samanta
|
martedì 20 novembre 2018
|
l'apparenza inganna
|
|
|
|
Chicago ai giorni nostri: è in ballo l'elezione di un consigliere comunale per un distretto importante della città. Si fronteggiano due uomini e due diversi poteri: Jack Mulligan (Colin Farrell) boss del partito democratico e figlio di un anziano, ma ancora valido consigliere Tom (Robert Divall) e Jamal Manning (Brian Tyree Henry) boss di un gruppo mafioso. Il film inizia con una rapina i cui i 4 rapinatori dopo avere rubato 2 milioni di $ a Manning muoiono bruciati nell'incendio del furgone, ma sono scomparsi i soldi. Manning si vuole vendicare sulla vedova Veronica (Viola Davis) del capo della Banda Rawlins (Liam Neeson) per riavere i soldi. Per uscire dalla grave situazione Viola convince due delle tre altre vedove: Linda (Michelle Rodriguez) e Alice (Elisabeth Debicki, Guardiani della Galassia) a partecipare a un piano di rapina (lasciatogli dal Marito) in una casa privata in cui sono nascosti 5 milioni di dollari.
[+]
Chicago ai giorni nostri: è in ballo l'elezione di un consigliere comunale per un distretto importante della città. Si fronteggiano due uomini e due diversi poteri: Jack Mulligan (Colin Farrell) boss del partito democratico e figlio di un anziano, ma ancora valido consigliere Tom (Robert Divall) e Jamal Manning (Brian Tyree Henry) boss di un gruppo mafioso. Il film inizia con una rapina i cui i 4 rapinatori dopo avere rubato 2 milioni di $ a Manning muoiono bruciati nell'incendio del furgone, ma sono scomparsi i soldi. Manning si vuole vendicare sulla vedova Veronica (Viola Davis) del capo della Banda Rawlins (Liam Neeson) per riavere i soldi. Per uscire dalla grave situazione Viola convince due delle tre altre vedove: Linda (Michelle Rodriguez) e Alice (Elisabeth Debicki, Guardiani della Galassia) a partecipare a un piano di rapina (lasciatogli dal Marito) in una casa privata in cui sono nascosti 5 milioni di dollari. Al terzetto si aggiungera Belle (Cyntia Erivo) una parrucchiera, il piano viene messo in azione, ma non rivelerò la parte finale salvo dire che ci sono numerosi colpi di scena abbastanza originali.
Il regista del film è l'inglese Steve McQueen (omonimo del grande attore scomparso), che ha un modesto curriculum cinematografico :12 anni schiavo,per cui ha vinto l'Oscar per la regia (film che francamente ho trovato noioso), Shame la storia di un sesso dipendente e Hunger, è quindi un regista eclettico e in questo film ha diretto un thriller e un poliziesco noir denso però di connotzioni sociali specie relativamente all'intrecciarsi tra criminalità e politica. La regia è buono, il regista senza ricorrere a forsennati inseguimenti o a particolari effetti speciali è riuscito a confezionare un film che avvince lo spettatore, c'é una notevole pesantezza nella parte centrale del film, un po più di snellezza avrebbe giovato alla trama, ma il fim si riscatta con la parte finale che rivela numerose sorprese. Interessante la commistione tra criminalità e politica, i Mulligan da tre generazioni politici sono non solo corrotti, ma intrecciano affari con la criminalità organizzata, a sua volta Manning con il giovane fratello si decide, senza tralasciare i suoi sporchi affari di capo mafioso, a gettarsi in prima persona nell'agone politico (afferma che si guadagna di più !). Aggiungete che il Pastore della più influente congregazione protestante vende i suoi voti al migliore offerente, certo non esce un quadro lusinghiero di Chicago (ma non era la città di Obama ?). Ottima in generale l'interpretazione dei protagonisti in cui svetta Viola Davis (premio Oscar migliore attrice n.p.), bravi come al solito Richard Duvall e Liam Neeson, ma anche Colin Farrell recita bene abbandonando la sua solita inespressività.
[-]
[+] coinvolgente heist movie, di genere ma impegnato
(di antonio montefalcone)
[ - ] coinvolgente heist movie, di genere ma impegnato
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
flaw54
|
lunedì 19 novembre 2018
|
thriller al femminile
|
|
|
|
Un film dominato dalle donne con una Viola Davis magistrale. Mi aspettavo la solita rapina, ma il regista gioca molto invece sulla psicologia dei personaggi e su di un inaspettato colpo di scena. Manca però un' effettiva fusione tra il racconto legato alle vedove e l' aspetto politico. Comunque due piacevoli ore di cinema.
|
|
[+] lascia un commento a flaw54 »
[ - ] lascia un commento a flaw54 »
|
|
d'accordo? |
|
alex2044
|
lunedì 19 novembre 2018
|
una regia magistrale
|
|
|
|
Una regia magistrale , Steve McQueen che ho conosciuto dieci anni fa con l'esordio sbalorditivo di Hunger , si dimosta un regista di altissimo livello. Attingendo , inoltre , per la parte estetica ,alla sua precedente esperienza artistica . L'uso della cinepresa sfiora la genialità . Non c'è scena dove non ci sia un'invenzione o una chicca sorprendente . Portando lo spettatore ad attendere con piacere la scena successiva per scoprire quale sarà il momento magico della stessa ed annullando così ogni momento di stanca e facendo passare le più di due ore di durata in un batti baleno . Per quanto riguarda i contenuti , l'originalità la fa da padrona.
[+]
Una regia magistrale , Steve McQueen che ho conosciuto dieci anni fa con l'esordio sbalorditivo di Hunger , si dimosta un regista di altissimo livello. Attingendo , inoltre , per la parte estetica ,alla sua precedente esperienza artistica . L'uso della cinepresa sfiora la genialità . Non c'è scena dove non ci sia un'invenzione o una chicca sorprendente . Portando lo spettatore ad attendere con piacere la scena successiva per scoprire quale sarà il momento magico della stessa ed annullando così ogni momento di stanca e facendo passare le più di due ore di durata in un batti baleno . Per quanto riguarda i contenuti , l'originalità la fa da padrona. Il politicamento corretto è bandito in ogni sua forma . Bianchi ,neri , donne e uomini , tutti possono essere spregevoli , calcolatori o umanamente sensibili . La politica e il mondo delle rapine che sono il nucleo narrativo portante , sono intrise di violenza e prevaricazioni ma anche descritte con il classico humour inglese che attraversa con intelligenza tutto il film .Insomma i cattivi sono cattivissimi ma non sempre il loro atteggiamento paga e le conseguenze possono essere terribili per loro ( vedi il dopo rapina ) .S.Mc Queen trova anche il modo di trattare il lato umano dei vari protagonisti con una sorta di delicatezza molto tenera che non stona per nulla con l'andamento piuttosto turbolento dell'opera .Gli attori sono tutti molto bravi ma una citazione particolare è doverosa per Viola Davis vera architrave della storia ed inoltre, è d'obbligo , una menzione per l'ottima Elisabeth Debicki che porta la sua altezza inusitata con spigliatezza e disinvoltura invidiabili , proprio brava . Insomma , qualcuno potrebbe intendere questo come un film di genere ma si sbaglia a giudicarlo in quel modo . Questo è per me invece un movie-movie , cinema a tutto tondo . Dove incidentalmente si fanno rapine rapine , si parla di politica ma più che altro si parla di essere umani , con le loro miserie, le loro gioie e le loro vite . Il tutto accompagnato da un'estetica esaltante che il cinema che è prima di tutto immagine, fa bene a non dimenticare .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
goldy
|
domenica 18 novembre 2018
|
nostalgia dei classici
|
|
|
|
Estremamente ben fatto, con un montaggio di quelli che non ti lasciano un attimo per riflettere, primi piani che più primi non si può, il film è d’autore e si vede. Tuttavia mancano i fondamentali di genere. Troppa carne al fuoco: la politica, il degrado delle periferie, il razzismo che rendono la storia inutilmente dispersiva e appesantiscono la narrazione. Si fa largo la devastante ambizione del regista di rivoluzionare le regole di genere e così viene a mancare la capacità di coinvolgere, di appassionare, di costruire il crescendo verso l’esito finale che sono il sale della narrazione.
[+]
Estremamente ben fatto, con un montaggio di quelli che non ti lasciano un attimo per riflettere, primi piani che più primi non si può, il film è d’autore e si vede. Tuttavia mancano i fondamentali di genere. Troppa carne al fuoco: la politica, il degrado delle periferie, il razzismo che rendono la storia inutilmente dispersiva e appesantiscono la narrazione. Si fa largo la devastante ambizione del regista di rivoluzionare le regole di genere e così viene a mancare la capacità di coinvolgere, di appassionare, di costruire il crescendo verso l’esito finale che sono il sale della narrazione. Tutto troppo sbrigativo, algido, schematico, senza tentennamenti, ne indugi.
Le quattro vedove agiscono come fossero cresciute a pallottole e mitra a canne mozze. Mostrano una determinazione e una freddezza improbabile. La messa a punto della strategia avviene con la stessa naturalezza con cui si accingerebbero ad organizzare un party natalizio e nel momento culminante dell’azione si muovono come fossero state addestrate dai reparti speciali della sicurezza nazione.
Cambiare gli ingredienti di genere è impresa ardua e non può consistere solo nel saper produrre immagini rutilanti e montaggi vertiginosi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a goldy »
[ - ] lascia un commento a goldy »
|
|
d'accordo? |
|
emanuele 1968
|
domenica 18 novembre 2018
|
bello
|
|
|
|
Piu che Thriller Drammatico mi pareva un Thriller azione, molto bravo Daniel Kaluuya pero come duro non mi pareva adatto.
Per gli amanti penso che sia molto bello, qualcuno ha abbandonato la sala prima che finisse il film
|
|
[+] lascia un commento a emanuele 1968 »
[ - ] lascia un commento a emanuele 1968 »
|
|
d'accordo? |
|
cardclau
|
venerdì 16 novembre 2018
|
che superficialata!
|
|
|
|
Il film, una specie di thriller, è ambientato nella Chicago del ventunesimo secolo, con tanto di colpi di scena che vorrebbero pretendere di essere fantasmagorici. Della Chicago favolosa vediamo solo lo splendido skyline dei grattacieli sul lago Michigan, dove i più grandi architetti del mondo si sono sbizzarriti. Poi entriamo in una specie di inferno, forse perché è la città della criminalità per antonomasia. Il regista, Steve McQueen (II), non troppo convincente, ci fa vedere dei cattivi veramente cattivi, ovviamente. I buoni non ci sono, ma i supposti tali sono trasposti al femminile, quindi un po’ gentili, è vero un po’ anaffettivi, ma per colpa dei maschi che non si prendono mai una vera responsabilità nella relazione amorosa; eppoi organizzano una rapina, non sono mica giuggiole.
[+]
Il film, una specie di thriller, è ambientato nella Chicago del ventunesimo secolo, con tanto di colpi di scena che vorrebbero pretendere di essere fantasmagorici. Della Chicago favolosa vediamo solo lo splendido skyline dei grattacieli sul lago Michigan, dove i più grandi architetti del mondo si sono sbizzarriti. Poi entriamo in una specie di inferno, forse perché è la città della criminalità per antonomasia. Il regista, Steve McQueen (II), non troppo convincente, ci fa vedere dei cattivi veramente cattivi, ovviamente. I buoni non ci sono, ma i supposti tali sono trasposti al femminile, quindi un po’ gentili, è vero un po’ anaffettivi, ma per colpa dei maschi che non si prendono mai una vera responsabilità nella relazione amorosa; eppoi organizzano una rapina, non sono mica giuggiole. I politici che vediamo sono sostanzialmente dei lazzaroni, piuttosto deprimenti, correttamente compromessi e poco differenziati dalla criminalità. Il pastore di anime un calcolatore attento solo agli indici di gradimento, e ai possibili vantaggi personali: la predicazione evangelica solo un misero paravento, la spiritualità è smarrita. La polizia prima ti spara, affinché non le capiti, spiacevolmente, il contrario, poi ti chiede di dar ragione o rendere conto delle tue azioni. C’è una povertà diffusa che immiserisce perdutamente le risorse dell’essere umano stimolandone solo la sopravvivenza a qualsiasi costo, come unica motivazione, il denaro. All’interno di questo guazzabuglio che appare poco entusiasmante (non c’è un briciolo di creatività e/o di speranza che emerga) si sviluppa un racconto un po’ noiosetto, tollerabile forse per qualche effetto speciale, comunque di breve durata. Anche la recitazione a mio parere non è clamorosa, malgrado qualche nome altisonante. E quindi? Forse l’unica riflessione di un certo peso è l’affermazione che, ed è terribile esserne convinti, nella tua situazione, con le risorse che hai (poche), non c’è nessuna possibilità di cambiare il tuo destino. I poveri rimarranno poveri, a meno che non siano ricchi di talenti, insostituibili, che fanno gola ai potenti. Non c’è posto per loro nella società americana, o nelle occidentali che la seguono a ruota. Non rimane che il carcere, o la criminalità. Allora meglio quel vecchio spiritual: “no more mournings, no more mournings, no more mournings over me. But before I’ll be a sleave, I’ll be buried in my grieve, and go home to my Lord, and be free”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cardclau »
[ - ] lascia un commento a cardclau »
|
|
d'accordo? |
|
|