protagoniste di Buio sono tre giovani sorelle poco meno che adolescenti, Stella, Luce e Aria, tenute segregate in casa da un genitore psicopatico che ogni giorno al rientro dalla sua giornata lavorativa, racconta loro che là fuori il mondo è in rovina e che le uniche donne che si avventurano all'esterno, come creature fragili, periscono sotto gli impietosi raggi del sole. La luce minaccia la vita e l'aria è avvelenata. L'unico modo di sopravvivere è non uscire mai. Le tre bambine interpretate rispettivamente da Denise Tantucci (Stella), Gaia Bocci (Luce) e la piccola Olimpia Tosatto (Aria) sono prigioniere di una favola nera e surreale, segregate in una casa con le finestre sprangate, semibuia, con la luce e gli oggetti di arredo degli anni '70. Una casa dove il tempo si è fermato esattamente il giorno in cui la madre delle bambine è scomparsa, forse in fuga o forse bruciata dal sole. La verità è una storia come un'altra nelle parole del padre. La loro vita scorre secondo abitudini consolidate: lo studio, l'aerobica davanti una tv da reperto archeologico e il gioco attraverso il quale Stella, Luce a Aria immaginano ancora di fare un picnic sul lago, mangiando pietanze succulente insieme alla madre. Pochi dialoghi e molti sguardi persi nell'attesa del nulla. Tre figure denutrite, terrorizzate e abusate che con il candore negli occhi parlano buio-365561.660x368essenzialmente di paura. Una paura sedimentata attraverso una lunga manipolazione psicologica. Il padre, interpretato da Valerio Binasco, è una figura apparentemente poco aggressiva che esprime la sua autorità attraverso un'educazione religiosa e colpevolizzante. Ogni sera la cena si consuma leggendo dei passi dell'Apocalisse e poi sul divano si ascolta musica da un giradischi. L'atmosfera è quasi teatrale, gli attori si muovono con lentezza, come degli allunati, e quando il padre mette su il disco de Il tempo delle mele, prende una delle figlie a ballare con lui e la stringe a sé in una morsa che non ha nulla di affettuoso, e lì si intravede il risvolto perverso e orribile di tutta la storia. Buio è film low budget prodotto dalla Courier produzioni che è stato realizzato, nonostante tutto, con una certa cura dei dettagli sia nella scenografia di Massimo Santomarco che nella fotografia di Marco Graziaplena con riferimenti evidenti ai grandi cineasti della suspense come Hitchcock. In pieno lockdown tutti abbiamo respirato la paura della fine del mondo, e abbiamo vissuto appesi all'informazione compulsiva propinata soprattutto dai social. Una somministrazione quotidiana di paura che in parte ci ha immobilizzati e in parte ha fatto sorgere l'irresistibile voglia di fuga. In Buio questa dualità è rappresentata dalle due sorelle maggiori Stella e Luce. Quando il padre per qualche giorno non fa più ritorno, la fame spinge Stella, la maggiore, fuori di casa alla ricerca di cibo. Luce invece, totalmente soggiogata dal terrore, vive l'esperienza temendo un altro abbandono e rimane in casa ad aspettare insieme ad Aria, la sorella più piccola che non riesce a parlare. Che sia la pandemia o la violenza dei ricordi che riemergono nella memoria di Stella alla fine del film, l'educazione che passa attraverso una religione colpevolizzante, l'ansia che tesse storie di terrore, una morale ingessante o un'autorità abusante, la manipolazione della paura è la forma più contagiosa e perversa di controllo. Buio parla di questo anche attraverso le "armature", volutamente goffe, dei costumi di scena curati da Carola Fenocchio. Costumi a volte scintillanti che le protagoniste indossano per gioco imitando una vita che non conoscono, e a volte rigorosi come una divisa da collegiali. Buio è disponibile in streaming dal 7 Maggio e sarà disponibile sul grande schermo appena possibile.
Da L'Espresso, 19 maggio 2020


di Manuela Caserta, 19 maggio 2020

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